Belisario (1836)
Belisarius
Lyric Tragedy in Three Parts
Libretto by Salvatore Cammarano
To the Reader
The basis for this work, which I make bold to offer you, was a tragedy by Holbein, which the worthy dramatic artist Luigi Marchionni revised for the Italian stage. The Belisario of Holbein, like that of history, gathered everywhere copious and merited laurels; I shall consider my own no less adventurous, if you, honest and knowledgeable judges of theatrical matters, will accord him only one strand of those laurels.
Live happy,
The author
[Note: According to Wikipedia, Cammarano based his libretto on an Italian adaptation by Luigi Marchionni in (1826) of a German play by Eduard von Schenk (1820). The opera was first performed in 1836 at the Teatro la Fenice in Venice. The story is taken from Gibbon’s Decline and Fall of the Roman Empire.]
CAST OF CHARACTERS
Antonina, wife of Belisario (Soprano)
Irene, their daughter (Mezzo-Soprano)
Giustiniano (Justinian), Emperor of the East (Basso)
Belisario (Belisarius), Supreme commander of his armies (Baritono)
Alamiro (Alamirus), Prisoner of Belisario, actually Alessi (Alexis), Belisarius’ son (Tenore)
Eudora (Soprano)
Eutropio (Eutropius), head of the imperial guard (Tenore)
Eusebio (Eusebius), warden of the prison (Basso)
Ottario (Octarius) (Basso)
Chorus: Senators, people, veterans, Alani and Bulgari, ladies,
shepheresses of the Haemus.
Extras: imperial guards, Gothic prisoners, Greek warriors, shepherds of
the Haemus.
The action takes place in Byzantium, part in the vicinity of the Haemus Mountains.
The time is 580 CE
PARTE PRIMA. Il trionfo
Atrio interno del palagio imperiale, con trono a destra. A traverso dell’intercolunnio magnifica veduta di Bisanzio.
SCENA PRIMA
Senatori dalla reggia, e popolo, accorrendo da più parti.
Tutti
Serto di eterni lauri
Impongansi alla chioma
Del prode, onde Bisanzio
Emula fu di Roma.
Invitto Belisario,
Gloria di nostra età.
Quanto vivranno i secoli
Il nome tuo vivrà.
(si dileguano)
SCENA SECONDA
Irene da un lato, Eudora dall’altro, entrambe con seguito di donzelle.
Irene
Corri amica… voliam sulla sponda
All’amplesso del forte che arriva…
Ve’, pe’ trivi già il popolo inonda.
Odi il suon della calca festiva…
Delle trombe frammisto allo squillo
Del trionfo già l’inno intuonò.
Salutando l’augusto vessillo
Che il terror fra i nemici portò,
La man terribile del vincitore
Di baci fervidi io coprirò,
E al sen stringendomi del genitore,
Rapita in estasi d’amor sarò.
Un pianto tenero forse gli accenti
Sul labbro timido mi troncherà…
Ma quelle lagrime fieno eloquenti,
Ma quel silenzio tutto dirà!
Tutte
Giorni di gloria, giorni ridenti
Brillar sul Bosforo il ciel farà.
(partono)
SCENA TERZA
Antonina, ed Eutropio, da opposte vie.
Antonina
Plauso! Voci di gioia!…
Eutropio
Il vulgo insano
Corre sul lido a festeggiar l’incontro
Del reduce tuo sposo.
Antonina
Mio sposo un parricida!
Eutropio
Oh!… Che favelli!
Antonina
Ascolta, e del mio sdegno
Abbi sicuro pegno.
Lo schiavo di… colui, Proclo, morendo
A me narrò; che di svenare il figlio
Belisario gl’ingiunse, ond’ei lo trasse
Fuor di Bisanzio, e a trucidarlo il ferro
Alzò, ma il ferro dalla man gli cadde.
E tutto inorridito
Abbandonò, fuggendo, il pargoletto
Sovra deserta sponda…
Pasto forse alle belve… o preda all’onda!
Eutropio
Che intesi!… Ahi! snaturato genitore!
Io ti compiango.
Antonina
Immenso è il mio dolore!
Sin la tomba è a me negata!…
Sin le ceneri del figlio!
Ah! di lagrime il mio ciglio
Viva fonte ognor sarà…
Madre, oh Dio! più sventurata
Mai la terra non avrà!
Eutropio
Ti conforta: dell’eccesso
Pagherà quell’empio il fio;
Ma rammenta che promesso
Era un premio all’amor mio!
La tua destra…
Antonina
Or dimmi: ordita
Fu la trama?
Eutropio
E appien compita.
Una man fedele, esperta,
Già le cifre simulò.
Antonina
La sua perdita?…
Eutropio
Fia certa.
Antonina
Vendicata almen sarò!
Ombra pallida e diletta,
Che t’aggiri a me d’intorno;
Meco esulta… è questo il giorno
Che il delitto punirà.
O desio della vendetta,
Tu sei vita a me soltanto…
Io versai dirotto pianto,
Altri il sangue verserà.
Eutropio
Irne incontro a lui frattanto…
Simular ti converrà.
Le guardie imperiali cominciano a disporre per l’atrio. Antonina ed Eutropio partono.
SCENA QUARTA
Giustiniano e guardie.
Giustiniano
O nume degli eserciti,
A te sia laude eterna:
Guidò ne’ campi italici
L’aita tua superna
Il duce formidabile
Che i Goti debellò,
E il serto mio di splendida
Gemma novella ornò.
(ascende al trono)
Scena Quinta
I predetti. Trionfo di Belisario: esce prima la banda militare, che vien seguita da lungo tratto di popolo, quindi i magistrati ed il senato, segue poi con marcia trionfale l’esercito di Belisario. Alcuni guerrieri portano i tesori predati, fra i quali è la corona e il manto pomposo di Vitige, re dei Goti. Intanto che si avanzano le schiere si canta il seguente coro.
Coro
L’inno della vittoria
Spanda sì forte un grido,
Che valicato il pelago
Scorra di lido in lido,
E dica ai regni nordici
In suono di terror:
V’è un Belisario! e i barbari
Dipinga il pallor.
SCENA SESTA
Belisario comparisce sopra magnifico carro, ha il capo cinto da una corona di alloro, ed un purpureo manto è sovrapposto alla sua aurea armatura. Sono d’intorno al duce i Goti prigionieri, fra i quali è Alamiro: i veterani chiudono il trionfo. Al mostrarsi di Belisario le trombe squillano più forte, e si raddoppiano le acclamazioni.
Coro
Invitto Belisario,
Gloria di nostra età,
Quanto vivranno i secoli
Il nome tuo vivrà.
Belisario
(discende dal carro e si presenta all’imperatore)
Cesare, hai vinto; e l’itala contrada,
Di natura dolcissimo sorriso,
Della vittoria è frutto.
Mira al tuo piè le spoglie opime, e questi
Giovani prigionieri, al cui valore
Mal rispondea fortuna.
Deh! se mercede alcuna
Sperar mi lice, tua pietade imploro
Per essi; e te, cui la pietade è istinto,
Non preghi indarno il vincitor pel vinto.
Giustiniano
Tremendo in guerra, umano in pace, e sempre
Sei grande, o Belisario! I lor destini
(accennando i prigionieri)
A te commetto.
(scende dal trono)
Abbracciami. Rifulga
Alta letizia intorno,
Tutto festeggi così lieto giorno.
(parte seguito dai magistrati, dal senato e dalle guardie)
L’esercito ed il popolo escono pel fondo.
Belisario
(ai prigionieri, che cadono alle sue ginocchia tranne Alamiro)
Liberi siete.
Addio.
(li rialza, ed essi partono)
Che veggio!… Il dono
Sprezzi forse Alamiro?
Alamiro
Io?… Ti son grato:
(con tenerezza)
Ma, già tel dissi, al fianco tuo m’annoda
Tale un poter, che libertà m’è grave,
Lungi da te.
Belisario
(con pari tenerezza, ed abbracciandolo)
Rimani
Adunque meco… in libertà rimani.
Ho tutto il cor commosso
Da ignoto affetto, che spiegar non posso!
Quando di sangue tinto,
E fra catene avvinto,
In riva al Trasimeno
Tratto mi fosti al piè,
Tenera voce in seno
Mi favellò per te!
Alamiro
Ah! se mi fia ricetto
Di Belisario il tetto,
Di mia crudel fortuna
Gli oltraggi scorderò…
Nel suol che a me fu cuna
Almen la tomba avrò!
Belisario
Sei tu greco!… Il ver dicesti?
Alamiro
Greco io son.
Belisario
Da chi nascesti?
Alamiro
Tal mistero il ciel mi asconde!…
Fui da un barbaro allevato.
Ei del Bosforo alle sponde
Mi rinvenne abbandonato.
Belisario
E costui su greco suolo
Che traea?
Alamiro
Desio di preda.
Belisario
Derelitto in terra e solo
Più non sei: per te succeda
Dì sereno a trista aurora.
Ebbi un figlio, e lo perdei!…
La sua morte io piango ancora…
Or quel figlio a me tu sei.
Alamiro
Io tuo figlio!… a me tu padre!…
Ah! di gioia ho pieno il cor!
Belisario
Ne’ miei lari…
Alamiro
Fra le squadre…
Belisario
Sempre insieme…
Alamiro
Uniti ognor.
Belisario e Alamiro
Sui campi della gloria
Noi pugneremo al lato;
Frema, o sorrida il fato
Vicino a te starò…
La morte, o la vittoria
Con te dividerò.
SCENA SETTIMA
Irene, Eudora, donzelle, Antonina e detti.
Irene
Padre!…
(correndogli incontro)
Belisario
Irene, m’abbraccia…
Irene
Alfin son teco!…
Noi corremmo vêr te; ma della gioia
Al violento assalto
Mal resse il cor della tua sposa, e priva
Finor di sentimento…
Belisario
Oh ciel!… Traveggo!
(volgendosi ad Antonina e restando colpito dal di lei turbamento)
Sulla turbata fronte
Del duolo hai tu, non del piacer le impronte:
Che fu? Nuova sciagura…
Antonina
Nuova!… Ti rassicura;
Quale innanzi al partir, tal rivedrai
La tua magion… Sol Proclo il ciel… togliea
Da questa valle di dolore albergo,
E di colpe.
(con accento vibrato)
Belisario
(Il suo fallo Iddio perdoni!…)
SCENA OTTAVA
Eutropio, guardie e detti.
Eutropio
Cesare a te m’invia… l’acciar deponi.
Irene, Alamiro, Eudora e Donzelle
Come!…
Belisario
Vaneggi tu!…
Eutropio
Di arditi accenti
Passò stagion! Quell’orgogliosa fronte
Piega al voler d’Augusto.
Irene
Ed osi?…
Alamiro
Audace!…
Belisario
Tacete, è forza l’obbedir… ma il brando
Di Belisario non lo avrà che un prode.
(lo dà ad Alamiro)
Andiam.
(ad Eutropio con nobile intrepidezza)
Irene
Padre…
Alamiro
Signor, deh! lascia…
(volendo seguire Belisario, egli con un gesto autorevole impone loro di rimanere, e parte con Eutropio e le guardie)
Eudora e Donzelle
Oh! cielo!…
Antonina
(Comincia la vendetta!)
Alamiro
Io fremo!…
Irene
Io gelo!
(Partono)
SCENA NONA
Aula senatoria. Da un lato molti seggi fra’ quali uno più elevato per l’imperatore. Vi è un tavolino, su cui alcuni papiri, il volume delle leggi, ed una spada. Senatori.
Tutti
Che mai sarà!
Perché solleciti
Così ne aduna?…
Sovrasta a Cesare
Sventura alcuna?
Alcuni
Forse un colpevole
Punir si deve?
Gli Altri
Forse la patria
Danno riceve!
Tutti
Ma il prence tacito
Qui volge e solo…
Nel volto torbido
Profondo duolo
Sculto gli sta!…
Che mai sarà!
SCENA DECIMA
Giustiniano e detti.
Giustiniano
(va mestamente a sedere, ad un suo cenno tutti si adagiano)
Sostegni del mio trono, un fero evento
Ogni gioia distrusse. Innanzi tratto,
Accusato d’orribile misfatto,
Tal vi fia, che il vederlo, il sol vederlo
Vi agghiaccerà le vene.
Eutropio
Chi?
Giustiniano
Belisario.
Senatori
Belisario!…
Giustiniano
Ei viene.
SCENA UNDICESIMA
Belisario fra guardie, Eutropio dal lato opposto e detti.
Giustiniano
S’apra il giudizio.
Un senatore siede presso il tavolino, Eutropio va a collocarsi in piedi accanto di esso.
Eutropio
Belisario accuso
Di fellonia.
Belisario
Che intendo!
Eutropio
Al declinar di questo giorno istesso
Del suo trionfo, le ribelli squadre,
Da lui compre e sedotte,
Dovean, franta ogni legge, e spento il giusto
(indicando Giustiniano con simulato raccapriccio)
Coronare il suo crin nel serto augusto.
Belisario
Calunnia infame!…
Eutropio
A contestar l’accusa
Queste produco sue medesime cifre.
(accennando i papiri sul tavolino)
Belisario
(lanciandovi uno sguardo)
Ch’io vegga… è ver, son mie.
Giustiniano
Leggile.
Belisario
(dopo aver letto)
Orrenda
Inesplicabil trama!…
Son questi i fogli che inviai dal campo
Alla consorte… Ma d’Averno forse
Una furia maligna
Alle amorose note altre ne aggiunse!
Giustiniano
Dunque!…
Belisario
Il vero chiarir potrìa la sposa:
Ma che non libra Astrea sull’equa lance
L’odio e l’amor, m’è noto.
Giustiniano
Ella s’avanzi.
SCENA DODICESIMA
I suddetti, ed Antonina seguita da Irene ed Alamiro.
Belisario
Irene, sposa… ah! voi nol crederete…
Mi trasse iniqua sorte
Pel cammin del trionfo incontro a morte!
Alamiro
A morte!…
Irene
Oh, Dio!…
Belisario
Rimira.
Su questi fogli, che smarristi al certo,
Nemica man fra le mie cifre intruse
Sensi ribelli.
(dà i fogli ad Antonina che cerca di nascondere la sua orribile agitazione)
Or leggi,
E di’ se tu gli avesti
Tali, o donna, da me.
Antonina
Sì.
(rinfrancata da uno sguardo furtivo di Eutropio)
Belisario
Sì, dicesti?
(come colpito da un fulmine)
Irene, Alamiro, Giustiniano ed i senatori fanno un movimento di sorpresa e di orrore.
Irene
Ah, madre!…
Giustiniano e Senatori
È reo?
Antonina
Sincero
Fu il labbro mio.
Alamiro
Crudel!
Belisario
Sposa, ed attesti!…
Antonina
Il vero.
Giustiniano e Senatori
Reo Belisario!
Tutti
(tranne Antonina ed Eutropio)
Oh, ciel!
Belisario
Da chi son io tradito!…
Non veggo a tanto duol!…
E ancora inorridito
Non si nasconde il sol!
Antonina
(Renda il mio core ardito
Tutto il materno duol…
L’iniquo sia punito,
E poi m’inghiotta il suol.)
Irene
(Non regge il cor ferito,
Non regge a tanto duol!…
Ah! fugga inorridito,
A noi si asconda il sol.)
Alamiro
(Eccesso empio, inaudito!
Ira m’ingombra, e duol…
Non fugge inorridito…
Non si nasconde il sol!)
Eutropio
(Renda quel core ardito
Tutto il materno duol.)
Giustiniano e Senatori
(Tramonterà vestito
Per noi di tutto il sol!)
Belisario
(prendendo la figlia per mano e conducendola innanzi ad Antonina)
Madre tu fosti, e moglie:
L’infame accusa or toglie
La vita a me, l’onore;
Ad essa il genitore!
Se tacque nel tuo petto
Il maritale affetto,
Dovea nell’alma impura
Tacerti ancor natura?
Antonina
Natura invoca, e scempio
Egli ne fea… quest’empio!…
(volgendosi al senato)
Belisario
Che!…
Antonina
Proclo…
Belisario
Ebben?
Antonina
Morendo
Svelò l’arcano orrendo.
Belisario
(retrocede vacillando, e coprendosi il volto con estremo terrore)
Dio!…
Irene e Alamiro
Freme!…
Giustiniano e Senatori
Asconde il ciglio!…
Antonina
Quel mostro uccise il figlio!
Irene e Alamiro
Ahi!
Giustiniano e Antonina
Parricida ancor!
Irene, Alamiro, Giustiniano e Senatori
Oh, giorno di terror!
Giustiniano ed i senatori si alzano e circondano Belisario rabbrividiti.
Belisario
(è convulso a segno di non poter parlare: egli accenna all’imperatore, ed al senato di frenare il raccapriccio, ed ascoltarlo; e dopo si volge ad essi con voce interrotta)
Sognai… fra genti… barbare…
Terribile un guerriero…
Che minacciava… i cardini
Crollar… del greco impero.
Chiesi di lui… ripetere
Del figlio intesi il nome…
Nel sen mi corse un brivido!…
Mi si drizzâr le chiome!
Interpretò lo spirito
Del sogno un uom di Dio;
E all’oriente infausto
Predisse il sangue mio.
Fremetti… della patria
Crudo mi fe’ il periglio…
Mandò natura un gemito…
E cadde estinto il figlio.
Irene e Alamiro
Misero genitor!
Antonina ed Eutropio
Barbaro genitor!
Giustiniano e Senatori
Oh, giorno di terror!
Antonina
Pera l’empio che offese natura…
Cielo e terra colpevole il grida…
Non lo sposo, il crudel parricida
Spento plachi il mio giusto furor.
Ah! dovunque mi volgo, m’aggiro,
L’ombra inulta del figlio rimiro!…
La sua voce, il suo gemito estremo
Mi ricerca le fibre del cor.
Belisario
Per me suona già l’ora funesta…
Empia sposa la scure mi appresta!
Ah! tu almen sulla tomba paterna
Spargi, o figlia, una lagrima, un fior.
(al senato)
Se mi danna l’offesa natura,
Se di morte colpevol mi grida,
Grecia taccia… mi fe’ parricida
Della patria il santissimo amor.
Irene
(Le sue leggi sconvolse natura!
Reo di morte una sposa lo appella!…
Ahi, del padre tramonta la stella!
Tutto è duolo, spavento, ed orror!)
Alamiro
(Le sue leggi sconvolse natura!
Reo di morte una sposa lo appella!…
Ahi, del prode tramonta la stella!
Tutto è duolo, spavento, ed orror!)
Eutropio
(Il rigor dell’estrema sciagura
Su quel capo abborrito già piomba:
La sua colpa gli aperse la tomba,
Ve lo spinge vendetta ed amor.)
Giustiniano e Senatori
(Freme il turbine, il cielo si oscura,
Mugghia il tuono, ed in tanta procella
D’oriente sparisce la stella!…
Tutto è duolo, spavento, ed orror!)
Belisario è condotto altrove dalle guardie. Irene ed Alamiro lo seguono desolati. Antonina ed Eutropio si allontanano per il lato opposto. Giustiniano ed i senatori rimangono atteggiati di grave dolore.
PARTE SECONDA. L’esilio
Parte remota di Bisanzio, da un lato ingresso delle prigioni.
SCENA PRIMA
Molti veterani, ed alcuni del popolo, sparsi per la scena in diversi gruppi.
Tutti
Oh, duce!…
Veterani
Oh, eccesso orribile!…
Popolo
Oh, dì funesto!
Tutti
Questo di tue vittorie,
Il frutto è questo!
SCENA SECONDA
Alamiro e detti.
Alamiro
Voi piangete, amici!
Di Belisario voi piangete! Ah! dunque
Fama bugiarda a me suonò, che avea
Cesare in bando la mortal sentenza
Di Belisario commutata? Iniqua
Sentenza, che livor dettò per certo,
E non giustizia al rio senato!
Coro
Il vero
Udisti, sì; ma d’un misfatto estremo,
Non giunse il grido a te: lo ascolta.
Alamiro
Io tremo?
Coro
Comando fu di Cesare,
Che il volto suo giammai
Veder più non dovessero
Di Belisario i rai:
Eutropio scellerato,
Da un demone inspirato,
Con sanguinosa frode
Il cenno pervertì.
Alamiro
Che osò quel vil?
(palpitante)
Coro
Del prode
Sugli occhi estinse il dì.
Alamiro mette un grido, ed inorridito si copre il viso con ambe le mani. Lungo silenzio.
Alamiro
A sì tremendo annunzio
Gelar m’intesi il core!…
Entro le vene un fremito
Correr mi fe’ l’orrore,
E le cadenti lagrime
Sul ciglio m’impietrò!
Del dì la luce infausta
Per sempre a me s’asconda…
Copra me pur la squallida
Notte che lui circonda…
Almen l’orrendo strazio
Del grande io non vedrò.
Coro
Vien la figlia.
Alamiro
In quale stato…
SCENA TERZA
Irene, Eudora, donzelle e detti.
Alamiro
Il tuo duolo, il tuo spavento
Ben m’attesta, che svelato
T’era già l’atroce evento.
Irene
Ah!… pur troppo.
Alamiro
Chi fia guida
Nell’esilio a quel tradito?
Irene
Io.
Alamiro
Sta bene: a me s’affida
Altro incarco, e fia compito.
(Non a caso questo brando
Belisario a me donò!
L’empia trama… il crudo bando
Vendicar ben io saprò.)
Misera figlia… Irene… addio;
Di me favella col genitor.
(Il suo tormento accresce il mio!…
Quel pianto amaro mi scende al cor!
Trema Bisanzio! Sterminatrice
Su te la guerra discenderà:
Ed ogni lagrima dell’infelice
Un rio di sangue ti costerà!)
Irene
Ahi! la tua vista, padre infelice,
Il cor nel petto mi squarcerà!
Eudora e Coro
Chi non compiange quest’infelice
Ha cor di tigre… o cor non ha!
Alamiro parte.
Irene
Amici è forza separarci… A voi
Raccomando la madre…
Deh! non piangete, or di costanza ho d’uopo…
Quando lungi sarò, de’ casi miei
Parlando nel pensier, spargete allora
Del sovvenir la lagrima pietosa.
(l’abbraccia)
Non più. Vi arrida il ciel.
(a tutti che si allontanano piangendo. Ella rimane un momento in tetro silenzio, quindi è scossa dallo stridore della ferrea porta delle prigioni che si dischiude)
S’apre la trista
Soglia crudel!… Chi n’esce?… Oh, fera vista!
(retrocedendo inorridita)
SCENA QUARTA
Belisario, Eusebio, guardie e detta.
Belisario
(ha una benda oscura sugli occhi)
Aura più lieve qui respiro! Ah! dunque
Fui dal mio carcer tratto!
Irene
(Ahi! non oso mirarlo!)
Eusebio
È qui dappresso
Stuolo guerrier che deve
Al boreal confine
Tradurti.
(Irene gli porge un papiro, ed egli lo legge con sorpresa)
Belisario, un regal cenno
Che ti conduca nell’esilio invia.
(Ho di pietà compresa,
Di duol, di maraviglia
L’anima tutta! Oh, sovrumana figlia!)
(parte)
Belisario
O tu che della eterna, orribil notte
Che ricopre il mio ciglio
Esser devi la stella, a me t’appressa.
Irene
(Ciel!…)
Belisario
Dove sei…
Irene gli porge la destra.
Tu dunque
Nell’aspro esilio vuoi seguirmi? Ah! certo
Infelice esser dêi, che pietà senti
D’un infelice!
Irene
(Il mal… frenato pianto…
Niega al labbro gli accenti!…)
Belisario
Ai lari miei
Vanne… vola… ritorna… io qui t’aspetto…
Vo’ per l’ultima volta
Veder mia figlia… Oh, Dio! vederla! Il labbro,
Fino il mio labbro istesso,
Prestar fede non puote all’empio eccesso!
Se vederla a me non lice,
Bramo udirla… udirla almeno!
Qui l’adduci… ah! fa’ che al seno
La mia figlia io stringa ancor.
Benedir quell’infelice
Non si vieti al genitor.
Irene
(interpolatamente ai versi che precedono)
(Chi mi regge… chi m’aita
In sì barbaro momento?
L’alma, oh Dio! mancar mi sento!…
Sento, oh Dio! spezzarsi il cor!
Ah! per me, per me la vita
Sarà tutta di dolor!)
Belisario
Va’, la guida a queste braccia.
Irene gli bacia la mano bagnandola di lagrime.
Che! tu piangi!
Irene
Padre…
(cadendo alle sue ginocchia)
Belisario
Oh, Dio!…
La sua voce!…
Irene
Ah! padre mio…
Belisario
Sei tu figlia?…
Irene
Ed al tuo piè.
Belisario
Sorgi, Irene… il padre abbraccia…
E fia ver!…
Irene
Son io!…
Belisario
Con me!…
Ah, se potessi piangere,
Di duol non piangerei…
Di tenerezza, lagrime,
Di gioia io spargerei…
Non son, non son più misero,
Figlia, vicino a te!
Irene
Seguirti io vo’, dividere
Il tuo crudel destino,
Le pene dell’esilio,
Gli stenti del cammino…
E nella tomba scendere,
O padre mio, con te.
Belisario
Ma tu, seguendo un povero,
Di cibo, e di ricetto
Sovente avrai penuria.
Irene
Un antro a me fia tetto,
E frutti avrò dagli alberi,
Umor dal fonte avrò.
Belisario
Sola per gl’inospiti
Deserti!…
Irene
E non son teco?
Belisario
E se d’affanni carico,
Più che d’etade, il cieco
Succumbe?
Irene
Allor degli orfani
Il padre invocherò.
Belisario
(vivamente commosso)
Dunque andiam: de’ giorni miei
Tu sei l’angelo, tu il duce,
Tu fra l’ombre sei la luce
Del tradito genitor…
E degli occhi che perdei
Tu mi sei più cara ancor!
Irene
(volgendo gli occhi al cielo)
O signor, tu sei ristoro
Di chi soffre ingiusto oltraggio.
Deh! su noi tu spandi un raggio
Del celeste tuo favor.
Per mio padre io sol t’imploro
Dio di grazie, Dio d’amore.
Partono circondati dalle guardie.
PARTE TERZA. La morte
In fondo i gioghi altissimi dell’Emo. Il davanti è ingombro d’alberi e sassi muscosi.
SCENA PRIMA
Belisario, senza benda, ed Irene; entrambi avanzandosi a stento, come persone travagliate da lungo viaggio.
Irene
Qui siedi, o padre, e le tue stanche membra
Abbian, dopo il penoso
Lunghissimo cammin, breve riposo.
(facendolo sedere sopra di un sasso: ella si adagia a’ suoi piedi, appoggiando il capo alle ginocchia di lui)
Belisario
(in tono querulo, ed accarezzandole il capo)
Di te m’incresce. Ah! l’astro
Che sì fulgente al nascer tuo splendea
Con gli occhi miei si estinse!…
Si ode un lontano squillar di trombe, che vien ripetuto da tutti gli echi delle balze circostanti.
Al clangor di barbarici metalli
Odo i monti muggir, muggir le valli.
Irene ascende una roccia per osservare da lontano.
È dunque ver quanto narrare udimmo,
Che un torrente di barbari dall’Emo
Precipita, ed il corso ad arrestarne
Muovon l’armi d’Augusto!
Irene
Oh ciel!
Belisario
Che vedi?
Irene
Lunga tratta d’armati a questa volta
Rapida move… Ah! padre
(tornando a Belisario)
Fuggiam…
Belisario
Non fugge Belisario.
Irene
Almeno
Meco ritratti di quest’antro in seno.
(conducendolo entro uno speco incavato a piè d’una rupe)
SCENA SECONDA
Dalle sommità dell’Emo discende un’orda di Alani e Bulgari. Alamiro ed Ottario sono fra i duci.
Al suono di barbari strumenti si dice il seguente coro ripetuto sempre dall’eco.
Coro
Diffondasi terribile
Grido di guerra:
Tremi la terra,
Rimbombi il ciel.
E all’urlo irresistibile
Di nostra possa,
Scorra per l’ossa
De’ Greci un gel.
SCENA TERZA
Belisario ed Irene compariscono sul limitare dell’antro e detti.
Alamiro
Impavidi guerrieri,
Quel che vedemmo veleggiar da lungi
Nembo di polve, le coorti asconde
Del greco imperator: l’ora s’appressa
Delle pugne.
Belisario
Qual voce!
Irene
È Alamiro.
(sommessamente fra loro)
Ottario
E tu credi
Che all’opra ne fian ligi?…
Alamiro
Sì, risuonar di Belisario il nome
Udrassi appena, e i prodi,
Che sotto l’elmo incanutîr seguendo
L’invitto duce, a vendicarne i torti
Pugnando avrem consorti.
Ottario
Dunque, s’incontri l’inimico.
Alamiro
All’aure
Delle battaglie alzate
La voce.
Ottario
All’armi.
Coro
All’armi.
(avvicinandosi)
Belisario
(si manifesta gettando il bastone ed atteggiandosi a maestoso contegno)
Olà fermate.
Alamiro
Belisario!
Ottario e Coro
Egli!…
(lo circondano compresi di maraviglia)
Alamiro
Ah! stringo
Le tue ginocchia!…
Belisario
Scostati…
Degno non sei tu di baciar la polve
Che calpesta il mio piè. D’ingiusta guerra
Far strumento il mio nome! E me chiamasti
Padre! E greco sei tu? Vil menzognero!
Alamiro
Quel detto al cor m’è fero
Più di mortal saetta!
Non son uso a mentir… Su greco lido,
Da vandalo nocchier, lattante ancora
Fui raccolto.
Irene
Ah! che dici!…
Belisario
Qual grido!… E perché tremi?
(è sempre appoggiato all’omero d’Irene)
Irene
O padre, il giorno
Che dal fatal consesso uscìa la madre,
A me svelò, che il servo tuo non spense
Il pargoletto Alessi, ma sul margo
Lo abbandonò del mar.
Belisario
Che ascolto!…
Alamiro
Ah! forse!…
Belisario
Tu dunque…
Alamiro
Il vero io dissi.
(si trae dal seno una croce, annodata ad una catena)
Su questo della fé simbolo augusto,
Che sino dalle fasce
Al collo mi pendea, lo giuro.
Belisario
O figlia,
Deh, tu rimira.
Irene
Avvi sull’orlo il motto:
«In questo segno vincerai.»
Belisario
La madre,
D’Alessi al collo il divin segno impose
Nel dì che a lui die’ vita,
Ed egualmente… il pio…
Motto sculto vi… stava…
Irene e Alamiro
Eterno Iddio!
Alamiro
Ch’io fossi!… Oh, quai momenti!
Belisario e Irene
(Irene e Belisario ad Alamiro)
Ch’ei fosse!… Oh, quai momenti!
Alamiro
(a Belisario)
Parla… prosegui ancor…
Mi mancano gli accenti…
La gioia opprime il cor!
Irene
Di’… su qual riva il barbaro
T’invenne?
Alamiro
Ove con l’onde
Del maestoso… Bosforo
Il Ponto… si confonde.
Irene
Fu quivi!…
Belisario
Ah! frena i palpiti
Cuor mio…
Irene
Né dell’evento
Un pegno… un qualche indizio…
Avesti!
Alamiro
Or mi rammento!…
Questo pugnale il vandalo
Raccolse a me dappresso.
Belisario
Oh, s’io vedessi!…
Irene
Ah! porgilo…
È qui sull’elsa espresso…
Belisario
Forse un ramo?…
Alamiro
È Giunio
Che immola i figli.
Belisario
È il mio,
È… il mio pugnal!…
Irene
Più dubbio
Non… resta omai…
Alamiro
Son io!
Figlio di Belisario!
Ottario e Coro
Suo figlio!
Belisario
Alessi… qui…
(stendendogli le braccia)
Alamiro
Padre!…
Irene
Fratello!…
Belisario
Abbracciami!…
Tutti
Oh, avventurato dì!
Alamiro, ora Alessi, si è precipitato fra le braccia del padre, che gli tiene la destra sul capo. Irene stringe teneramente il fratello al seno. Analogo movimento dei barbari.
Belisario
Se il figlio stringere
Mi è dato al seno,
Più non desidero,
Son pago appieno…
Sfido i tuoi fulmini
Sorte crudel.
A questo tenero
Soave amplesso
Tanto del giubbilo
È in me l’eccesso
Che parmi d’essere
Rapito in ciel!
Irene
Se il fratel stringere
Mi è dato al seno,
Più non desidero,
Son paga appieno…
Sfido i tuoi fulmini
Sorte crudel.
A questo tenero
Soave amplesso
Tanto del giubbilo
È in me l’eccesso
Che parmi d’essere
Rapita in ciel!
Alessi
Se il padre stringere
Mi è dato al seno,
Più non desidero,
Son pago appieno…
Sfido i tuoi fulmini
Sorte crudel.
A questo tenero
Soave amplesso
Tanto del giubbilo
È in me l’eccesso
Che parmi d’essere
Rapito in ciel!
Belisario
Figli, partiam: qui l’aura
È d’atre nebbie infesta,
Ma non fia tardo a sperderle
Il vento.
Ottario
Olà, t’arresta.
Rendine il duce: mutuo
Ne stringe un giuramento
Fin che non sia Bisanzio
Spianata al suol.
Belisario
Che sento!
Ottario
E il patto inviolabile
Io non sciorrò giammai.
Belisario
(ad Alessi che gli sta d’accanto)
Giurasti?
Alessi
Allor…
(interdetto)
Belisario
Rispondimi,
(con più forza)
Giurasti?
Alessi
È ver giurai.
Sol morte il voto infrangere
Può che mi stringe seco…
Dunque si muoia…
(impugnando lo stile per trafiggersi)
Irene e Ottario
Arrestati…
(trattenendogli il braccio)
Ottario
Nol fermi tu?
(scuotendo Belisario ch’era rimasto immobile)
Belisario
Son cieco.
(con sublime intrepidezza)
Ottario
(tocco da tanto eroismo disarma Alessi e lo spinge verso Belisario)
Vivi: io sciolgo la sacra alleanza.
Noi rechiamo a’ nemici la morte.
Ottario e Coro
È segnata de’ Greci la sorte…
Belisario fra lor non sarà!
Belisario, Alessi e Irene
Fia delusa l’ardita speranza:
Regge un nume de’ Greci la sorte.
Per la patria pugnando da forte,
Belisario, ogni greco sarà.
Squillano le trombe dei barbari, ed essi partono, guidati da Ottario. Belisario coi figli entra dal lato medesimo, ma per altra via.
SCENA QUARTA
Tenda di Giustiniano, che aprendosi nel mezzo lascia
scorgere nell’ultima distanza le sommità dell’Emo.
Giustiniano e guardie.
Giustiniano
(ad alcune guardie che ricevuto l’ordine partono)
Itene al campo, e sia palese al duce
Ch’io giunsi, e che prefiggo
Alla battaglia il nuovo dì.
SCENA QUINTA
Antonina e detto. Ella è cinta di gramaglie, il suo volto è pallido e consunto, la sua chioma scarmigliata: giunta appena, si arresta sul limitare.
Giustiniano
Chi veggio!
Antonina
Un’empia.
Giustiniano
A che venisti?
Antonina
A far palese
Delitto orrendo.
Giustiniano
E scioglierai tu sempre
Ad accusar le labbra?
Antonina
Oh! chiuse allora
Morte le avesse, che menzogna infame
Ad attestar si apriro!
Inorridisci o Cesare: quel grande,
Che mio consorte più nomar non oso,
(in tuono solenne)
È innocente.
Giustiniano
(vivamente colpito)
Che dici!
Antonina
Le cifre accusatrici
Man compra simulò; del tradimento
Eutropio ebbi ministro.
Giustiniano
Ah! scellerati!…
Morte ad entrambi…
Antonina
Morte?
È giusta… la desio… Per queste balze
Corro in traccia di lui… Morire io voglio,
Ma pentita al suo piè… Ma ch’io distolga
Dal nefando mio capo
L’alta minaccia del flagello eterno.
S’apra per me la tomba, e non l’averno.
Da quel dì, che l’innocente
Spinsi in preda a tanti affanni,
Da quel dì che il ciel clemente
Cancellar dovea dagli anni,
De’ viventi l’odio io sono…
Di me stessa io son l’orror…
La speranza del perdono
Sol mi regge in vita ancor.
Odesi fuor della tenda un rumore che si avvicina, e voci che gridano.
Vittoria!
Giustiniano
Intorno echeggia
Di liete grida il ciel!… Che fia!… Si veggia…
SCENA SESTA
Irene circondata dai pastori dell’Emo, dalle guardie imperiali e detti.
Giustiniano
Irene!…
Antonina
Figlia!…
Irene
Oh! madre!…
Fauste nuove ad entrambi… Il figliuol tuo
Spento non è.
Antonina
Che parli!…
Irene
In Alamiro
Abbracciarlo potrai.
Antonina
Ciel!… Non deliro?…
Tu non m’inganni?…
Irene
(a Giustiniano)
Fugge
L’oste nemica.
Giustiniano
Fugge!
Irene
Inarcherai
Per la sorpresa il ciglio, allor che noto
Il vincitor de’ barbari ti fia.
Giustiniano
Chi?… Parla.
Irene
Belisario.
Antonina
Ei!…
Giustiniano
Come, narra,
Come potea?…
Irene
La china
D’un erto colle che sovastra al campo
De’ Greci scendevamo quando le trombe
Squillare udimmo… Impetuoso turbine
Su’ tuoi piombò l’Alano, e i tuoi fuggiro.
Ciò dissi al padre, che avvampò di sdegno,
E dal figliuol scortato
Discese al pian «Fermatevi» sclamando:
«Belisario è con voi.» La nota voce
I fuggitivi arresta;
Torna la speme in ogni cor… Sul carro
Del sommo duce alzan l’eroe repente;
E quei l’occhio è del campo, egli la mente.
Tutto cangiasi allor… quanto l’aspetto
Di Belisario ardir ne’ Greci infonde,
Tanto ne scema ai barbari! Tremenda
Arde, ma breve la tenzon… scomposte
Son già le file del nemico, infrante
Già le temute insegne…
Chi pria fugava or fugge, o cade estinto;
Trionfa il greco, il vincitore è vinto.
Giustiniano
Oh giorno!… Oh Belisario!
Antonina
Ah! pria ch’io muoia
Una lagrima ancor spargo di gioia!
Si sente di lontano un funebre suono di trombe misto di grida dolorose. Tutti sono colpiti dal presentimento di somma sciagura.
Tutti
Di pianto, di gemiti
Il cielo rimbomba!…
Il suono funereo
Echeggia la tromba!…
Ignoto terror
Mi scende sul cor!
SCENA SETTIMA
Alessi e detti.
Alessi
Piangete: son nunzio
Di nuova dolente.
Irene
Il padre?…
Antonina
Quai palpiti!
Alessi
Dall’orda fuggente
Un dardo partì,
E a morte il ferì.
Irene
Ahi! padre!
Antonina e Giustiniano
Qual fulmine!
Alessi
Ei tratto qui viene…
SCENA OTTAVA e Ultima
Accompagnato da lugubre musica vien condotto Belisario sugli scudi dei veterani, guerrieri e detti.
Tutti
(tranne Belisario)
Funesto spettacolo.
Irene
(correndo al padre)
Me misera!…
Belisario
Irene!
Ricopriti, o ciel,
D’un lugubre vel.
Giustiniano
(con voce soffogata dal pianto e stringendo la destra di Belisario)
Amico…
Belisario
A te, Cesare,
De’ figli… la sorte
Affido… rammentalo…
Nell’ora… di… morte…
Giustiniano
Lor padre sarò.
Antonina
(cadendo a’ piè di Belisario nell’estrema desolazione)
Perdono…
Belisario tocco dalla di lei voce, schiude la bocca, e fa un movimento come per alzarsi; ma la parola vien meno sulle convulse sue labbra, un tremore lo investe in tutta la persona, e ricade estinto.
Tutti
Spirò!
Lungo ed angoscioso silenzio. Antonina resta immobile nel suo terrore, con gli occhi spaventevolmente fitti sul corpo di Belisario.
Antonina
(prorompendo in tutto l’impeto della disperazione)
Egli è spento, e del perdono
La parola a me non disse…
Di mia voce udendo il suono
Forse in cor mi maledisse…
Forse in ciel del fallo mio
Or m’accusa innanzi a Dio…
In eterno è a me rapita
Ogni speme di mercé!
Giustiniano e Coro
Abborrita dai mortali,
Condannata dall’Eterno
Vivi iniqua, e tutti i mali
Prova in terra dell’averno…
Frema il cielo a te d’intorno…
Nieghi a te la luce il giorno…
Ogni istante di tua vita
Cruda morte sia per te.
Antonina
Cielo irato, hai sciolto il corso
Al tremendo tuo furore!…
Non ha speme il mio rimorso…
Non ha pianto il mio dolore…
Calpestata, oppressa, abbietta,
Sin dai figli maledetta.
Ogni istante di mia vita
Un supplizio fia per me.
(fugge dissennata, ma giunta innanzi al cadavere di Belisario si arresta ad un tratto, e cacciandosi le mani fra’ capelli, ed alzando uno strido orribile, precipita al suolo)
Alessi e Irene
La sciagura è omai compita!…
Tutto il ciel rapisce a me!
Movimento universale di orrore.
FINE
PART I: Triumph
An interior atrium in the imperial palace, with the throne on the right. Through the colonnade is a splendid view of Byzantium.
SCENE I
Senators of the realm and people rushing in from all sides.
All
Let a crown of ageless laurel
Be placed on the head
Of the hero, whence Byzantium
Became the rival of Rome.
Unvanquished Belisarius,
Glory of our age.
As long as there are centuries,
Your name will live.
(they disperse)
SCENE II
Enter Irene on one side, Eudora on the other, both followed by handmaidens.
Irene
Run my friend . . . let us hurry to the shore
To greet the arriving hero . . .
Look, the people are already pouring into the crossroads.
Hear the sound of the festive crowd . . .
The hymn of triumph has begun
Midst the blare of the trumpets.
Saluting the noble ship
That brought terror to the enemy,
I will cover with fervid kisses
The dread hand of the victor,
And clasping my father’s breast
I shall be in ecstasy.
A gentle weeping will perhaps halt
The words on my bashful lips . . .
But those tears will be eloquent,
And that silence will say everything!
All
Heaven will cause days of glory,
Splendid days to shine on the Bosphorus.
(Exeunt)
SCENE III
Antonina and Eutropius from opposite directions.
Antonina
Cheering! Joyful voices!
Eutropius
The delirious mob
Runs on the shore to celebrate the meeting
Of your returning husband.
Antonina
My husband, a child murderer!
Eutropius
Oh! What do you mean?
Antonina
Listen, and receive a sure token
Of my loathing.
The slave of . . . his, Proclus, dying
Related to me that Belisarius ordered him
To slay his son, whereat he took him
Outside Byzantium and raised his sword
To kill him, but the blade fell from his hand.
Terrified
He abandoned the babe, fleeing,
On the deserted seashore . . .
Food for beasts perhaps . . . or prey to the waves!
Eutropius
What have I heard! Alas! Depraved father!
I weep with you.
Antonina
My grief was immense!
I was denied a tomb . . .
And the ashes of my son!
Ah, my eyes will forever be
A copious font of tears!
A mother, O God, more unfortunate
The earth will never see!
Eutropius
Take comfort. That monster will
Pay the price of that outrage;
But remember that a reward
Was promised for my love:
Your hand . . .
Antonina
Now tell me, has the plan
Been carried out?
Eutropius
Completely.
A loyal, expert hand
Has already forged the writing.
Antonina
And his are lost?
Eutropius
That will be certain.
Antonina
At least I shall be avenged!
Pale and beloved shade
Who moves about me,
Rejoice with me . . . this is the day
That will punish the crime.
O lust for revenge,
You are my only life . . .
I have shed abundant tears;
Another will shed his blood.
Eutropius
Meanwhile going to meet him . . .
You’d best dissimulate.
The imperial guards begin to gather in the atrium. Exeunt Antonina and Eutropius.
SCENE IV
Justinian and guards.
Justinian
O god of the armies,
Eternal praise be to you.
Your divine aid
On the Italian fields
Has guided the doughty leader
Who has crushed the Goths
And adorned my crown
With a splendid new jewel .
(ascends to the throne)
Scene V
The above. Belisarius‘ triumph: enter first the military band, followed by a long line of people, then the magistrates and the senate, then Belisarius‘ army accompanied by a triumphal march. Some soldiers carry plundered treasures, among which are the crown and the rich mantle of Vitiges, king of the Goths. While the troops advance, the chorus sings.
Chorus
Let the victory hymn
Echo so loudly
That crossing the sea
It resounds from shore to shore,
And let it proclaim to the nordic realms
With a terrible roar:
Here is a Belisarius!
And may the barbarians turn pale.
SCENE VI
Belisario appears on a lavish chariot, a laurel crown on his
head and a purple mantle draped over his gilded armour.
Around the leader are Gothic prisoners, among whom is
Alamiro:. The veterans bring up the rear. With Belisario’s appearance the trumpets sound more loudly and the cheering redoubles.
Chorus
Unvanquished Belisarius,
Glory of our age.
As long as there are centuries,
Your name will live.
Belisarius
(descending from the chariot and approaching the emperor)
Caesar, you have conquered, and the Italian lands,
The sweetest smile of nature,
Are the fruit of the victory.
Gaze upon the opulent spoils at your feet, and these
Youthful prisoners, whose valor
Fortune ill favored.
If I am permitted to hope
For any reward, I implore your mercy
For these. And may the victor for the vanquished
Not beg of you in vain, for whom mercy is instinctive.
Justinian
You are terrible in war, humane in peace,
And always noble, O Belisarius! Their fate
(indicating the prisoners)
I commit to you.
(descends from the throne)
Embrace me. Everywhere now
Let jubilation reign,
Let everthing celebrate such a joyous day.
(Exit, followed by magistrates, the senate, and guards)
Exeunt the army and the people.
Belisarius
(to the prisoners, who fall on their knees except for Alamiro)
You are free.
Farewell.
(bids them rise, and they leave)
What do I see! Does Alamiro
Perhaps disdain my gift?
Alamiro
I! I am grateful to you,
(with tenderness)
But, as I have already told you, such a force
Binds me to your side that liberty is burdensome
Separated from you.
Belisarius
(with equal tenderness, embracing him)
Remain
Then with me . . . remain at liberty.
My whole heart is moved
By a strange affection that I cannot explain!
When colored with blood
And vanquished in chains
You were brought to my feet
On the bank of Lake Thrasimene,
A gentle voice spoke to me
In my breast for you!
Alamiro
Ah, if I am to be received
Under Belisarius’ roof,
I shall forget the outrages
Of my cruel fortune . . .
In the soil that was my cradle
At least I shall have my tomb!
Belisarius
Are you Greek! . . . Did you speak truly?
Alamiro
I am Greek.
Belisarius
Of whom were you born?
Alamiro
That mystery heaven has hidden from me!
I was reared by a Barbarian.
He found me abandoned
On the banks of the Bosphorus.
Belisarius
And what brought him to
Greek soil?
Alamiro
Desire for booty.
Belisarius
Wandering alone on the earth
Are you no longer. May for you
A serene day follow a sad dawning.
I had a son, and I lost him!
I still mourn his death . . .
Now you are that son to me.
Alamiro
Your son! You, father to me!
Ah, my heart fills with joy!
Belisarius
At my hearth . . .
Alamiro
In the squadron . . .
Belisarius
Always together . . .
Alamiro
Forever united.
Belisarius and Alamiro
On the fields of glory
We shall fight side by side;
Whether fate shudder or smile
I shall stand beside you . . .
Death or victory
I shall share with you.
SCENE VII
Irene, Eudora, ladies in waiting, Antonina and the above
Irene
Father!
(running to meet him)
Belisario
Irene, embrace me . . .
Irene
At last I am with you!
We would run to see you, but because of a violent
Attack of joy
Your wife could hardly control her heart,
And is still swooning . . .
Belisario
Oh, heaven! I see!
(turning to Antonina and stunned by her disquietude)
On your troubled brow
You wear the imprint of grief, not of pleasure.
What has happened? A new disaster . . .
Antonina
New! Be assured,
As it was before your departure, so you shall see
Your villa . . . Only heaven took Proclo
From this vale of pain
And guilt.
(with wavering voice)
Belisarius
(May God forgive his transgression!)
SCENE VIII
Enter Eutropius and guards.
Eutropius
Caesar sends me to you . . . lay down your weapon.
Irene, Alamiro, Eudora, and Ladies
What!
Belisarius
You are raving!
Eutropius
The season for bold words
Is past! Let that haughty forehead
Bow to the will of Augustus.
Irene
You dare?
Alamiro
Brazen fool!
Belisarius
Quiet, and obey I must . . . but none but a valiant warrior
Shall have the sword of Belisarius.
(gives it to Alamiro)
Let us go.
(to Eutropius with noble fortitude)
Irene
Father . . .
Alamiro
Sir, oh, let me . . .
(wishing to follow Belisarius, who orders them to remain with a commanding gesture and parts with Eutropius and the guards)
Eudora and Ladies in Waiting
Oh, heaven!
Antonina
(Vengeance begins!)
Alamiro
I am shaking!
Irene
I am chilled!
(Exeunt)
SCENE IX
The Senate Chamber. On one side seating, of which one place is higher for the emperor. There is a small table on which are some papyri, a volume of laws, and a sword. Senators.
All
What will happen?
Why are we asked
Thus To gather here?
Has some misfortune
Come to Caesar?
Some
Perhaps some culprit
Must be punished?
The Others
Perhaps the nation
Has been attacked!
All
But the prince comes here
Silent and alone . . .
Deep grief
Is etched
On his troubled face!
What can it be!
SCENE X
Enter Justinian.
Justinian
(mounts his seat dejectedly. At a sign all take their seats)
Sustainers of my throne, a savage event
Has extinguished all joy. A short while ago,
Accused of a terrible misdeed,
Such that the sight of which, only the sight,
Will freeze your veins.
Eutropius
Who?
Justinian
Belisarius.
Senators
Belisarius!
Justinian
He comes.
SCENE XI
Enter Belisarius under guard. Eutropius from the opposite side.
Justinian
The tribunal is in session.
A senator sits beside the table. Eutropius goes to stand nect to him.
Eutropius
I accuse Belisario
Of felony.
Belisarius
What do I hear!
Eutropius
At the close of this very day
Of his triumph, rebellious troops,
By him bought and seduced,
Were determined, violating every law, at the death of Caesar
(indicating Justinian with feigned horror)
To place the Augustan crown upon his head.
Belisarius
Infamous calumny!
Eutropius
In support of the accusation
I produce these his own written words.
(pointing to the papyri on the table)
Belisarius
(glancing at them)
What do I see . . . It is true, they are mine.
Justinian
Read them.
Belisarius
(after having read)
A horrid
Inexplicable plot!
These are letters that I sent from the battlefield
To my wife . . . but perhaps a malignant fury
Of Hades
Added to my amorous notes some others!
Justinian
Therefore!
Belisarius
My wife could bring the truth to light.
But I am aware that Astraea does weigh equally
Hatred and love.
Justinian
Let her come forward.
SCENE XII
Enter Antonina, followed by Irene and Alamiro.
Belisarius
Irene, wife . . . Ah, you will not believe . . .
Unjust fate has brought me
By the path of triumph to face death!
Alamiro
Death!
Irene
On, God!
Belisarius
Look again
At these letters what you must surely have mislaid,
An enemy hand has inserted rebellious meanings
Amid my words.
(gives the letters to Antonina, who tries to conceal her terrible agitation)
Now read,
And say, O woman, whether you received
Such from me.
Antonina
Yes.
(reinforced by a furtive look from Eutropius)
Belisarius
Yes, you said?
(as if struck by lightning)
Irene, Alamiro, Justinian and the senators react in surprise and horror.
Irene
Oh, mother!
Justinian and Senators
Is he guilty?
Antonina
Sincere
Were my lips.
Alamiro
Cruel woman!
Belisarius
Wife, and you affirm it!
Antonina
The truth.
Justinian and Senators
Guilty Belisarius!
All
(except Antonina and Eutropius)
Oh, heaven!
Belisarius
By whom am I betrayed!
I do not see such grief!
And still the sun
Does not hide itself in horror!
Antonina
(May all my maternal grief
Make my heart bold . . .
The miscreant shall be punished
Ant then let the earth swallow me.)
Irene
(My wounded heart cannot bear
So much grief!
Ah, let the sun flee horrified
And hide itself from us.)
Alamiro
(Impious outrage, unheard-of!
Anger fills me, and pain . . .
The sun does not flee horrified
And hide itself!)
Eutropio
(May all her maternal grief
Make her heart bold.)
Justinian and Senators
(The sun will rise
In full glory for us!)
Belisarius
(Taking his daughter by the hand and leading her before Antonina)
Mother you were, and wife;
Now the vile accusation strips me
Of lilfe and honor;
This is what the father comes to!
If marital affection
Is silent in your breast,
Must nature too be silent
In your impure soul?
Antonina
He invokes nature,
And makes a mockery of it . . . this impious man!
(turning to the senate)
Belisarius
What!
Antonina
Proclo . . .
Belisarius
Well?
Antonina
Dying
He revealed the horrible secret.
Belisarius
(recoils staggering and covering his face in extreme terror)
God!
Irene and Alamiro
Tremble!
Justinian and Senators
Hide your face!
Antonina
That monster killed his son!
Irene and Alamiro
Oh!
Justinianand Antonina
Infanticide as well!
Irene, Alamiro, Justinian, and Senators
Oh, day of terror!
Justinian and the Senators rise and surround the trembling Belisarius.
Belisarius
(convulsed and unable to speak, he signs to the emperor and Senate to overcome their revulsion
and listen to him. Then he turns to them in a halting voice)
I dreamed . . . I was among . . . barbarian peoples . . .
A terrible warrior . . .
Who threatened . . . to topple
The foundations . . . of the Greek empire.
I begged him . . . I heard him repeat
The name of my son . . .
A shudder coursed through my breast!
My hair stood on end!
A man of God interpreted
The meaning of the dream;
And predicted that in the east
My blood would be doomed.
I trembled . . . the danger
To my country made me brutal . . .
Nature forced a groan from me . . .
And my son fell dead.
Irene and Alamiro
Poor father!
Antonina and Eutropio
Barbarous father!
Justinian and Senators
Oh, day of terror!
Antonina
Let the felon who offended nature perish . . .
Heaven and earth cry him guilty . . .
Let not my spouse, the cruel murderer,
Dead placate my just fury.
Ah, wherever I turn or wander,
I see the unavenged ghost of my son!
His voice, his final groan
Resounds in the fibers of my heart.
Belisarius
The fatal hour strikes now for me.
An evil spouse holds the axe over me!
Ah, you, at least, my daughter, scatter
On your father’s tomb a tear, a flower.
(to the Senate)
If offended nature condemn me,
If it cry me guilty of death,
Let Greece hold her peace . . . most sacred love
Of country made me a murderer.
Irene
(Nature subverts its own laws!
A wife calls him guilty of murder!
Oh, my father’s star is setting!
All is pain, fear and horror!)
Alamiro
(Nature subverts its own laws!
A wife calls him guilty of murder!
Oh, a hero’s star is setting!
All is pain, fear and horror!)
Eutropio
(The harshness of ultimate disaster
Now falls upon his loathed head.
His guilt opens the tomb for him,
Love and vengeance drive him to it.)
Justinian and Senators
(The tempest swirls, the heavens grow dark,
Thunder roars, and in such a storm
The eastern star is obscured!
All is pain, fear and horror!)
Belisarius is led away by the guards. Irene and Alamiro follow him in great despair. Antonina and Eutropius depart on the opposite side. Justinian and the Senators remain in attitudes of great sorrow.
PART II. Exile
A remote part of Byzantium, on one side the prison entrance.
SCENE I
Many veterans and some of the people scattered in various groups on the stage.
All
Oh, leader!
Veterans
Oh, horrible transgression!
People
Oh, baleful day!
All
This is the the fruit
Of your victories!
SCENE II
Enter Alamiro.
Alamiro
You weep, friends!
You weep for Belisarius! Ah, then
Did a lying rumor voice to me
That Caesar has commuted Belisarius’
Death sentence to banishment? Unjust
Sentence, which surely enmity of the corrupt
Senate dictated, and not justice!
Chorus
You have heard
The truth, yes. But report of an egregious misdeed
Has not reached you: listen.
Alamiro
Do I tremble?
Chorus
It was Caesar’s command
That Belisarius’ eyes
Must never see
His face again.
Vile Eutropio,
Inspired by a demon,
Perverted the command
With bloody duplicity.
Alamiro
What did the villain hazard?
(shaking)
Chorus
He extinguished
From the eyes of the hero the light of day.
Alamiro utters a cry and covers his face with both hands in horror. A long silence.
Alamiro
My heart freezes
At such a dreadful announcement!
Horror sends a shiver
Running through my veins,
And the tears falling
From my eyes have paralyzed me!
May doleful daylight
Be hid from me forever . . .
Let the hideous night
That surrounds him cover me . . .
At least I shall not see
The ghastly torture of the great man.
Chorus
Here comes his daughter.
Alamiro
In what state . . .
SCENE III
Enter Irene, Eudora, and ladies in waiting.
Alamiro
Your sorrow, your dread
Tell clearly that the heinous deed
Has been imparted to you.
Irene
Ah, unhappily so.
Alamiro
Who will guide
The one betrayed in exile?
Irene
I.
Alamiro
‘Tis well. To me is entrusted
Another task, and it shall be done.
(Not for nothing did Belisarius
Give me this sword!
Well I know how to avenge
The corrupt plot . . . the cruel banishement.)
Poor daughter, Irene, farewell;
Speak of me to your father.
(His torment increases my own!
That bitter plaint rends my heart!
Tremble, Byzantium! A war
Of annihilation will sweep down upon you,
And every tear of the unhappy victim
Will cost you a river of blood!)
Irene
Alas, the sight of you, poor father,
Will tear at the heart in my breast!
Eudora and Chorus
Who does not weep with this unhappy victim
Has a tiger’s heart . . . or no heart at all!
Exit Alamiro.
Irene
Friends, we must part . . . I entrust
To you my mother.
Oh, do not weep; now is steadfastness needed . . .
When I am far away, bringing to mind
My trials, shed then
A pitiful tear of remembrance.
(they embrace her)
No more. May heaven smile upon you.
(to all who withdraw weeping. She remains a moment in brooding silence, then is
Startled by the noise of iron door of the prison opening)
The dismal, cruel
Portal opens! Who comes out? Oh, horrid sight!
(recoiling in horror)
SCENE IV
Enter Belisarius and Eusebius with guards.
Belisarius
(wearing a dark bandage over is eyes)
Here I breath fresher air! Ah, then
I have been taken from my prison!
Irene
(Alas, I dare not look at him!)
Eusebio
Here presently
Is a military squadron that must
Conduct you
To the northern border.
(Irene hands him a letter, and he reads it with surprise)
Belisarius, a royal command
That she guide you on the way to exile.
(My soul is filled
With pity, sorrow
And wonder! O, extraordinary daughter!)
(Exit)
Belisarius
O you who must be the star
Of that eternal, dreadful night
That covers my eyes, come to me.
Irene
(Heaven!)
Belisarius
Where are you . . .
Irene give him her right hand.
Then you wish
To follow me into bitter exile? Ah, you must
Surely be unhappy yourself, who feel pity
For an unhappy man!
Irene
(Barely . . . suppressed sobs . . .
Preven lips from speaking!)
Belisarius
Go back
To my hearth . . . hurry . . . return . . . I await you here . . .
For one last time
I want to see my daughter . . . Oh, God! To see her! My lips,
Even my own lips,
Cannot believe the enormity of this evil!
If I may not see her,
I long to hear her . . . at least hear her!
Bring her hither . . . ah! Let me clasp
My daughter to my breast once more.
Let it not be forbidden for a father
To bless that unfortunate girl.
Irene
(simultaneously with the preceding lines)
(Who sustains me . . . who aids me
In such a brutal moment?
I feel my soul, O God, failing me!
I feel, O God, my heart breaking!
Ah! Life for me
Will be nothing but misery!)
Belisarius
Go, guide her to these arms.
Irene kisses his hand, bathing it with tears.
What, you are crying!
Irene
Father . . .
(falling to her knees)
Belisarius
Oh, God!
Her voice!
Irene
Ah! My father . . .
Belisarius
Are you my daughter?
Irene
And at your feet.
Belisarius
Rise, Irene . . . embrace your father . . .
Can it be true!
Irene
It is I!
Belisarius
With me!
Ah, if I could weep,
I would not weep from grief,
I would shed tears
Of tenderness, of joy.
I am not, I am no longer miserable,
Daughter, near to you!
Irene
I wish to follow you, to share
Your cruel destiny,
The pain of exile,
The hardships of the road,
And go, O father, with you
To the tomb.
Belisarius
But you, following a poor creature,
Will often have but meager
Food and shelter.
Irene
A cave will be my roof,
And I shall have fruit from the trees,
And water from the spring.
Belisarius
Alone through inhospitable
Deserts!
Irene
Am I not with you?
Belisarius
And if worn down by woes,
More than by age, the blind man
Should die?
Irene
Then I shall pray
To the father of orphans.
Belisarius
(greatly moved)
Then let us go. You are
The angel of my days, you the leader,
You are the light among the shadows
Of your betrayed father.
And you are dearer to me by far
Than the eyes that I have lost!
Irene
(turning her eyes to heaven)
O Lord, you are the comfort
Of those who suffer unjust outrage.
Oh, spread over us the light
Of your heavenly favor.
I implore you only for my father,
God of grace, God of love.
Exeunt surrounded by guards.
PART III. Death
In the background the high pass of the Haemus. The foreground is filled with trees and mossy stones.
SCENE I
Belisarius, without a bandage, and Irene; both walking with difficulty, like persons exhausted from a long journey.
Irene
Sit here, father, and let your weary limbs
Find brief rest
after the arduous journey.
(seating him on a rock, she sits at his feat, leaning her head against his knees)
Belisarius
(in a querulous tone, stroking her head)
I am sorry for you. Ah, the star
That shone so brillianlty at your birth
Has been put out along with my eyes!
A distant peal of trumpets is heard, which is echoed by the surrounding crags.
I hear the mountains bellowing, and the valleys,
With the noise of the barbaric horns.
Irene climbs onto a rock to see into the distance.
Then it is true what we have heard,
That a horde of barbarians from the Haemus
Attacks, and the armies of Augustus
Are on the way to halt it!
Irene
Oh, heaven!
Belisarius
What do you see?
Irene
A long line of armed men march quickly
At this time . . . ah, father
(turning to Belisarius)
Let us flee . . .
Belisarius
Belisarius does not flee.
Irene
At least
Retire with me into the shelter of this cave.
(leading him into a cavern at the foot of a cliff)
SCENE II
From the summit of the Haemus a hord of Alani and Bulgari descend. Alamiro and Octarius are among the generals. To the sound of the barbarian instruments, the chorus sings, repeated by the echo.
Chorus
Let the dread cry of battle
Resound:
Let the earth tremble,
And the sky echo.
At the resistless cry
Of our power,
Let a chill course
Through the bones of the Greeks.
SCENE III
Belisarius and Irene appear at the mouth of the cave.
Alamiro
Fearless warriors,
That cloud of dust that we have seen
Blowing from afar, conceals the cohorts
Of the Greek emperor; the hour of battle
Draws near.
Belisarius
What voice is that!
Irene
(whispering)
It is Alamiro.
Octarius
And do you think
That in action they will be loyal ?
Alamiro
Yes, no sooner would the name of Belisarius
Resound than we would have the heroes
Who grew gray in their their helmets
Following the undefeated general
Fighting with us to avenge our wrongs.
Octarius
Then let the enemy be met.
Alamiro
Fill the air
With the cry
Of battle.
Octarius
To arms.
Chorus
To arms.
(advancing)
Belisarius
(shows himself, throwing down his staff and striking a majestic pose)
Halt.
Alamiro
Belisarius!
Octarius and Chorus
He!
(they surround him seized with wonder)
Alamiro
Ah, I clasp
Your knees!
Belisarius
Back . . .
You are not worthy to kiss the dust
On which my foot has treads. To make my name
An instrument of an unjust war! And you have called me
Father! And are you Greek? Base liar!
Alamiro
Those words are to my heart more wounding
Than a fatal arrow!
I do not lie .. . On a Greek shore
Unweaned by a Vandal helmsman
I was found.
Irene
Ah, what do you say!
Belisarius
What a cry! And why do you tremble?
(leaning on Irene’e shoulder)
Irene
O Father, the day
That my mother came out of the fatal council,
She confessed to me that your servant did not slay
The baby Alexis, but abandoned him on
At edge of the sea.
Belisarius
What do I hear!
Alamiro
Ah, perhaps . . .
Belisarius
Then you . . .
Alamiro
I spoke the truth.
(he takes from his breast a cross joined to a chain)
On this august symbol of faith
That since infancy
Has hung from my neck, I swear.
Belisarius
Oh, daughter,
Look.
Irene
Around the edge is a motto:
“By this sign shall you conquer.”
Belisarius
The mother
Placed the divine symbol on Alexis’ neck
On the day he gave his life,
And . . . the pious . . . Motto
Was likewise engraved there . . .
Irene and Alamiro
Eternal God!
Alamiro
Oh that I were . . . Oh, what a moment!
Belisarius and Irene
(Irene and Belisarius to Alamiro)
Oh that he were! Oh, what a moment!
Alamiro
(to Belisarius)
Speak . . . go on . . .
I lack the words . . .
Joy overwhelms my heart!
Irene
Tell us . . . on what beach did the barbarian
Find you?
Alamiro
Where the waves
Of the majestic Bosphorus
Mix with the sea.
Irene
It was there!
Belisarius
Ah, cease, my
Beating heart . . .
Irene
And did you not have
A token, some clue,
To the event?
Alamiro
Now I remember!
This dagger the Vandal
Found next to me.
Belisarius
Oh, if I had seen that!
Irene
Ah! Give it here . . .
Here on the hilt is carved . . .
Belisarius
Perhaps a branch?
Alamiro
It is June,
When lambs are sacrificed.
Belisarius
It is mine,
It is . . . my own dagger!
Irene
No doubt
Now remains . . .
Alamiro
It is I!
Son of Belisarius!
Octarius and Chorus
His son!
Belisarius
Alexis . . . here . . .
(extending his arm)
Alamiro
Father!
Irene
Brother!
Belisarius
Embrace me!
All
Oh, fortunate day!
Alamiro, now Alexis, falls into the arms of his father, who places his right hand on his head. Irene clasps her brother tenderly to her breast. The barbarians are similarly Moved.
Belisarius
If I am permitted to
Clasp my son to my breast,
I desire nothing more,
I am fully satisfied . . .
I defy your thunderbolts,
Cruel fate.
At this tender
Sweet embrace
So great is my
Exceeding joy
That I feel as if
Lifted up to heaven!
Irene
If I am permitted to
Clasp my brother to my breast,
I desire nothing more,
I am fully satisfied . . .
I defy your thunderbolts,
Cruel fate.
At this tender
Sweet embrace
So great is my
Exceeding joy
That I feel as if
Lifted up to heaven!
Alexis
If I am permitted to
Clasp my father to my breast,
I desire nothing more,
I am fully satisfied . . .
I defy your thunderbolts,
Cruel fate.
At this tender
Sweet embrace
So great is my
Exceeding joy
That I feel as if
Lifted up to heaven!
Belisarius
Children, let us depart. Here the air
Is filled with black clouds,
But the wind will not be late
In dispersing them.
Octarius
Ho, halt.
Let the general decide. A mutual
Oath binds us
Until byzantium
Lie flattened on the ground.
Belisarius
What do I hear!
Octarius
And I shall never violate
The sacred pact.
Belisarius
(to Alexis, who stands next to him)
Did you swear?
Alexis
Well . . .
(interrupting)
Belisarius
Answer me,
(louder)
Did you swear?
Alexis
It is true, I swore.
Only death can dissolve the oath
That binds me to him . . .
So I must die . . .
(raising his dagger to stab himself)
Irene and Octarius
Stop . . .
(holding his arm)
Octarius
Will you not stop?
(shaking Belisarius, who has remained motionless)
Belisarius
(with sublime dignity)
I am blind.
Octarius
(touched by such heroism, disarms Alexis and pushes him toward Belisarius)
Live. I dissolve the holy alliance.
Let us bring death to the enemies.
Octarius and Chorus
The fate of the Greeks is sealed . . .
Belisarius will not be among them!
Belisarius, Alexis, and Irene
The bold aspirations will be delusory:
A god rules the fate of Greece.
Every Greek will be fighting
With strength, Belisario, for the homeland.
The barbarian trumpets sound, and these leave, led by Octarius. Belisarius with his children go off the same way but by a different path.
SCENE IV
Justinian’s tent, which allows a view of the Haemus Mountains in the far distance through an opening in the center. Enter Justinian and guards.
Justinian
(to some guards, who leave after receiving the order)
Go to the field, and make plain to the general
That I have arrived and that I set
Tomorrow for the battle.
SCENE V
Enter Antonina. She is dressed in mourning, her face pallid and drawn, her hair in disarray. As soon as she appears, she stops on the threshold.
Justinian
Whom do I see!
Antonina
A miserable sinner.
Justinian
Why have you come?
Antonina
To confess
A horrible crime.
Justinian
And do open your lips
Only to accuse?
Antonina
Oh, would that death
Had closed them now, when I open them
To admit a vicious falseheood!
Be horrified, O Caesar. That great man,
Whom I no longer dare to call my husband,
(solemnly)
Is innocent.
Justinian
(shocked)
What do you say!
Antonina
The accusing writing
Were forged by a paid hand; Eutropius
Carried out the plot.
Justinian
Ah, evil ones!
Death to you both . . .
Antonina
Death?
It is just . . . I desire it . . . I run across these crags
In search of him . . . I want to die,
But penitent at his feet . . . but let me deflect
From my sinful head
The menace of eternal torture.
Let the tomb open for me, but not hell.
Since that day that I drove
That innocent man to such tribulation,
Since that day which merciful heaven
Should expunge from my years,
I have been hated by the living . . .
I have been in horror of myself . . .
Only hope of forgiveness
Keeps me alive.
From outside the tent noise is heard approaching and shouting voices.
Victory!
Justinian
The heavens about
Echo with joyful cries! What is it! Let us see . . .
SCENE VI
Enter Irene, surrounded by shepherds of the Haemus and imperial guards.
Justinian
Irene!
Antonina
Daughter!
Irene
Oh, mother!
Happy news for both of you . . . Your little son
Is not dead.
Antonina
What talk is this!
Irene
In Alamiro
You may embrace him.
Antonina
Heaven! Am I not delirious?
Do you not delude me?
Irene
(to Justinian)
Flee
The enemy host.
Justinian
Flee!
Irene
You will raise
Your eybrows in surprise, when you know
The conqueror of the barbarians.
Justinian
Who? Speak.
Irene
Belisarius.
Antonina
Ahi!
Justinian
What, tell us,
how can that be?
Irene
When we heard
The trumpets sounding
We climbed down a steep hill
Above the field of the Greeks . . . Like a violent whirlwind
The Alani fell upon your men, and your men fled.
I told Father this, and he burned with hatred,
And escorted by his son
He descended to the plain crying out, “Stop,
Belisarius is with you.” The well-known voice
Stops the retreating soldiers;
Hope returns to every heart . . . Suddenly
The hero mounts the chariot of the supreme general,
And is the eye and mind of the battlefield.
Then everything is changed . . . As much as the sight
Of Belisario fills the Greeks with courage,
Thus much it diminishes that of the barbarians! The battle
Rages fiercely but briefly. The ranks of the enemy
Are in disarray, broken
Now the dreaded standards.
Those who first were winning now flee or fall slain;
The Greek triumphs, the victor is beaten.
Justinian
What a day! Oh, Belisarius!
Antonina
Ah, before I die
I shed a tear of joy!
A mournful sound of trumpets mixed with dolorous cries is heard in the distance. All are struck by a presentiment of direst disaster.
All
The sky resounds
With lamentation and moaning!
The trumpet echoes
The mournful sound!
An unknown terror
Fills my heart!
SCENE VII
Enter Alexis.
Alexis
Weep. I am the messenger
Of new sorrow.
Irene
Father?
Antonina
What tremors!
Alexis
An arrow shot
By the fleeing horde
Wounded him mortally.
Irene
Alas, Father!
Antonina and Justinian
What a thunderbolt!
Alessi
He is being brought hither.
SCENE VIII and the Last
Accompanied by somber music, Belisarius is carried in on the shields of the veterans. Soldiers and the above.
All
(except Belisarius)
Grim spectacle.
Irene
(running to here father)
Oh, unhappy me!
Belisarius
Irene!
Heaven, cover yourself
With a veil of mourning.
Justinian
(in a voice suffocated by sobs, pressing Belisarius’ hand)
Friend . . .
Belisarius
To you, Caesar,
I entrust . . . the fate
Of my children . . . remember . . .
In the hour . . . of . . . death . . .
Justinian
I shall be their father.
Antonina
(falling at Belisarius’ feet in extreme despair)
Forgive me . . .
Belisarius, touched by her voice, opens his mouth and
makes a movement as if to rise; but his lips are too weak
for words. A tremor shakes his whole frame and he falls
dead.
All
He is dead!
A long and anguished silence. Antonina remains immobile in her terror, with eyes fixed in dread on Belisarius’ corpse.
Antonina
(bursting with the force of desperation)
He is gone, and did not utter
A word of pardon . . .
Hearing the sound of my voice
Perhaps he cursed me in his heart . . .
Perhaps even now in heaven
He denounces my sin before God . . .
All hope of grace
Is eternally torn from me!
Justinian and Chorus
Loathed by mortals,
Condemned by the Eternal God,
Live in iniquity, and taste on earth
All the evils of hell . . .
Let the heavens around you quake . . .
Let the day deny you light . . .
Let every moment of your life
Be bitter death for you.
Antonina
Wrathful heaven, you have unleashed
Your terrible fury!
My remorse has no hope . . .
My sorrow has no tears . . .
Trampled, oppressed, abject,
Cursed even by my children.
Every moment of my life
Will be torture for me.
(flees delirious, but reaching Belisarius’ corpse, suddently stops, and tearing at her hair and letting out a terrible shriek, falls to the ground)
Alexis and Irene
Disaster has now struck!
Heaven robs me of everything!
General show of horror.