Il campanello di notte (1836)
(The Night Bell)
Comic Opera in One Act, libretto by the composer after the play La sonnette de nuit by Mathieu-Barthélemy Troin Brunswick and Victor Lhérie
CAST OF CHARACTERS
Don Annibale Pistacchio, apothecary (Bass)
Serafina, his wife (Soprano)
Madama Rosa, mother of Serafina, aunt of Enrico (Mezzo-Soprano)
Enrico, cousin of Serafina, a jolly young man (Baritone)
Spiridione, servant of Don Annibale (Tenor)
Chorus of relatives of Serafina and Don Annibale
The scene is set in Foria, a suburb of Naples.
ATTO UNICO
Il teatro rappresenta una sala con due porte, l’una porta in faccia all’altra e introducenti in due camere; tavola, sopra la quale bottiglie, pane, salsicce, ecc. ecc. Un armadio, un paravento, un’altra tavola in un cantone, sopra la quale tazze in porcellana per caffè, thè, ecc. ecc. In fondo porta per entrare in bottega. Porta a diritta, e a sinistra, che danno comunicazione ad altre camere, sopra la porta d’entrata un campanello.
SCENA PRIMA
Tutti i parenti, e convitati d’ogni sesso, al contratto di nozze, chi seduti, chi in piedi, mangiando, bevendo. Spiridione versa vino, ora a questo ora a quello, mentre cantano il seguente coro. Coro; indi Don Annibale.
Coro
Evviva Don Annibale,
Evviva Serafina:
Vogliam danzare e bevere
Infino a domattina.
Pistacchio è un Esculapio,
La sposa una Ciprigna:
Fia con sì bella coppia
La sorte ognor benigna.
Fra speziali ei domina,
Ella fra la dolcezza:
Amore, e Imen preparano
Giorni di contentezza.
Facciamo allegri brindisi
Infino a domattina:
Evviva Don Annibale,
Evviva Serafina.
SCENA SECONDA
Don Annibale in abito da sposo con gran bouquet all’abito.
Don Annibale
Bella cosa, amici cari,
Bella cosa è cangiar stato;
Quando l’uomo s’è ammogliato
Uom divien di qualità.
Chi trovato ha una ragazza,
Bella e buona come questa,
Più non teme per la testa,
Sempre allegro se ne sta.
Già parmi d’essere
Padre beato,
Già veggo i bamboli
Sedermi a lato.
L’un vorrà pillole,
L’altro pagnotte;
Ciascun chiamandomi
Il dì e la notte:
«Papà io voglio pillole!»
«Papà ed io pagnotte!»
In essi il tenero
Padre felice
Come fenice
Rinascerà.
E tutta Napoli
Pien di Pistacchi
In breve spazio
Si troverà.
Amici se ballar volete ancora
L’orchestra è pronta a secondarvi.
Spiridione
Andiamo. Evviva il principal!
Vivan gli sposi!…
Convitati
(correndo al salon con Spiridone)
Al ballo, al ballo…
Evviva Don Annibale,
Evviva Serafina!…
Don Annibale
Per Bacco!…
(osservando sulla tavola)
Addio dispensa!… Addio cantina!…
Un campo sbaragliato
Questa mensa mi par!
SCENA TERZA
Madama Rosa and the above
Madama Rosa
Genero amato,
Per dirvi due parole ho colto il punto
Che si diverte ognun.
Don Annibale
Dite, vi ascolto.
Madama Rosa
Voi dovete capire qual duolo accolto
Sia d’una madre in cor che abbandonare
Tra pochi dì dovrà l’unica figlia,
In man d’uno straniero.
Don Annibale
Straniero! Io son di Napoli
Venuto a questo mondo
Nel millesettecentottantasette:
E ognun conosce
Annibale Pistacchio,
Spezial di Foria, e inventor
Delle pillole famose contro
l’asma, la tosse, e il mal di madre.
Madama Rosa
Ed ella è figlia d’onorato padre,
Un valoroso ufficial, morto
Nell’assedio di Navarra…
Ma ciò non monta… Sol da voi promessa io bramo che felice
La renderete… E ben lo merta, io spero.
Ella è un angel di figlia.
Don Annibale
È vero, è vero!
E per questo mi vien la pelle d’oca
Solo in pensar, che all’alba
Io dovrò con dolor abbandonarla,
E pormi in diligenza.
Madama Rosa
Né differir potreste la partenza
Per poco almen, per questi
Ultimi dì carnevaleschi?
Don Annibale
Eh! differir non si può.
È necessario per domani a Roma
La mia presenza; debbo alla rottura
Assister dei suggelli, e quella parte
Prender, che mi lasciò la zia Onoria
Di felice memoria.
Madama Rosa
Dunque, fin che tornate, Serafina
Vi attenderà fedele.
Divertiamoci per ora…
(incamminandosi verso il tavolino)
Don Annibale
Ah! Rosa mia,
Troppo tardi giungete:
Sol qualche goccia vi sarà per voi.
Madama Rosa
Grazie…
(prendendo qualche cosa, e guardando l’apparecchio)
Che lusso!… Che allegria!
(ascoltando ridere da dentro soltanto)
A renderla completa,
Manca il più gaio de’ congiunti.
Don Annibale
E chi?
Enrico forse?
Madama Rosa
Lo diceste.
Don Annibale
Oh sì!
Vostro nipote, sia permesso il dirlo,
Non mi va punto a sangue: egli si crede,
Percorso avendo lo stival di Italia,
Un’arca di sapienza, e tutte e tutti
Pone in caricatura. E poi m’è noto
Che la bella cugina
Tentò rapirmi…
Odonsi grida festevoli, e più sonori scrosci di risa.
Udite
Come senza di lui regna in mia casa
La gioia ed il sollazzo!…
Entra Spiridione
SCENA QUARTA
piridione
(sganasciandosi dalle risa)
Oh, che pazzo!… Oh, che pazzo!…
Don Annibale
Che fu?
Spiridione
Noi giocavamo a gatta-cieca,
Quando s’apre in un colpo
La porta delle scale,
Ed eccoti un baffuto caporale
Che s’avanza gridando:
«Si ritiri ciascun, io lo comando.»
Senz’aggiunger parola, uno il cappello,
L’altro piglia il baston, questo il tabarro,
Quella i calosci, e già partìan…
ma getta il caporal bonnet, baffi, uniforme…
Ed era…
(ridendo)
Don Annibale
Chi?
Spiridione
Ridete.
Don Annibale
Ma pria…
Spiridione
Se non ridete io non lo dico.
Don Annibale
(con riso forzato)
Ah!…Ah!…
Chi era?
Spiridione
Enrico.
Don Annibale
(Vi colga ad entrambi il fistolo.)
Madama Rosa
Colui
Ne ha delle belle!
Spiridione
Udite ancor: la danza.
Comincia, ed ei per terra
Molte butta di furto
Fulminanti pallotte.
Oh, che spasso!… che ridere!… che botte!…
Paf… pif… puf… Alcune
Ne raccolsi… e son qui…
(levandosi di scarsella molte palline fulminanti)
Don Annibale
(Di Serafina
Mi cucio alla gonnella…)
(avviandosi alla sala: odesi il motivo d’una galoppa)
Madama Rosa
Che!… la galoppa?… Oh, dolce suon!… Mi sento
(trattenendo Don Annibale)
Ringiovanir!… Ballar con me vi piaccia
Una galoppa.
Don Annibale
Ohibò…
Scusate… io deggio… E poi ballar non so…
(va per entrare nella sala, ma gli viene impedito dai convitati, che ballando la galoppa traversano la scena)
Madama Rosa
Pretesti!… Andiam…
Don Annibale
(Che imbroglio!…)
Ma…
Madama Rosa
Non ascolto… Galoppare io voglio.
(lo strascina seco ed entrando in fila co’ danzanti partono dall’opposto lato)
SCENA QUINTA
Serafina dal lato opposto ballando la galoppa con Enrico: questi, giunto in mezzo alla scena, prende un tono serio, caricato, e sospira.
Serafina
Ebben! Siete già stanco?
Enrico
Orsù, cugina;
Bando agli scherzi… Voi mirate adesso
In me l’amante offeso, rispondete:
Perché sposarvi senza il mio permesso?
Serafina
E voi me lo chiedete?
Perché in Enrico ritrovai l’infido,
Il mostro, l’incostante,
Il traditore.
Enrico
Sei tu la traditrice…
Serafina
Addio, signore!
(per partire)
Enrico
Non fuggir!… T’arresta, ingrata!
Senti almeno una parola,
O il rival che a me t’invola
Spento innanzi ti cadrà.
La mia fiamma disprezzata
Crebbe al par d’un Mongibello…
(passando dal furore al pianto)
Ma ben presto un freddo avello
Tanto incendio estinguerà.
Serafina
Non morrete, non morrete!
Vi conosco seduttore.
È dispetto, e non amore
Che infierir così vi fa.
Or che d’altri mi sapete
Arde in voi cotanto foco!
Obliaste che fui giuoco
Della vostra infedeltà?
Altre due, lusinghiero, ne amate
Ed intanto…
Enrico
Menzogna infernale!…
Serafina
(con sicurezza)
Ne son certa, ed invan lo negate.
Altre due.
Enrico
(con più forza)
No, ti dico… son tre.
Donna infida, leggera, sleale,
Lo facea per scordarmi di te.
(con accento piagnucoloso)
Sempre, ah sempre! t’amai come s’ama
Di potente indicibile affetto!
Per te sola m’avvampa nel petto
Una fiamma cui pari non ha.
Questo cor te domanda, te brama;
Senza te questo cor morirà.
Serafina
Io v’amava sperando che il core
V’accendesse una fiamma verace;
Ma la speme fu un sogno mendace
Come nebbia che all’aura sen va.
Ah! vien meno, s’estingue l’amore,
Cui la speme alimento non dà.
Buonasera.
Enrico
Dispietata.
Odi ancor.
Serafina
Son maritata!
Enrico
Di me dunque?
Serafina
Non mi curo.
Enrico
Non più amor?
Serafina
Non più… Lo giuro.
Enrico
(con esagerato furore)
Se ogni speme io perdo al mondo
Corro appresso a quel birbante;
Qual vampiro sitibondo
Succhierollo ad ogni istante…
E finita omai la festa…
Non avrà più testa in testa;
A talun da lui fia dato
Per la china il sublimato.
Un stringente chiederanno,
E una purga invece avranno.
E a te pur, fatal cugina,
Traditrice Serafina,
Sale inglese, teriaca
Per sciroppo toccherà.
Serafina
(ironica)
Ogni sdegno il tempo placa,
Anche il vostro placherà!
(per andare)
Enrico
(Ecco lo sposo!… A noi!)
Tu non mi fuggirai, perfida, ingrata!…
(inginocchiandosi davanti a Serafina e ritenendola per la veste)
SCENA SESTA
Don Annibale, che viene guardingo, e detti; quindi Madama Rosa, Spiridione e i convitati.
Enrico
(vedendo Don Annibale)
(Ecco lo sposo: a noi.)
(lasciandosi cadere ai piedi di Serafina)
Tu non mi fuggirai;
Perfida, ingrata!
Don Annibale
Oh!
Serafina
(Mio marito!)
Enrico
Deh, fermati, spietata!
Don Annibale
Ladri! Guardia! Fuoco! Acqua! Gente! Aiuto!
Madama Rosa, Spiridione e Convitati
Perché tanto rumore?
Don Annibale
Ho colto il seduttore…
Anzi mirate… a’ piedi è tuttavia
Di madama Pistacchio…
Enrico
Voi credete
Ch’io stia in ginocchio? No;
Sbagliate.
(s’alza)
Io non vi sto.
Madama Rosa
(a Don Annibale)
Non sta in ginocchio.
Don Annibale
Ora lo veggo anch’io.
Enrico
E come, padron mio,
Non intendeste che provando io stava
Una scena con lei,
Onde poi declamarla innanzi a tutti.
Madama Rosa
Che bella idea! Sentiam la scena.
Don Annibale
Un cavolo!
È troppo tardi, ed io…
Spiridione e Convitati
La scena.
Enrico
(Oh, diavolo…)
Serafina
(Che mai dirà!…)
Enrico
(Franchezza.) Ecco… si tratta
D’una tragedia classico-romantica,
Vi sono tre parti principali: or io
Farò la parte del… farà la sposa
La parte della… e voi
(a Don Annibale)
La parte di…
Don Annibale
Che bella parte…
Madama Rosa
Zitto.
Enrico
Il suo titolo è Zasse, Zanze e Zonzo.
Udite l’argomento.
Madama Rosa
Vi ascoltiamo.
Enrico
Io, che son Zasse, adoro Zanze, e bramo
Toglierla al mio rivale
Zonzo che siete voi:
(a Don Annibale)
S’alza il sipario.
Assisa a piè d’un gelso
Immersa nel dolore
Geme trafitta Zanze
Dal più crudele amore…
Arriva Zasse, e svelando
L’ardor che lo divora
A lei bacia la man…
(prende la mano di Serafina come per baciarla; Don Annibale s’avanza per impedirglielo)
Sta Zonzo ancora
In disparte…
(facendo ritornare Don Annibale al suo posto)
La man bacia e ribacia
Zasse di Zanze, ed in partir le porge
Un dolce amplesso. Zonzo allor s’avanza
Con arcigna sembianza.
E grida a Zasse, trema, o vil… Ma Zassi Zaffi,
Risponde Ziffe: Zonzo chiama Zasse,
E in presenza di Zanze,
A Zasse Zonzo fa tagliar la testa.
A scena sì funesta
Cade svenuta Zanze sovra il corpo
Di Zasse, e Zonzo esclama: ahi, Zanze! ahi Zanze!
Suona la mezzanotte.
Don Annibale
Udite? È mezza notte. È tempo, parmi,
Che ciascun vada a letto.
Serafina
(alla madre)
Ah, madre!
Don Annibale
È quella
La vostra stanza, o suocera.
(accompagnandole)
Enrico
E la mia?
Don Annibale
In mezzo della via.
Madama Rosa
Andiamo, Serafina.
(ritirandosi con Serafina)
Convitati
Andiamo noi pure…
Enrico
Congiunti, amici, piano…
Facciam l’ultimo brindisi ad Annibale.
Spiridion, rinnova le bottiglie.
Spiridione esce.
Certa canzone che in Milano appresi
Or canterò, l’intercalar amici
Ripeterete voi.
Convitati
Spiridion, il vino.
Spiridione
(tornando con altre bottiglie)
Eccomi:
Enrico e Convitati
A noi.
Spiridione versa intorno.
Mesci, mesci e sperda il vento
Ogni cura, ogni lamento;
Solo il canto del piacere
Risuonar fra noi s’udrà.
Nell’ebrezza del piacere
Sta la vera ilarità.
Convitati
Lunga è l’ora degli affanni;
Ha il piacer fugaci i vanni:
Il momento del goder
Brilla e rapido sen va.
Don Annibale
Omai basta, o signori.
Enrico
(Andarne a letto
Crede il babbion!… Stai fresco! Or io ti servo.
Col mercante di maschere qui presso.)
Felice notte.
(parte co’ convitati)
SCENA SETTIMA
Don Annibale, Spiridione, poi Madama Rosa.
Don Annibale
Maledetti.
Son partiti alla fin!… Spiridione
Precedimi col lume
Alle mie stanze.
Suono di campanello.
Spiridione
Chi sarà? Mi parve
Sentire il campanello.
Don Annibale
Hai perduto il cervello?
Questo ci mancherebbe!
Spiridione
Se ciò accade,
Non vi date fastidio, ché per voi
Darò le droghe.
Don Annibale
No, che dici? È troppo
Chiaro il decreto:
(leggendo)
«In vista de’ frequenti
Funesti avvenimenti
Si ordina che ogni spezial, di notte,
Le proprie medicine
Venda in persona. Il trasgressor punito
Sarà di multa e prigionia.» Speriamo
Che alcun non mi frastorni. Dammi intanto
Il berretto di notte e la veste da camera… Chi viene?
Oh, la suocera…
(si nasconde per non farsi vedere, essendo spogliato)
Madama Rosa esce dalla camera nuziale e ne chiude la porta con la chiave.
Madama Rosa
Sposo, eccovi… ebbene?
Dove, o genero, sei?
Don Annibale
Son qui, son qui.
Madama Rosa
Prendete
La vostra chiave.
Don Annibale
Alto,
Le intimo in nome della pudicizia.
Visibile non sono.
Madama Rosa
Intendo: ecco, vi lascio
La chiave ed a svegliarvi
Prima di giorno verrò.
Don Annibale
Soverchio incomodo…
A star desta vi sfido.
Madama Rosa
Felice notte, piccolo cupido.
(si ritira)
Don Annibale
(a Spiridione)
Che ti sembra?
Spiridione
(ritornando)
Benissimo… un cupido!
Siete in veste da camera e berretto.
Don Annibale
Orsù, vattene a letto
E fa’ d’essere in piedi
Verso le cinque.
Spiridione
Dormirò vestito.
(parte)
Don Annibale
(prende il lume e la chiave e mentre si avvia alla sua stanza odesi suonare il campanello)
Or vedi che prurito!
Giusto adesso… Un momento.
(depone la chiave ed il lume e va ad aprire)
SCENA OTTAVA
Don Annibale ed Enrico, travestito da damerino francese caricato, con occhiali.
Enrico
Bonsoir.
Don Annibale
Che vi occor?
Enrico
Je vous demande
Pardon d’ici venir vous déranger,
Mais quand un homme souffre…
Volez vous, mon ami… je tiens la fièvre…
Sentez, tâtez, touchez.
Don Annibale
(Costui che vuol da me?)
Padron mio, nel linguaggio del paese
Prego spiegarvi.
Enrico
Bien, mi spiegherò
Dunque in italianò.
Je suis malato e vo’ medicatura.
Don Annibale
Ma bisogna ch’io sappia
La natura del male,
Onde…
Enrico
Voici… io vengo
Dal ballo… e j’ai danzato
Per quatre ore en suite…
Oh! che caldo maudit!
Per rinfrescarmi appena una trentina
Presi di pièces en glace,
C’est à dire sorbetton.
Don Annibale
(E non crepasti?)
Enrico
Or questi m’ont prodotto un embarras
Ici… dans l’estomac…
E per tornarmi en bon point il me faut
Ou cinq o six bouteilles
De Malaga… Champagne… o d’Oportò…
Monsieur, prenez-les donc.
Don Annibale
(Stiamo a vedere
Che mi ha preso costui per cantiniere.
Leviamcelo dai piedi.)
Attendetemi qui che avrete in breve
Il più squisito vino.
(Tengo un baril d’Asprino,
Or gliene reco un fiasco.)
(parte)
SCENA NONA
Enrico solo, poi Don Annibale.
Enrico
Balordo spezial, fin ch’io ritorni,
Occuparti saprò. Siam della burla
In principio soltanto.
(pone un biglietto nella serratura della stanza in cui è Serafina)
Ancor v’è tempo per la fine. Intanto
Dinanzi all’uscio nuzial si ponga
L’armadio… qui le seggiole… nel mezzo
La tavola. Vediam se il mio rivale
Potrà, col suo talento,
Il bandolo trovar della matassa.
Ei vien.
(spegne il lume e la scena rimane oscurissima)
Don Annibale
Prendete qui…
Chi spense la candela?
(colloca il fiasco a terra e va a tastoni dalla parte ove sente la voce di Enrico)
Enrico
Par ici…
Vengo d’avoir une crise,
Et j’aurai fait tomber
Inavvedutamente la lumière.
Don Annibale ha raggiunto Enrico.
C’est égal…à présent non ho besoin
De votre vinaisson. Merci, merci,
Guidatemi alla porta.
Don Annibale
Eccomi pronto.
Enrico
Io vado a letto.
Don Annibale
Anch’io.
Enrico
(Questo non avverrà.) Bonsoir!
Don Annibale
Addio.
(lo mette fuori della porta e chiude)
SCENA DECIMA
Don Annibale, solo.
Don Annibale
Meno mal ch’io son pratico del sito
E posso camminarvi
Anche ad occhi bendati.
(nel camminare urta nella tavola e cadono i piatti)
Povera porcellana! Io mi credea
Nel mezzo della stanza, e sono invece
Ad un angolo. Buono!
(muove verso la camera da letto ove Enrico pose l’armadio)
Entro la serratura
Della mia porta un’altra chiave…
(s’accorge dell’armadio)
Ohimè!
Son bravo per mia fé!
Nell’armadio trovar voleva il letto.
Orizzontiamoci… A manca dello stipo
Si trova la mia porta… Essa è fuggita.
Spiridion! Spiridion! Balordo!
Russa come un maiale. Or mi ricordo:
Su questo tavolino
Posi qualche fosforico cerino…
Eccone…
(accende il lume)
Oh, per le corna del demonio!
I mobili passeggiano.
Spiridione al certo
Dev’essere sonnambulo, e dormendo
Volle porre la camera in assetto.
Pazienza!
(mentre sta mettendo a posto la mobilia suona il campanello)
Oh, campanello maledetto!
(va ad aprire)
SCENA UNDICESIMA
Enrico, in lungo soprabito, capelli, e grandi barbette grigie, egli ha la faccia inviluppata in un fazzoletto di lana, come per difendersi dal freddo, e detto.
Enrico
È questa la bottega
Del famoso Pistacchio?
Don Annibale
Appunto! Ed il Pistacchio avete innanzi.
Enrico
Oh! servo…
Don Annibale
A monte i complimenti, ed anzi
Spicciatevi, ché ho fretta.
Enrico
Ebben sappiate
Che un cantante son io; domani a sera
M’è forza debuttar nel Campanello,
Nuovissimo spartito.
Son rauco, ed ho sentito
Decantar certe pillole stupende,
Che voi smerciate contro il mal di gola,
Onde…
Don Annibale
Vi servo subito…
Enrico
Scusate…
(trattenendo Don Annibale)
Bisogna che sappiate
Come perdei la voce.
Don Annibale
Ma.
Enrico
Sediamo.
Don Annibale
È tardi.
Enrico
Che ore abbiamo?
Don Annibale
(Si cerchi spaventarlo.) Son le tre
Dopo la mezza notte.
Enrico
(sedendo)
Ebbene, per me
Ancora è presto, ch’io non vado a letto
Pria delle cinque.
Don Annibale
Oh! mio signor.
Enrico
Sedete.
M’importa di narrarvi il caso mio.
Don Annibale
A me l’udirlo non importa un corno.
Enrico
(siede)
Sedete o qui rimango infino a giorno.
Annibale siede a malincuore.
Ho una bella, un’infedele,
Ch’ama un altro, ed io l’adoro.
Son geloso, e la crudele
Gode sol del mio martoro!
Ai balconi suoi d’intorno
Giro sempre notte e giorno,
E scirocco, e tramontana
M’han servito come va.
Don Annibale
Se volete il mio giudizio
Per levarvi d’imbarazzo,
Per fuggire il precipizio
E de’ venti lo strapazzo,
O al momento la sposate,
O al momento la lasciate.
Tal rimedio gola e testa
Risanare vi potrà.
Enrico
(quasi piangendo)
Ma frattanto il mio debutto?…
Don Annibale
Non sarà poi tanto brutto.
Le mie pillole potranno…
(andandole a prendere nell’armadio)
Enrico
Date, date, date, date.
Don Annibale
Ma…
Enrico
Proverò…
Don Annibale
Sentite…
Enrico
Proverò…
Don Annibale
Ma prima…
Enrico
Proverò.
(prende la scatola delle pillole e le inghiotte tutte in una volta)
Don Annibale
Che ti venga un buon malanno,
Tutte quante le ingoiò.
Enrico
(dopo aver provata la voce)
«Or che in ciel alta è la notte,
Senza stelle e senza luna,
Non ti turbin l’onde rotte
Della placida laguna.
Dormi, o bella, mentr’io canto
La canzone del piacer.»
Don Annibale
Ma, dico… è tardi… Buonanotte.
Che partiste avrei piacer.
Enrico
Eh! son rauco nuovamente!
La dose ripetete.
Don Annibale
Auf.
Ma dopo partirete.
Enrico
Se guarisco partirò.
Gli dà altre pillole.
Don Annibale
Che vi pare?
Enrico
Non plus ultra:
Già la voce ritornò… Uh… Uh…
Al mio debutto assisterete,
De’ miei gorgheggi giudicherete,
Di mie volate semitonate,
Di sbalzi orribili ch’io prenderò.
Cose impossibili
Sentir farò.
Nel corso di questo duetto, e allora che Don Annibale volge le spalle ad Enrico per prendere le pillole, questi caccia destramente un bigliettino nella serratura della camera di Don Annibale.
Don Annibale
Se presto presto
Non ve n’andate
Verrà una pioggia
Di bastonate.
Siete un seccante
Signor cantante,
Più la mia collera
Frenar non so.
Via Enrico.
SCENA DODICESIMA
Don Annibale, poi Spiridione.
Don Annibale
Ah, cane d’un cantante! Al tuo debutto
Io spero che t’accoppino di fischi.
Chi sa se prese sonno Serafina
Per cagion di costui.
(prende il lume, nell’accostarsi alla sua camera)
Che veggio? Nel buco
Della chiave un biglietto!
Leggiamo un po’…
(legge)
Cospetto!
(chiamando)
Spiridion? Spiridion?
Spiridione
(ancora dentro e sbadigliando)
Chi è?
Don Annibale
Son’io… Vien qua.
Spiridione
Perché?
(come sopra)
Don Annibale
Vien qua, ti dico.
Spiridione
(uscendo tutto sonnacchioso)
Che volete?
Don Annibale
Hai visto
Chi nella serratura
Cacciò questo biglietto?
Spiridione
Che biglietto?
Io non v’intendo.
Don Annibale
E i mobili a soqquadro
Chi pose?
Spiridione
Non lo so.
Don Annibale
Mi gira il capo
Come un mulino a vento!…
Spiridione
Ma dite…
Don Annibale
Ascolta, e crepa di spavento:
Spiridione
Presto, leggete.
Don Annibale
(legge)
«Una persona, offesa
Gravemente da voi,
Giurò di vendicarsi in questa notte.
Restate in piè, vegliate,
Se v’è cara la vita. Un vostro amico…»
Tu che ne dici?
Spiridione
Dico…
(sbadigliando)
Eh!
Don Annibale
Chi offesi?
Spiridione
(come sopra)
Uh!
Don Annibale
Come, come?
Spiridione
(come sopra)
Ih!…
Vi son due bestie qui.
Don Annibale
Una sei certo tu.
Spiridione
E l’altra voi.
Don Annibale
Grazie!
Spiridione
Scrisse il biglietto
Qualcun degli invitati, ed il nemico
Che vuol vendetta…
Don Annibale
Chi è mai questi?
Spiridione
Enrico!
Don Annibale
Per Bacco! dici bene.
Spiridione
Star desto vi conviene.
Don Annibale
Ti sembra? L’ho trovata: in sentinella
Tu dinanzi alla porta rimarrai,
Mentre…
Spiridione
Che sentinella! Io m’addormento,
E buona notte!
Don Annibale
Dunque?
Spiridione
Il piano è questo:
Le palle fulminanti che raccolsi
Or semino davanti all’uscio vostro;
Se viene alcun per assalirvi, quelle
Scoppiano, io mi risveglio, grido, grido…
Giunge la guardia e il birbo è carcerato.
Don Annibale
Oh, corpo del salnitro stibiato!
Quest’è un’idea sublime.
Spiridione
All’opra dunque.
(sparge le palle all’uscio; intanto si sente suonare il campanello)
Don Annibale
Che fosse mai?
Spiridione
Vedrò
Pel finestrino della porta.
(guarda pel finestrino)
È un vecchio.
Don Annibale
Ci voleva anche il vecchio,
E tutti uno dopo l’altro:
Io non capisco che negozio è questo.
(a Spiridione)
Apri, ch’or me lo sbrigo presto presto.
Spiridione apre e si ritira.
SCENA TREDICESIMA
Enrico avvolto in una veste da camera, con berretta da notte in testa e Don Annibale.
Enrico
(entra correndo, e mostrasi affannato)
Mio signore venerato!
Don Annibale
Padron mio! Che cosa è stato?
Enrico
Presto, presto, in tutta fretta,
Mi dovete una ricetta
Come un fulmine spicciar.
Don Annibale
E dov’è?
Enrico
(frugandosi per le tasche)
Son lesto…
Don Annibale
Or via!
Enrico
Io non so più dove sia.
Don Annibale
(Auf! che pena!)
Enrico
Ciel tiranno!
L’ho perduta! Vado e torno.
(per partire)
Don Annibale
Buon viaggio!
Enrico
L’ho trovata!
Don Annibale
(Me infelice, che nottata!)
Enrico
Pria vi voglio di mia moglie
Tutti i mali palesar.
Don Annibale
Non m’importa: a me s’aspetta
Di spicciare la ricetta.
Enrico
Per veder s’ella è perfetta,
Non c’è male d’ascoltar.
La povera Anastasia,
Per cui v’ho incomodato,
È tisica e diabetica,
È cieca e paralitica,
Patisce d’emicrania,
Ha l’asma a sette fistole,
Spine ventose e sciatica,
Tumore nell’occipite;
Ha il mal della podagra,
Che unito alla chiragra
Penare assai la fa.
Ma qui sta il re dei recipi
(mostra la ricetta avvoltolata ch’egli spiegherà a poco a poco)
Che tutto guarirà.
Si prenda l’acqua celebre
Del gran monsù Maurizio,
Con l’altra capo-cefalo;
E poi la fagiadenica.
Con questa poi mischiateci
L’aceto con l’aregheto;
Sia questa rinforzata
Con l’acqua canforata,
Col balsamo copaibe,
Col dolce elettuario,
Di cedro imperiale,
Che giova e non fa male.
Vi unite a queste cose
Benigne e portentose,
Per fare il tutto eccelso,
Con l’elisir d’Elmozio,
Pur quel di Paracelso.
Mischiate e rimischiate,
Poi pillole formate.
Don Annibale
Ma questi sono liquidi.
Enrico
Che ad uno, a quattro, a sette
Si devono ingoiar.
Recipe…
Don Annibale
Basta!
Enrico
Recipe,
L’ombélico di Venere,
Butirro d’antimonio,
Il zolfo col diascorio
Del dotto Fracastorio,
L’arsella e l’assafetida;
Il thè che sia d’America,
Rob antisifilitico,
L’estratto di cicuta;
Papaveri, la ruta;
L’etiope minerale,
Sciroppo cordiale.
Aggiungi poi la polvere
Di Marco Cornacchione,
E di Giovanni Procida
L’empiastro in fusione,
La cassia fistulata,
La pomice pestata…
Bollite et fiat bibita.
Don Annibale
Che bibita!
Enrico
No, pillole…
Il resto eccolo qua.
(svolge una lunghissima ricetta)
Semifreddi, ente di Marte,
Del Cadet l’emulsione,
Cascarilla, simarubba,
Del tabacco di Macubba,
Dulcamara, talamacca,
Legno quassio, ceralacca;
Aggiungete ottanta rane,
Venti fave americane,
Ruta secca, dragonaria,
Terebinto, serpentaria,
Manna emetica, castoro,
Raschiatura di fior d’oro;
Eppoi l’erbe tritolate
Che qui appresso son notate.
Erba spugna, polmonaria,
Il ceraunio, il capripodio,
Il vitucchio ed il poligalo,
Blasia, quassia e polipodio…
Don Annibale
(Quasi svengo.)
Enrico
(cercando come avesse smarrito il segno)
Il polipodio,
Il rastio d’unto al vitrice
Con la carice, lo sparago,
Il briol…
Don Annibale
Ma…
Enrico
La calega,
La veronica, la statice,
L’anserina, la piombaggine
Con un mazzo di lattuga,
Che mollifica, che asciuga.
Malva d’Ischia, malva rosa,
Vera polvere di corno.
Don Annibale
Io!…
Enrico
Domani a mezzogiorno
Tutto a prendere verrò.
(parte adagio adagio e lascia Don Annibale con la ricetta in mano)
SCENA QUATTORDICESIMA
Don Annibale e Spiridione, poi Serafina.
Don Annibale
Or venga pure il campanello giù:
Gridi, crepi chi vuol, non apro più.
(corre col lume verso la camera di Serafina; scoppiano le pallette sotto i suoi piedi; gli cade il lume)
Chi è? Bestia ch’io son!
Dimenticavo le pallette!
Spiridione
(uscendo e gridando)
Al ladro!
All’assassino! Guardie!
(abbraccia all’oscuro Don Annibale)
Don Annibale
No, son io!
Madama Rosa
(avanzando col lume)
Chi fu? Quai grida?
Serafina
(di dentro)
Mamma,
Aprite: io sono alzata.
(uscendo dalla stanza)
Ebben? Che avvenne?
Don Annibale
Nulla, nulla… un equivoco; ritorni
Ognuno a letto. Io pur…
Spiridione
Adesso… adesso…
(il campanello suona; Spiridione va ad aprire)
SCENA QUINDICESIMA e Ultima
Madama Rosa, Serafina, Enrico, parenti degli sposi e detti.
Madama Rosa
Enrico!
Enrico
Con permesso?
Ecco tutti i congiunti.
Alcuni Convitati
(a Don Annibale)
Ben levato.
Altri
Con voi ci consoliamo.
Altri
Con voi ci rallegriamo.
Don Annibale
Ma come!… Forse?… Appena, appena ho fiato
Per domandar…
Enrico
Che domandar? Fra poco
Passa la diligenza;
(guardando all’oriuolo)
Spicciate: son le sei
Meno un quarto. Vedete in ciel biancheggia
Di già l’alba del giorno.
Don Annibale
Sposa… ci rivedremo al mio ritorno.
Serafina
Da me lungi ancor vivendo,
Sposo amato in me riposa;
Sempre fida ed amorosa
La consorte a te sarà.
Enrico e Coro
Mai non sien le tue dolcezze
Molestate ed interrotte,
Bella al par di questa notte
Sia la vita ognor per te.
Don Annibale
(col fiele alla bocca)
Grazie… troppe gentilezze…
(sbadigliando)
(Io, mi reggo appena in piè!)
(in disparte a Serafina)
Idol mio fin che ritorno,
Stare all’erta ti conviene,
Se qualcuno a batter viene
Tu la porta non aprir.
Si sente la frusta della diligenza.
Tutti
Buon viaggio, e buon ritorno,
Ecco il segno del partir.
Spiridione gli porta avanti la valigia, tutti l’accompagnano.
FINE
ONE ACT
The stage represents a salon with two doors opposite each
other leading to two bedrooms; a table, on which are a bottle, bread, sausages, etc. A cupboard, a folding screen, another
table in a corner, on which are porcelain coffee and tea cups,
etc. In the back a door leading to the cellar. Doors at right
and left open to other bedrooms. Above the entrance is a
bell.
SCENE I
All the relatives and guests of both sexes for the marriage contract, some seated, some standing, eating and drinking. Spiridione goes from one to another pouring wine. Chorus, then Don Annibale.
Chorus
Hurrah for Don Annibale
Hurrah for Serafina:
We want to dance and drink
Until tomorrow morning.
Pistacchio is an Aesculapius,
His wife a Venus.
May good luck forever bless
Such a lovely couple.
He rules among herbals,
She with sweetness:
Cupid and Hymen have
Days of bliss in store.
Let us make merry toasts
Until tomorrow morning:
Hurrah for Don Annibale,
Hurrah for Serafina.
Scene II
Don Annibale dressed as a groom with a large bouttonière.
Don Annibale
A fine thing it is, dear friends,
A fine thing to change one’s state;
When a man takes a wife
He becomes a man of quality.
He who has found a girl
Beautiful and virtuous like this one,
Need no longer fear for his mental state;
It will remain always gay.
I see myself already
A blissful father;
Already I see little ones
Seated around me.
One will want pills,
The other a bun;
Each one calling me
Night and day,
“Papa i want pills!”
“Papa I want a bun!”
In them the gentle,
The happy father
Like a phoenix
Will be reborn.
And all Naples
In a short time
Will find itself
Full of Pistacchios.
Friends if you wish to keep dancing
The orchestra is ready to assist.
Spiridione
Let us go. Hurrah for the groom!
Hurrah for the couple!
Guests
(running to the salon with Spiridione)
To the dance, to the dance.
Hurrah for Don Annibale,
Hurrah for Serafina!
Don Annibale
By Jove!
(looking at the table)
Goodbye larder! Goodbye cellar!
This table looks
like a battlefield!
SCENE III
Madama Rosa and the above
Madama Rosa
My cherished son-in-law, I have seized on this moment when everyone
Is enjoying himself to say a few words.
Don Annibale
Say on, I’m listening.
Madama Rosa
You must understand what suffering
It is to the heart of a mother who must
In few days abandon her only daughter
To the hand of a foreigner..
Don Annibale
Foreigner! I’m from Naples,
Come into this world
In seventeen eighty-seven:
And everyone knows
Annibale Pistacchio,
Apothecary of Foria,
And inventor of the famous pills
For asthma, cough and morning sickness.
Madama Rosa
And she is the daughter of an honored father,
A brave officer, fallen
At the siege of Navarre . . .
But that is no matter . . . I want only a promise from you
That you will make her happy. And well she deserves it,
I hope. She is an angel of a daughter.
Don Annibale
‘Tis true, ’tis true!
And that is why I get goose bumps
Just thinking that at sunrise
I must abandon her
And board a diligence.
Madama Rosa
Could you not postpone your departure
For at least a little, for these
Last days of Carnival?
Don Annibale
Alas! It can’t be postponed.
My presence is needed in Rome
Tomorrow; I must attend the breaking
Of the seals, and receie that share
Left me by my Aunt Onoria
Of blessed memory.
Madama Rosa
Then, until you return, Serafina
Will wait for you faithfully.
For now, let us have a good time . . .
(walking toward the table)
Don Annibale
Ah, my dear Rosa,
You arrive too late:
There will be only a few drops for you.
Madama Rosa
Thank you . . .
(taking something and regarding the setting)
What luxury! What gaiety!
(listening to the laughter from within)
To make it complete,
Only the gayest of the relatives is missing.
Don Annibale
Who is that?
Enrico perhaps?
Madama Rosa
You have said it.
Don Annibale
Oh, yes!
Your nephew, allow me to say,
Is not at all to my liking:
Having traveled the whole boot of Italy,
He imagines himself, a fount of knowledge,
And mocks all and sundry.
Moreover, I have learned that your fine cousin
Tried to take from me . . .
Festive shouts are heard and louder bursts of laughter.
Listen
How mirth and gaiety reign in my house
Without him!
Enter Spiridione
SCENE IV
Spiridione
(roaring with laughter)
Oh, what a lunatic! Oh, what madman!
Don Annibale
What happened?
Spiridione
We were playing blind-man’s-buff,
When all of a sudden
The stairway door opens,
And there’s a mustachioed corporal
Marching in shouting,
“Everyone out, that’s an order.”
Without another word, he snatches a hat
From one and the cane from another, a cloak here, Galoshes there, and they were leaving . . . but the corporal throws off his bonnet, mustache, uniform . .
And he was . . .
(laughing)
Don Annibale
Who!
Spiridione
Laugh.
Don Annibale
But first . . .
Spiridione
If you don’t laugh, I won’t tell you.
Don Annibale
(with forced laughter)
Ha, ha!
Who was it?
Spiridione
Enrico.
Don Annibale
(May you both get hemorrhoids!)
Madama Rosa
That one,
He’s always playing tricks!
Spiridione
Listen, there’s more. The dance
Begins and he surreptitiously tosses
A lot of explosive poppers
Onto the floor.
Oh, what a jest! What laughter! What explosions!
Crack . . . Bam . . . Boom . . .
I collected them . . . and here they are . . .
(taking several fireballs from his pocket)
Don Annibale
(I sew myself
To Serafina’s skirt . . . )
(going to the salon; a gallop tune is heard)
Madama Rosa
What! A gallop? Oh, sweet sound! I feel
(taking hold of Don Annibale)
Young again! Come dance
A gallop with me.
Don Annibale
Tut . . .
Excuse me . . . I must . . . moreover I cannot dance . . .
(starts for the salon, but is blocked by guests who cross the stage dancing the gallop)
Madama Rosa
Excuses! Come along . . .
Don Annibale
(What chaos!)
But . . .
Madama Rosa
I won’t listen . . . I want to gallop.
(pulls him with her, and joining the line of dancers they exit to the other side)
SCENE V
Serafina dancing in from the opposite side with Enrico. The latter, reaching center stage, takes a tone of mock earnestness and sighs.
Serafina
Well, then! Are you tired already?
Enrico
Come, cousin,
Cease the pleasantries . . . You see in me
Now the offended lover. Answer me,
Why marry without my permission?
Serafina
You ask me that?
Because in Enrico I found an unfaithful,
Monstrous, inconstant,
Traitor.
Enrico
You are the traitor . . .
Serafina
Goodbye, Sir!
(turning to go)
Enrico
Don’t run away! Stop, ungrateful girl!
Hear at least one word,
Or the rival who steals you from me
Will fall dead before you.
My scorned flame
Grows like an Etna . . .
(passing from anger to tears)
But quite soon a cold tomb
Will put out all this fire.
Serafina
You won’t die, you won’t die!
I know you, you seducer.
It is spite, not love
That inflames you thus.
Now that you know I am another’s
All this fire burns in you!
Have you forgotten how I was played
By your infidelity?
You loved two others, you lothario,
And meanwhile . . .
Enrico
An infernal lie!
Serafina
(with certainty)
I am certain of it, don’t try to deny it.
Two others.
Enrico
(more loudly)
No, I tell you . . . there are three.
A woman unfaithful, fickle, disloyal,
I did it to forget you.
(petulantly)
I always loved you, always, with
Powerful, inexpressible passion!
A flame that has no equal
Burns in my breast for you alone.
This heart wants you, longs for you;
Without you this heart will die.
Serafina
I loved you hoping that a true
Flame would kindle in your heart;
But that hope was a dream as illusory
As a cloud blown away by the wind.
Ah, love fades, expires,
When hope ceases to nourish it.
Good evening.
Enrico
Heartless woman,
Listen.
Serafina
I am married!
Enrico
Then what of me?
Serafina
Not my concern.
Enrico
Is there no love left?
Serafina
Not any more . . . I swear.
Enrico
(with exaggerated ire)
If I lose every hope on earth
I’ll run to that scoundrel,
Like a thirsty vampire,
I’ll sink my teeth in every minute . . .
And then the party’s over . . .
He’ll have no head left;
He’ll give his customer
Mercury instead of tonic.
They’ll come with diarrhea
And he’ll give them a laxative.
And to you, fatal cousin,
Traitoress Serafina,
He’ll give epsom salts
As a cure-all instead of syrup.
Serafina
(with irony)
Time assuages all rancor;
It will assuage yours as well!
(turning to go)
Enrico
(Here’s the groom! My turn!)
You’ll not run from me, shameless ingrate!
(kneeling before Serafina and holding onto her skirts)
SCENE VI
Enter Don Annibale, who enters warily, then Madama Rosa, Spiridione, and the guests.
Enrico
(seeing Don Annibale)
(Here is the groom. My turn.)
(dropping to Serafina’s feet)
You’ll not run from me;
Shameless, ingrate!
Don Annibale
Oh!
Serafina
(My husband!)
Enrico
Stop, heartless woman!
Don Annibale
Thieves! Police! Fire! Water! People! Help!
Madama Rosa, Spiridione, and Guests
What is all this noise?
Don Annibale
I’ve caught the seducer . . .
Come see . . . He’s still at the feet
Of Madama Pistacchio.
Enrico
Do you think
I was on my knees? No,
You are mistaken.
(rises)
I am not.
Madama Rosa
(to Don Annibale)
He’s not on his knees.
Don Annibale
So I see, now.
Enrico
And since, my good sir,
You did not understand that I was rehearsing
A scene with her,
To act out later before everyone.
Madama Rosa
What a lovely idea! Let us hear the scene.
Don Annibale
Nonsense!
It is too late, and I . . .
Spiridione and Guests
The scene.
Enrico
(Oh, the devil . . . )
Serafina
(What will he say!)
Enrico
(Honesty.) Here it is . . . It is
A classical-romantic tragedy.
There are three principal roles; now I
Will play the part of . . . the bride
The part of . . . and you
(to Don Annibale)
The part of . . .
Don Annibale
What a fine part . . .
Madama Rosa
Hush.
Enrico
It is entitled “Zasse, Zansze and Zonzo.”
Here is the plot.
Madama Rosa
We’re listening.
Enrico
I, who am Zasse, adore Zanze and want
To win her away from my rival
Zonzo, who is you:
(to Don Annibale)
The curtain rises.
Seated at the foot of a mulberry tree
Immersed in sorrow
Zanze moans, smitten
With the cruelest love . . .
Enter Zasse, and revealing
The ardor that devours hm
Kisses her hand . . .
(takes Serafina’s hand as if to kiss it; Don Annibale steps forward to block him)
Zonzo is still standing
At a distance . . .
(making Don Annibale return to his place)
Zasse kisses Zanze’s hand
Again and again, and in parting gives
Her a sweet embrace. Zonzo now advances
With scowling countenance.
He shouts at Zasse, “Tremble, O villain ” . . . but Zassi Zaffi
Answers Ziffe: Zonzo calls Zasse,
And in the presence of Zanze,
Zonzo has Zasse’s head cut off.
At such a grisly sight,
Zanze falls senseless over the body
Of Zasse, and Zonzo excalaims, “Alas, Zanze! Alas, Zanze!”
It strikes midnight.
Don Annibale
Do you hear? It is midnight. It is time, I think,
For everyone to go to bed.
Serafina
(to her mother)
Ah, mother!
Don Annibale
That is
Your room, Mother-in-law.
(accompanying her)
Enrico
And mine?
Don Annibale
In the middle of the street.
Madama Rosa
Let us go, Serafina.
(withdrawing with Serafina)
Guests
We’re just going . . .
Enrico
Friends, kinsmen, quiet . . .
Let us make a last toast to Don Annibale.
Spiridione, bring more bottles.
Exit Spiridione
I shall now sing a certain song
I learned in Milan. You, friends,
Repeat the refrain.
Guests
Spiridione, the wine.
Spiridione
(returning with more bottles)
Here I am.
Enrico and Guests
Here.
Spiridione pours around.
Pour, pour and the let the wind
Blow away every care, every sorrow.
Only the song of pleasure
Will be heard resounding here.
In the intoxication of pleasure
Is true merriment found.
Guests
Long is the hour of troubles;
Fleeting pleasure has wings;
The moment of enjoyment
Flashes and then quickly vanishes.
Don Annibale
Enough now, Gentlemen.
Enrico
(The imbecile thinks
He’s going to bed! Stay fresh! I’ll serve you
With help of the costume shop nearby.)
Good night.
(leaves with the guests)
SCENE VII
Don Annibale, Spiridione, then Madama Rosa
Don Annibale
Curses.
They’re finally gone! Spiridione,
Go ahead of me with the lamp
To my chambers.
The bell rings.
Spiridione
What’s that? I thought
I heard the bell.
Don Annibale
Have you lost your mind?
Just what we need!
Spiridione
If someone comes,
Don’t worry; I’ll dispense
The drugs for you.
Don Annibale
No, what are you saying? The law
Is more than clear:
(reading)
“in view of frequent
Tragic events,
It is ordered that every apothecary, at night,
Sell his own medicines
In person. Violators will be
Punished by fines and imprisonment.” Let’s hope
That no one disturbs me. Meanwhile
Give me my nightcap and gown . . . Who’s coming?
Oh, the witch . . .
(hides so as not to be seen, being undressed)
Madama Rosa enters from the nuptial chamber and locks the door behind her.
Madama Rosa
Bridegroom, there you are . . . Well?
Where are you, son-in-law?
Don Annibale
I’m here, I’m here.
Madama Rosa
Take
Your key.
Don Annibale
Stop,
I order you in the name of modesty.
I am not decent.
Madama Rosa
I understand. Here, I’m leaving
The key and will come
To wake you at daybreak.
Don Annibale
Excessive discomfort . . .
I defy you to stay awake.
Madama Rosa
Good night, little cupid.
(withdraws)
Don Annibale
(to Spiridione)
What do you think?
Spiridione
(returning)
Perfect . . . a cupid!
You have on your nightgown and beret.
Don Annibale
Come, go to bed
And be sure to be up
By five.
Spiridione
I’ll sleep in my clothes.
(Exit)
Don Annibale
(takes the lamp and the key and as he’s going to his room the bell rings)
Now see what a nuisance!
Just now . . . at this moment.
(sets down the key and the lamp and goes to open)
SCENE VIII
Enter Enrico, disguised as an affected French dandy, with spectacles.
Enrico
Bonsoir.
Don Annibale
What is the matter?
Enrico
Je vous demande
Pardon d’ici venir vous déranger,
Mais quand un homme souffre . . .
Volez vous, mon ami . . . je tiens la fièvre . . .
Sentez, tâtez, touchez.
Don Annibale
(What does he want of me?)
My good sir, please explain yourself
In the language of the country.
Enrico
Bien, I shall explain
Then in Italian.
Je suis ill and want medicine.
Don Annibale
But I have to know
The nature of the illness,
Where . . .
Enrico
Voici . . . I come
From the dance . . . and j’ai danced
For quatre hours en suite . . .
Oh! What heat maudit!
To cool off I took a few dozen
Pièces en glace,
C’est à dire gelato.
Don Annibale
(and you didn’t croak?)
Enrico
Now that is giving me un embarras
Ici . . . dans l’estomac . . .
And to return me en bon point il me faut
Ou cinq or six bouteilles
Of Malaga . . . Champagne . . . or Port . . .
Monsieur, prenez-les donc.
Don Annibale
(It seems
He’s taken me for a tavern keeper.
We’ll get him out of the way.)
Wait for me here and in a moment
You’ll have the most exquisite wine.
(I have a barrel of aspirin.
Now I’ll give him a bottle.)
(Exit)
SCENE IX
Enrico alone, then Don Annibale
Enrico
Imbecile apothecary, I know how
To keep you busy until I return.
We are only at the beginning of the jest.
(puts a note in the keyhole of the room where Serafina is)
There’s still time till the end. Meanwhile,
The cabinet goes up against
The nuptial door . . . the armchair here . . . in the middle
The table. We’ll see if my rival
Will be able, with his talent
To find the key to the problem.
He comes.
(puts out the lamp and the stage remains completely dark)
Don Annibale
Here, take . . .
Who put out the light?
(puts the bottle on the floor and feels his way to where he hears Enrico’s voice)
Enrico
Par ici . . .
I just avoir une crise,
Et j’aurai fait tomber
Accidentaly la lumière.
Don Annibale has rejoined Enrico.
C’est égal . . . à présent I have no besoin
De votre vinaisson. Merci, merci,
Guide me to the door.
Don Annibale
Right away.
Enrico
I’m off to bed.
Don Annibale
So am I.
Enrico
(That will not happen.) Bonsoir!
Don Annibale
Goodnight.
(pushes him out the door and closes it)
SCENE X
Don Annibale alone
Don Annibale
It’s a good thing I am familiar
With the place and can walk about
Even blindfolded.
(walks and bumps into a table, causing plates to fall)
Poor porcelain! I thought I was
In the middle of the room, but instead
I am in a corner. Fine!
(moves toward the bedroom where Enrico placed the cabinet)
I’m putting a different key
Into the lock on my door . . .
(notices the cabinet)
Oh my goodness!
I’faith I’m a fine one!
I was looking for the bed in the cabinet.
Let us orient ourselves . . . my door
Is to the left of the cabinet . . . It’s gone.
Spiridione! Spiridione! Idiot!
He snores like a pig. Now I remember:
I put some matches
On this little table . . .
Here they are . . .
(lights the lamp)
Oh, by the horns of the devil!
The furniture has wandered.
Spiridione must have been
Sleepwalking and wanted
To straighten up the room sleeping.
Patience!
(while he is putting the furniture back in place the bell rings)
Oh, that cursed bell!
(goes to open the door)
SCENE XI
Enter Enrico, in a long overcoat, with hair and a large gray beard, his face wrapped in a woolen scarf as if to protect himself from the cold.
Enrico
Is this the shop
Of the famous Pistacchio?
Don Annibale
Correct! And Pistacchio stands before you.
Enrico
Oh! Your servant . . .
Don Annibale
Forget the compliments, go on
Hurry up, because I’m in a hurry.
Enrico
Well, then, know that
I am a singer; tomorrow evening
I have to debut in The Bell,
A brand new piece.
I am hoarse, and I heard
Praise of certain marvelous pills
That you sell for a sore throat,
So . . .
Don Annibale
I’ll get them at once . . .
Enrico
Excuse me . . .
(holding Don Annibale back)
You need to know
How I lost my voice.
Don Annibale
But.
Enrico
Let us sit down.
Don Annibale
It is late.
Enrico
What time is it?
Don Annibale
(I’ll try to frighten him.) It’s three
In the mornng.
Enrico
(sitting down)
Fine, then, t’s still early
For me, who don’t go to bed
Before five.
Don Annibale
Oh, my Lord.
Enrico
Sit down.
It matters to me to tell you my story.
Don Annibale
I don’t give a fig about it.
Enrico
(sitting)
Sit down or I’ll stay here till daybreak.
Don Annibale sits down grudgingly.
I have a lady friend, unfaithful,
Who loves another, and I adore her.
I am jealous, and the vixen
Only enjoys my torment!
I pace about under her balcony
Night and day,
And the sirocco and the north wind
Have taken their toll.
Don Annibale
If you want my prescription
For relieving you of your distress,
For avoiding the precipice
And the buffeting of the winds,
Either get married immediately,
Or immediately give her up.
That remedy will surely cure
Both your throat and your head.
Enrico
(almost in tears)
But what about my début?
Don Annibale
It won’t be so hard then.
My pills will . . .
(going to get them from the cabinet)
Enrico
Give me, give me, give me, give me.
Don Annibale
But . . .
Enrico
I’ll try them . . .
Don Annibale
Listen . . .
Enrico
I’ll try them . . .
Don Annibale
But first . . .
Enrico
I’ll try them.
(takes the box of pills and swallows them all at once)
Don Annibale
You should get really sick,
You wolfed down so many.
Enrico
(after warming up his voice)
“Now that night is full in the sky,
Without stars and without a moon,
Let not the rough waves
Of the placid lagoon distress you.
Sleep, O fair one, while I sing
The song of pleasure.”
Don Annibale
But, I say . . . it’s late . . . Good night.
Please have the goodness to leave.
Enrico
Wait! I’m hoarse again!
Repeat the dose.
Don Annibale
Oof.
But after this you will leave.
Enrico
If I am cured, I’ll leave.
He gives him more pills.
Don Annibale
How does that feel?
Enrico
Couldn’t be better:
My voice has already returned . . . Uh . . . Uh . . .
You will attend my début,
You will judge my trills,
My chromatic runs,
The fearsome leaps that I make.
I will make you hear
Impossible things.
In the course of this duet, when Don Annibale turns his back on Enrico to get the pills, the latter dextrously inserts a note into the keyhole of Don Annibale’s bedroom.
Don Annibale
If you do not
Get out right now
You’ll get
A beating.
You are a pain
Signor tenor,
I cannot restrain
My anger any longer.
Exit Enrico.
SCENE XII
Don Annibale alone, then Spiridione
Don Annibale
Ha, dog of a singer! I hope they
Slaughter you with boos and whistles.
Who know whether Serafina
Has fallen asleep because of him.
(takes the lamp to retire to his bedroom)
What do I see! A note
in the keyhole!
Let’s take a look . . .
(reads)
Drat!
(calling out)
Spiridione? Spiridione?
Spiridione
(still within and yawning)
Who is it?
Don Annibale
It is I . . . Come here.
Spiridione
Why?
(as before)
Don Annibale
Come here, I say.
Spiridione
(entering half asleep)
What do you want?
Don Annibale
Did you see
Who put this note
Into the keyhole?
Spiridione
What note?
I don’t understand you.
Don Annibale
And who put the furniture
In disarray?
Spiridione
I don’t know.
Don Annibale
My head is spinning
Like a windmill!
Spiridione
But say . . .
Don Annibale
Listen, and be scared to death.
Spiridione
Quick, read it.
Don Annibale
(reads)
“A person, gravely
Insulted by you,
Has sworn to avenge himself tonight.
Stay awake, be on guard,
If you value your life. A friend . . .”
What do you say to that?
Spiridione
I say . . .
(yawning)
Eh!
Don Annibale
Whom have I offended?
Spiridione
(as before)
Uh!
Don Annibale
What, what?
Spiridione
(as before)
Unh!
There are two beasts here.
Don Annibale
Surely you are one of them.
Spiridione
And you’re the other.
Don Annibale
Thank you!
Spiridione
One of the guests
Wrote the note, and the enemy
Who wants revenge . . .
Don Annibale
Who ever could that be?
Spiridione
Enrico!
Don Annibale
By Jove! You’re right.
Spiridione
You had better stay awake.
Don Annibale
You think so? I have it. You will stand
Sentry outside the door,
While . . .
Spiridione
What sentry! I’m going to sleep,
And good night!
Don Annibale
So then?
Spiridione
Here’s the plan:
Now I’ll scatter the exploding caps
I collected in front of your door:
If anyone comes to attack you, they’ll
Explode, I’ll wake up, I scream and scream . . .
The night watch comes and the culprit is in jail.
Don Annibale
Oh, great balls of fire!
That is a sublime idea.
Spiridione
On with it, then.
(scatters the caps in front of the door; meanwhile the bell rings)
Don Annibale
What can that be?
Spiridione
I’ll look
Through the peephole.
(looks through the peephole)
It’s an old man.
Don Annibale
Just what we need, and old man
And one after the other:
I don’t understand what’s going on.
(to Spiridione)
Open up, and I’ll deal with this right away.
Spiridione opens the door and withdraws.
SCENE XIII
Enrico dressed in a nightgown with nightcap on his head, and Don Annibale
Enrico
(entering hastily, seemingly out of breath)
Most honored sir!
Don Annibale
Good Lord! What has happened?
Enrico
Hurry, Hurry, quickly, quickly,
You must make up a prescription
Right away.
Don Annibale
Where is it?
Enrico
(rummaging in his pockets)
I’m getting it . . .
Don Annibale
Come on!
Enrico
I don’t know where it is.
Don Annibale
(Bah! What a nuisance!)
Enrico
Cursed luck!
I’ve lost it! I’ll go and come back.
(turns to go)
Don Annibale
Happy journey!
Enrico
I found it!
Don Annibale
(Woe is me, what a night!)
Enrico
First I want to explain to you
About all my wife’s illnesses.
Don Annibale
I don’t care. You just need me
To make up the prescription.
Enrico
To see whether it’s complete,
There’s no harm in listening.
Poor Anastasia
For whom I’ve inconvenienced you,
Is consumptive and diabetic,
And blind and paralytic,
She suffers from hemicrania,
Has asthma and seven fistulae,
Tuberculosis of the bone and sciatica,
Occiptal tumors;
She has meditarsal gout,
Which together with chiragra
Gives her a lot of pain.
But here is the king of prescriptions
(shows him the folded prescription, which he slowly unfolds)
That will cure it all.
You take the famous water
Of the great Monsieur Maurizio,
With the other ingredients;
And then the phagedenic.
Then you mix this with
Oil and vinegar;
Strengthen this
With camphor water,
With copaiba oil,
With sweet syrup,
With imperial cedar,
Which is good for you.
Combine these benign
And powerful things
To make it all perfect,
with elixir of Elmozio,
Just that of Paracelsus.
Stir and stir again,
Then form it into pills.
Don Annibale
But these are liquids.
Enrico
Which are to be swallowed
Singly, or four or seven at a time.
Take . . .
Don Annibale
That’s enough!
Enrico
Take,
Venus’ umbilicus,
Antimony butter,
Sulfur with discordium
Of the learned Fracastorio,
Clams and asafoetida;
Tea from America,
Antisyphilitic ointment,
Extract of hemlock;
Poppy root;
Ethiopian mineral,
Cordial syrup.
Add then the powder
Of Marco Cornacchione,
And the mixture
of Giovanni Procida,
purging fistula,
crushed pomice . . .
Boil it et fiat bibita.
Don Annibale
What bibita!
Enrico
No, pills . . .
Here’s the rest.
(unrolls a very long recipe)
Luke warm, ens martis,
Cadet’s emulsion,
Cascarilla, simarubba,
Then tobacco from Macubba,
Bittersweet, tacamacca,
Oak chips, wax lacquer;
Add eighty frogs,
Twenty lima beans,
Dry dragon root,
Terebinthus, serpentaria,
Emetic manna, castor oil,
Scrapings of gold leaf;
Then minced herbs
That are specified thus:
Tobacco, lungworts,
Porcini, goat’s foot,
Bind-weed, and milkwort,
Liverwort, bitter wood, and polypody . . .
Don Annibale
(I’m about to faint.)
Enrico
(searching as if he has lost his place)
Polypody,
The rest dissolved in vitriol
With sedge, asparagus,
Brocc . . .
Don Annibale
But . . .
Enrico
Calega,
Veronica, statice,
Silverweed, plumbago
With a bunch of lettuce,
Which softens and dries.
Ischian mallow, pink mallow,
Genuine powcered horn.
Don Annibale
I!
Enrico
I’ll come to collect it
At noon tomorrow.
(exit very slowly leaving Don Annibale with the recipe in his hand)
SCENE XIV
Enter Spiridione, then Serafina
Don Annibale
Now that bell has to come down.
Let them scream, or die, I’m not opening any more.
(runs with the lamp toward Serafina’s room, exploding the bangers under his feet; he drops the lamp)
What the . . .? What an ass I am!
I forgot about the popcaps!
Spiridione
(enter shouting)
Stop thief!
Murderer! Guards!
(in the darkness clasps Don Annibale)
Don Annibale
No, it’s I!
Madama Rosa
(entering with a lamp)
What happened? What’s all the shouting?
Serafina
(from within)
Mama,
Open up. I’m awake.
(coming out of the room)
Well? What happened?
Don Annibale
Nothing, nothing . . . an accident; every one
Go back to bed. I’m just . . .
Spiridione
Now . . . Now . . .
(the bell rings; Spiridione goes to open it)
SCENE XV and the Last
Enter Enrico and relatives of the couple.
Madama Rosa
Enrico!
Enrico
May I?
Here are all the family.
Some Guests
(to Don Annibale)
Good morning.
Others
Our congratulations.
Others
All our best wishes.
Don Annibale
But how is this? Perhaps? Little by little
I’m beginning to wonder . . .
Enrico
Wonder what? The diligence
Is arriving soon:
(looking at his watch)
Hurry up: it’s a quarter to six.
Behold, the dawning of the day
Already whitens the heavens.
Don Annibale
Wife . . . until my return, then.
Serafina
My beloved husband remains with me
Even though living far away;
Your consort will always be
Faithful and loving to you.
Enrico and Chorus
But let not your delights
Be disturbed and interrupted,
My your life always
Be like this night.
Don Annibale
(scowling)
Thank you . . . you are too kind . . .
(yawning)
(I can hardly stand up!)
(aside to Serafina)
My idol, until I return
You had better stay on guard.
If anyone comes knocking,
Do not open the door.
The whip of the diligence is heard.
All
Bon voyage and safe return,
Here’s the signal to depart.
Spiridione goes out with the valise, and all accompany him.