Elisabetta al castello di Kenilworth (1829)
Elizabeth at Kenilworth Castle
Serious Melodrama in Three Acts
Libretto by Andrea Leone Tottola
CAST OF CHARACTERS
Elizabeth, queen of England (Soprano)
Albert Dudley, Earl of Leicester (Tenor)
Amelia Robsart, his secret wife (Soprano)
Warney, squire of the count (Baritone)
Lambourne (Bass)
Fanny (Mezzo-soprano)
Knights and ladies in waiting of the Queen. Servants and guards of the Count of
Leicester. Soldiers, people.
The action takes place in the Castle of Kenilworth
ATTO PRIMO
Ampia e ricca sala negli appartamenti del conte di Leicester.
SCENA PRIMA
Lambourne incontrando i domestici, che arrivano premurosi. Indi Leicester.
Lambourne
Amici! A che solleciti?
Coro
È da Warwich un messo
Giunto al primiero ingresso
Di Mortimer.
Lambourne
Che reca?
Coro
Chiede del conte.
Lambourne
A noi
Ah! forse s’incammina
Già l’anglica reina!
Vengo alla torre…
Coro e Lambourne
Oh, giubilo!
Oh, avventurato giorno!
Elisabetta! intorno
L’eco ripeta ognor!
(partono lieti)
Leicester
Quai voci! Elisabetta
Ogni labbro festeggia, e all’eroina,
Di Albion splendor, sostegno,
Tributa il cor di amor devoto in pegno.
Ma un cor degno di lei
Tu, di tante sue cure oggetto amato!
Leicester, le offrirai? Ti avvince… ahi, lasso!
Infrangibil catena, e tronca il volo
Di tua sorte al favore…
Fatal conflitto! Ambizione! Amore!
Veggo… ahimè! la ingenua sposa,
Che a me volge il suo sorriso:
Mentre io l’amo, in lei ravviso
Chi mi arresta al soglio il piè.
Tu… reina! alla mia speme
Schiudi il varco, e additi un trono:
Ma… nol sai! spergiuro io sono
A colei, che amor mi die’.
Oh, affetti tiranni,
Che l’alma straziate!
Per poco cessate
Dal vostro rigor!
Amico, deh, splendi
Bel raggio di pace!
Men grave tu rendi
L’angoscia del cor!
SCENA SECONDA
Lambourne co’ domestici e detto.
Lambourne
Dalla città vicina
Già parte Elisabetta:
La regal donna affretta
A Kenilworthe il piè.
Leicester
(E Amelia! oh ciel! che fia
Se mai da lei sorpresa?…
Si celi… e dove? offesa,
S’ella si svela? io tremo!
Ah! nel periglio estremo
Che mai sarà di me?)
Lambourne
(Le smanie sue comprendo,
Quel cor perplesso intendo:
Ma se non cede amore,
Non può sperar mercé.)
Leicester
(Ah! de’ miei voti al colmo
Mi crede ognun beato;
Ma un cor più sventurato
No che del mio non v’è!)
Coro
Percorra in ogni lido
Di nostra gioia il grido,
Di onor così pregiato
Se degni il ciel ne fe’!
(parte il coro)
Leicester
Mi odi, Lambourne: alto silenzio io
Chieggo dalla tua fedeltà.
Lambourne
Secure pruove
Non ne avesti finor?
Leicester
Corri a Warney:
Del mio castel nel più romito albergo
Tragga Amelia. L’arrivo
Di Elisabetta ignori. Ad ogni sguardo
Ella si celi. A voi mi affido.
Lambourne
In calma
Lo spirto ricomponi:
Pensa a te stesso, alla tua gloria. Il cenno
Vo cauto ad eseguir.
(parte)
Leicester
Ciglio sereno
Come mostrar, se il cor dolente ho in seno?
SCENA TERZA
Fanny e detto.
Fanny
Della tua sposa amante
I palpiti a temprar, signor, ti affretta.
Inoltra il giorno: al fianco suo finora
Il consorte non vede,
E rie sventure in presagirsi eccede.
Leicester
Pria del tramonto a lei verrò. Mi chiama
Altrove un grave affar. Dille, che in pace
Soffra il destin, che la minaccia, e attenda
Premio alla sua virtù… che amor… che il cielo…
(Ah! che dirmi non so!… Dove mi celo?)
(parte)
Fanny
Tanto smarrito io mai lo vidi! oh, quanto…
Trista Amelia! ti resta ancor di pianto!
(parte)
SCENA QUARTA
Stanze remote nel vecchio castello. Warney conduce quasi a stento Amelia, che lo segue affannosa.
Warney
Vieni.
Amelia
Dove mi traggi?
Warney
Il cenno è questo
Del tuo consorte, e mio signor.
Amelia
Leicester!
E in erma stanza, e sola
Rinchiudermi perché?
Warney
Del suo volere
Interprete non son.
Amelia
Come! Warney,
Che lo raggira a suo talento, or tutto
Finge ad arte ignorar?
Warney
Tu fosti, e sei
Sempre meco tiranno! Eppur non bramo
Che vederti felice.
Amelia
Invano ostenti
Sensibil cor ne’ simulati accenti!
Non mentir! Su quella fronte
L’empio cor ti leggo appieno!
Alimenti ancor nel seno
A mio danno il tuo livor!
Warney
Non è ver; se può il consorte
Esser crudo a’ tuoi sospiri,
A che, ingiusta! in me tu miri
Di tue pene il solo autor?
Amelia
Egli è dunque il mio tiranno?
Deh, favella!
Warney
Ad ogni sguardo…
Sì… m’impose di celarti.
Amelia
Ma perché?
Warney
Chi può spiegarti
La cagion?
Amelia
Che nel suo petto
Spento fia per me l’affetto?
Warney
Sei presaga, o sventurata!
Amelia
Ah! da tutti abbandonata,
Perché reggo in vita ancor?
Warney
Calmati, o cara! e vedi
Un difensore in me,
Pietosa mi concedi
Di schietto amor mercé.
Finché mi restano
Aure di vita,
Il sangue spargere
Saprò per te!
Amelia
Come sperar ti lice,
Ch’io manchi alla mia fé?
Compiangi un’infelice!
Abbi pietà di me!
Versar, deh, lasciami,
Finché avrò vita,
Amare lagrime
Senza mercé!
Warney
Dunque ogni speme è tolta?
Amelia
Audace! ancor…
Warney
Va’! stolta!
Va’! pertinace!
Amelia
Orrore…
Mostro! mi fai!
Warney
Vedrai,
Se un oltraggiato amore
So vendicar!… (Qual suono!
Squillano le trombe di lontano.
Elisabetta! ah! vadasi…)
Amelia
Mi lasci?…
Warney
Resta…
Amelia
Ah! no!
Mi ascolta!…
Warney
A’ voti miei
Ti arrendi?…
Amelia
Ah! pria morrò!
Warney
Ebben… de’ tuoi rifiuti
Ti pentirai… spietata!
Ma di te stessa… oh, ingrata!
Saprai dolerti allor!
Amelia
Misero cor! gemente…
Oppresso… palpitante…
A tante pene, e tante
Come resisti ancor?
Warney parte.
SCENA QUINTA
Amelia, quindi Lambourne.
Amelia
Immaginar chi mai potea, che il perfido
Giugnesse a tanto ardir? Ma sola intanto
Ei qui mi lascia?… ah! no! Si segua…
Lambourne
Il passo
Oltre di queste soglie
Non è permesso, Amelia.
Amelia
E che? Lambourne
Oserà trattenermi?
Lambourne
È di Leicester
Questo il comando.
Amelia
Ah! vero è dunque?… oh, Dio!
Che mai pensar degg’io? Mi sorge in mente
Di dubbii un nembo, e all’anima smarrita
Un funesto avvenir… me lassa!… addita!
(entra)
Lambourne
Fuggirmi non potrai:
Che veglia un Argo a danno tuo non sai.
(parte)
SCENA SESTA
Esterno del rinomato castello di Kenilworth. Lo fiancheggiano due torri, che sorgono maestose. Gran porta d’ingresso. Vi si entra per magnifico ponte, innalzato, ed ornato di obelischi e trofei milItari, per festeggiare l’arrivo di Elisabetta. Le vedette su le torri danno colle trombe il segnale, che sia già a vista di Kenilworth il reale corteggio. Rimbomba il cannone dalla fortezza. N’escono numerose guardie del conte di Leicester, che vanno a formare doppia ala sul sentiero, che segnar dovrà la regina. Tutti i domestici, e le damigelle in abito festivo si affollano sul ponte, intenti alla pompa, che si avvicina; ed ebbri di piacere paritamente esclamano.
Domestici
Eccola!
Dame
Oh! vedi!…
Domestici
Oh! mira
Qual corteggio!
Dame
Qual pompa!
Domestici
È presso!
Dame
Arriva!
Evviva Elisabetta!
Tutti
Evviva! evviva!
Un drappello di guardie reali precede la regina, che si avanza, premendo il dorso di bianco destriero. È al suo fianco il conte di Leicester. La seguono le dame a cavallo, ed i cavalieri. Il popolo, i domestici, e le damigelle esternano la loro gioia col seguente coro.
Coro
Vieni, dell’Anglia
Grand’eroina!
Vieni, de’ popoli
Delizia e amor!
Tu arrivi, e si anima
Sul secco stel
Il fior, che pallido
Già rese il gel.
Giungi, e spontaneo
Ti sorge al piè
Il giglio, simbolo
Di nostra fé.
Brilla trifulgido
L’astro maggior,
Di un dì sì fausto
Apportator.
Vivi, dell’Anglia
Bella reina!
Vivi, de’ popoli
Delizia, e amor!
Giunta la regina in mezzo alla scena, smonta da cavallo, servita dal conte, e seco le dame, e i cavalieri e mentre si volge al popolo, intorno a lei raccolto, Leicester dice con riguardo a Warney.
Leicester
(E Amelia?…)
Warney
(Non temer… l’ermo ritiro
L’asconde ad ogni sguardo.)
Leicester
(Alfin respiro!)
Elisabetta
Sì, miei figli! il più bel dono,
Il maggior de’ fregi miei
È il mirar, che oggetto io sono
Dell’ingenuo vostro amor.
Se la pace i suoi tesori
Apre alle arti, ed al pastor,
Se germogliano gli allori
Dal brittannico valor,
Fortunati i miei sudori!
Regnerò felice ognor!
Coro
In te Albion quel genio onori
Cui sol deve il suo splendor!
Leicester
(Perché in sen mi balzi, e gemi?
Perché palpiti, o mio cor?)
Warney
(Ti offre il crin la sorte, e temi?
Ti tradisce quel pallor!)
Elisabetta
(In estasi soave
È l’alma mia rapita!
Il ciel sorride, e addita
La mia felicità!
Ma in mezzo a tal contento,
Alato Dio! ti sento!
Ti fuggo, eppur mi opprime
La tua severità!)
Leicester
Vieni, regina! affretta
A Kenihworthe il piè!
Coro e Tutti
Evviva Elisabetta,
Che tant’onor ne die’!
La regina, accompagnata da Leicester, e seguita da tutto il corteggio, entra nel castello in mezzo alle acclamazioni, ed alle grida festive del popolo.
ATTO SECONDO
Stanze remote, come nell’Atto Primo.
SCENA PRIMA
Leicester e Warney.
Leicester
Warney, mi arresti invan; bramo vederla,
Calmar le smanie sue.
Warney
Della regina,
Signor, paventa. Il vigile suo sguardo,
Cui nulla sfugge, i palpiti dell’alma
Ti legge in fronte; e l’aura del sospetto
Se pasci nel suo cor, se dal suo fianco
Lungi ten vai, tu sei perduto.
Leicester
E vuoi
Che una tenera sposa
Abbandoni così? Tanto crudele…
No… Leicester non è.
Warney
Le sue querele
Udrai contro di me. Suppone, ingiusta,
Che nemico io le sia.
Leicester
La sventurata
Merta pietà!
Warney
Dunque dell’Anglia al soglio
Rinunzia pur. Sappia le tue ritorte
La offesa Elisabetta,
E attendi sul tuo capo alta vendetta.
Leicester
Taci! Compiangi almeno
De’ miei possenti affetti
Il tumulto fatal!
Warney
Sleale amico
Io ti sarei, se alimentar sapessi
Un periglioso amor. Da Kenilworthe
Sia tratta Amelia: di Cumnor ritorni
Nel lontano castello. Al tempo, al caso
Si affidi il suo destino,
E si dissipi un nembo omai vicino.
Leicester
Voglio a ciò persuaderla.
Warney
Invan lo speri.
Leicester
S’ella sarà restia, cauto tu stesso
Allor la condurrai.
Warney
Pronto al desio
Mi avrai, se il vuoi. (La ingrata è in poter mio!)
(parte)
Leicester
Qual difficil cimento!… eccola!… oh, istante!
Mi scorge appena, e a me sen corre ansante!
SCENA SECONDA
Amelia e Leicester.
Amelia
Ah! Leicester!… Tu qui!
Leicester
(Non sa… non osa
Sciorre il labbro un accento!)
Amelia
Altrove il guardo
Volgi nel rivedermi? Odio, o rimorso…
Ingratissimo cor! Pallido il volto
Alla presenza mia, dimmi, ti rende?
Una sposa fedel così si offende?
Pruova maggior potea
Darti dell’amor mio?
Leicester
Mi odi…
Amelia
Parlar vogl’io:
Mi ascolta, e taci!
Leicester
(Ohimè!)
Amelia
Dal genitor, che fèa
Lieti per me i suoi giorni,
Tu fosti… anima rea!
Che m’involasti… e Amelia
A te con alma pura
Seppe immolar natura,
Dover di figlia… tutto…
Del padre il pianto… il lutto
Della famiglia invano
Il piè trattenne…
Leicester
(Oh, Dio!)
Amelia
Tu lo volesti, ed io
Tutto obbliai per te!
Leicester
Sappi…
Amelia
Segreto nodo
Tu mi chiedesti…
Leicester
È vero…
Ma…
Amelia
Del tuo cor sincero
Me sol beando allora,
La man ti diedi…
Leicester
E ancora…
Amelia
Or raddoppiando offese,
Spinto a novelle imprese,
Mi chiudi, e prigioniera
Son di Warney perché?
Questa è la fé primiera
Che un dì giurasti a me?
Leicester
(Che mai dir? Convinto io sono…
Su quel labbro un Dio si esprime!
Quale orror nell’alma imprime
Il suo ciglio accusator!)
Amelia
(Tace ancor, e non mi cura!
Non risponde a’ detti miei!
Non v’ha speme… Io già perdei
Ogni impero sul suo cor!)
Leicester
Cara, mel credi: io ti amo…
Al ciel, che mi ode, il giuro!
Per te respiro, e bramo
Farti felice… almeno
Soffri, che occulto sia
Il nostro imen per poco,
E poi la sposa mia
Brittannia in te vedrà.
Amelia
Non cedo…
Leicester
Elisabetta,
Che il mio castello onora,
Il mio ligame ignora.
Amelia
Lo sappia, e da me stessa…
Il voglio! Al mio decoro
Onta è l’indugio: io sono
Grande nel mio candor!
Schiude le vie del trono
Anche virtude, onor.
Leicester
Conoscer mi basti,
Ingrata! il tuo cor!
Cara, mel credi: io ti amo…
No… in me non amasti
Che il solo splendor.
Ma un’anima altera,
Superba, ambiziosa,
Non è la mia sposa,
Non merta il mio amor!
Amelia
Ah! tutto mi addita
Che un rio seduttor
Quell’alma ha rapita
A un tenero ardor!
Ma compi, o spietato!
Il barbaro eccesso!
Mi uccidi tu stesso,
E saziati allor!
Amelia e Leicester
Affanni! sospiri!
Tormenti! martiri!
Qual cor potrà reggere
Al vostro rigor?
Partono per vie opposte.
SCENA TERZA
Lambourne introduce con riguardo gli amici di Warney; indi lo stesso Warney.
Lambourne
Cauti, guardinghi, e taciti,
Amici, v’inoltrate.
Coro
Noi ti seguiam solleciti…
Lambourne
Sommessi favellate!
Coro
Che brami?
Lambourne
A’ suoi più fidi
Warney parlar desia.
Coro
Fidi noi siam: ne guidi,
Ne imponga a suo piacer.
Rapidi a prevenir
Un cenno, un suo pensier,
Saggio del nostro ardir
Questo non fia primier.
Lambourne
Chi dubitar potrà
Di tanta fedeltà?
Coro
Cheti attendiam; speriamo,
Ch’ei maggior pruova avrà
Di nostra fedeltà.
Warney
Eccomi a voi: all’oprar vostro avrete
Generosa mercé.
(a Lambourne)
(Di’, mi sei fido
Qual mi fosti finor?)
Lambourne
(Warney! mi oltraggia
Il dubitarne. Ad ogn’impresa ardita
Il labbro, il braccio mio, periglio, e vita
Intrepido sprezzando,
Non ti schiuse il sentier?)
Warney
(Ma questa volta
Pruova estrema vogl’io.)
Lambourne
(Parla.)
Warney
(Mi ascolta.
Vorace fiamma, il sai,
Di Amelia a’ vaghi rai
Si accese in me.)
Lambourne
(La estingui. Ognor spietata
Al tuo martir…)
Warney
(Di fulminar la ingrata
È in me il poter. Fiera poc’anzi, all’ire
Mosse il consorte. Ei vuole,
Ch’io la tragga in Cumnor.)
Lambourne
(E qual disegno?)
Warney
(Di alta ferocia, e di Warney sol degno!
Taci, amor! Se amica speme
L’alma mia nudrì finora,
Or che in sen delusa geme,
Non la opprima il tuo rigor!
Ah! lo stral, che ancor la preme,
È il tormento suo maggior!)
Lambourne
(Se vendetta il cor ti preme,
Sciogli il freno al tuo furor!)
Coro
(Perché mai si affanna, e freme?
Perché tinto è di pallor?)
Warney
Amici, mi udite.
Coro
Favella… che vuoi?
Warney
Fedeli eseguite?
Coro
Ne puoi dubitar?
Warney
Giurate…
Coro
Il giuriamo!
Lambourne
Di lor ti assicura.
Warney
Un’alma spergiura,
Che a me fu incostante,
Dovete all’istante
Con voi trascinar.
Coro
E dove?
Warney
L’ardita
Trarrete in Cumnor.
Coro
Siam pronti… l’addita!
Warney
(accenna Lambourne)
L’amico vi è duce.
Lambourne
Venite…
Warney
(traendolo in disparte)
(Ti resta
Altr’opra a compir.)
Lambourne
(Qual dubbio ti arresta?
A che quel sospir?)
Warney
(Questo pugnal…)
Lambourne
(Che pensi?)
Warney
(Lo stringi, e giunta appena
Al suo destin la ingrata,
T’inoltra a lei, la svena,
Appaga il mio furor!)
Lambourne
(Spenta sarà la vittima;
Saprò squarciarle il cor.)
Warney
(Nei suoi singulti estremi
Sappia gli oltraggi miei…
Dille, che di Warney
Fosti vendicator.
Oh, pace! io ti perdei!
Oh, a me funesto amor!)
Lambourne
(Ne’ suoi singulti estremi
Saprò insultarla ancor!)
Coro
Se ti oltraggiò, che tremi
Del tuo sprezzato ardor!
Warney parte. Lambourne ed il coro entrano nelle stanze.
SCENA QUARTA
Antro di forma rotonda, intagliato nel monte dall’arte, per renderlo un piacevole luogo di riposo. Sorge ad un lato di esso maestosa fontana, ov’è innalzata la statua di Elisabetta, coronata dal genio brittannico. Dallo spazioso ingresso aperto in prospetto veggonsi ameni giardini, ed il parco di delizie, dove sono eretti molti ornamenti festivi. Amelia; indi Elisabetta.
Amelia
Dal tuo rapace artiglio alfin mi trasse
Celeste man, crudo Warney! segreto,
Sotterraneo sentier, che al vasto parco
Guida dall’ermo albergo, offrì al mio sguardo
Il Nume protettor. Questo mi asconda
Antro solingo; e appena il ciel s’imbruna,
Da Kenilworth m’involerò. Lontana
Dalle insidie nemiche,
I dritti miei reclamerò… Qual donna…
Stelle! si avanza? Al maestoso aspetto:
Perché mi sorgi in sen tema e sospetto?
(timida, si cela dietro la fontana)
Elisabetta
Son sola!… O miei sospiri,
Ch’io repressi finora, il varco aprite!
Istante periglioso! I dolci accenti
Di lui, che, mio malgrado,
Signoreggia quest’alma, oh! qual tumulto,
Qual contrasto di affetti
Desto mi avean poc’anzi! A porre in calma
Il mio spirto agitato io chieggo ad arte
Di allontanarlo, e in questo
Speco romito inoltro il piè. Mancava
Poco al mio labbro, e involontario il core
Già palesava il suo celato ardore!
(siede ad un sasso)
Amelia
(Che fosse la regina?)
Elisabetta
Elisabetta!
Vinci te stessa!
Amelia
(Elisabetta!)
Elisabetta
Madre
De’ popoli soggetti
Di esser non promettesti? Ogni altra cura
Che gli affetti divide,
Da te sia lunge!… E lo potrò? Leicester!
Oggetto di me degno!
Sento per te quanto mi costi un regno!
Amelia
(con forte esclamazione)
(Che ascolto! ah! sventurata!)
Elisabetta
Odo o m’inganno?…
(volgendosi, vede Amelia)
Una donzella!
Amelia
(Appena
Reggo al suo sguardo!)
Elisabetta
A che tremar?… Chi sei?
Favella… ti avvicina…
Amelia
Eccomi a’ piedi tuoi, bella regina!
(prostrandosi, e stringendo le ginocchia di Elisabetta)
Elisabetta
Perché ti affanni, e piangi?
Sei forse un’infelice?
La tua consolatrice,
Donna! ravvisa in me!
A sollevar gli oppressi
Il ciel mi diede un soglio:
A fulminar l’orgoglio,
A premiar la fé.
Amelia
Da queste amare lagrime
Lo stato mio comprendi!
Di un traditor la vittima
Vedi spirarti al piè!
Elisabetta
Di un traditor?… Chi è mai?
Amelia
(Ah! che dirò?)
Elisabetta
Rispondi!
Amelia
(Leicester!)
Elisabetta
Ti confondi?
Amelia
(Leicester! Sei perduto
Se a lei ti svelo!…)
Elisabetta
Olà!
Non soffre Elisabetta
Dubbioso dir: ti affretta…
Chi sei?
Amelia
Di Ugo Robsart
La figlia sciagurata…
Elisabetta
Amelia!… E sventurata
Chi mai ti fe’?… Degg’io
Un’anima colpevole
In te punire?…
Amelia
Ah! no!…
Al ciel lo giuro!… Onore
Fu guida a’ passi miei…
Elisabetta
Ma… il traditor?…
Amelia
Warney…
Elisabetta
Egli!… si chiami!…
Amelia
Ascoltami…
Non dissi il ver…
Elisabetta
Paventami!
Dirai fra le ritorte…
Amelia
Ah!… Pende la mia sorte
Sol da Leicester…
Elisabetta
(sorpresa)
Che!
Leicester! tu! possibile!…
(Se fosse mai?… terribile
Sospetto!… ah! tremi il vile,
Se mi schernì!… se mai…)
(trascinandola seco)
Vieni!…
Amelia
Pietà!
Elisabetta
Vedrai
Come su l’empio il fulmine
Dell’ira mia cadrà!
Amelia
Ah! tu tremar mi fai!
(Che mai di me sarà?)
SCENA QUINTA
Mentre Elisabetta trascina Amelia fuori la grotta, vi entra Leicester, seguito da Warney, e da guardie, e cacciatori, che restano fuori l’ingresso.
Leicester
Della caccia il lieto segno,
Donna augusta, omai ne invita.
Elisabetta
Una preda assai gradita
Ti ho serbata… eccola!
(gli presenta Amelia)
Leicester, Amelia e Warney
(Oh, ciel!)
Leicester
(Dessa! Amelia! e alla regina
Chi l’addusse? Ohimè! Qual gelo
Piomba al cor! Squarciato è il velo!
Già palese è il tradimento!
Respirare io posso a stento!
Densa nube offusca il ciglio!
Ah! scampar dal mio periglio…
Ah! salvarmi non potrò!)
Elisabetta
(Freme! Ondeggia irresoluto!
La sua fronte è sbalordita!
Il suo fallo appieno addita
Il terror, che muto il rende!
Ah! già l’ira in me si accende!
E potea quel cor fallace
Disturbar la bella pace
Di colei, che un dì l’amò?)
Amelia
(Ah! che seppi! Qual cimento!
Mi tradì quel cor crudele!
Io l’adoro, e, a me infedele,
Altro affetto alberga in seno!
Me infelice!… Intendo appieno,
Che la sorte, a me spietata,
Mi vuol sempre sventurata,
A morir mi condannò!)
Warney
(Come! Amelia è a me rapita?
Oh, funesto avvenimento!
Già nel suo sbalordimento
Tace il conte, e reo si accusa!
Geme, e palpita confusa
L’alma mia nel suo periglio!…
Ah! trovar non so consiglio!
La ragion mi abbandonò!)
Elisabetta
(a Leicester)
Che da te la sua sorte dipenda,
Disse Amelia: qual nodo comprenda
Questo arcan saper voglio.
Leicester
Regina!…
Tu saprai…
Elisabetta
Tronchi accenti son vani.
Parla o trema!
Amelia e Leicester
(Qual barbaro affanno!)
Warney
È mia sposa: mi crede a suo danno
Sempre intento, e sul conte ha pensiero,
Ch’ei m’imponga ad amarla.
Elisabetta
(ad Amelia)
Di’, è vero?
Amelia
(Ah!)
Leicester
(Infelice!)
Elisabetta
Di’… è vero?
Amelia
No…
Elisabetta
Come?
Warney
Menzogniera!
Leicester
(Mi perde!)
Amelia
No!… il mio
Fier destino cangiarsi non può!
Elisabetta
Alme indegne! Schernita son’io?
Ma squarciar questa benda saprò!
(alle guardie, che accorrono al suo cenno)
Questa donna sia ben custodita!
Guardie! altrove si tragga! Che a lei
Niun si appressi!
Amelia
Regina!
Leicester
Pietà!
Elisabetta
Pietà mi chiedi, o perfido?
Non la sperar giammai!
L’oltraggio mio vedrai
Quanto ti costerà!
(Gelose smanie io sento
Tutte d’intorno al core!
Ah! de’ tuoi strali, amore!
Provo la crudeltà!)
Leicester, Amelia e Warney
(Terribile momento!
Sento agghiacciarmi il core!
Tutto mi dà spavento!
Tutto tremar mi fa!)
Le guardie conducono Amelia. Gli altri partono.
ATTO TERZO
Ampia sala come prima.
SCENA PRIMA
Leicester, Warney, indi Elisabetta.
Leicester
E Amelia?
Warney
Ivi è rinchiusa
Donde audace fuggì.
Leicester
Ma Elisabetta…
Warney
Del sacro nodo il dritto
Reclamai coraggioso. A favor mio
Il silenzio di Amelia,
Che impose a lei la tema,
Con arte interpretai. Dalla regina
La ottenni in mio poter.
Leicester
Misera sposa!
Warney
Di un’alma altera, che a fatal periglio
Espose i giorni tuoi… che il regal serto
Dal crin t’invola, ancora
Ti ange il pensier?
Leicester
Ma che avverrà di lei?
Warney
Ti affida in me… pago sarai…
Lo interrompe la regina, che arriva.
Elisabetta
Warney
Ti allontana!
Warney si ritira.
Leicester
Regina!…
Elisabetta
E che, al mio fianco
Più Leicester non è?
Leicester
Le tue rampogne…
Senza novello cenno… (ah! mi confondo!)
Elisabetta
Comprendo. Un labbro menzognier per poco
Seppe adombrar la tua
Ben rara fedeltà. Convinta appieno,
Che di Warney sia sposa
La prole di Robsart, vo’ ch’ella intenda
Quanto a premiarti immaginò, decise
La grata Elisabetta.
Leicester
(Ohimè!)
Elisabetta
(Nell’alma
Gli si legga così!)
Leicester
La tua clemenza
Chi può ignorar?
Elisabetta
Ma luminosa pruova
Oggi darti desio.
Leicester
(Stelle!)
Elisabetta
Al tuo fato
Brittannia esulterà… (trema l’ingrato!)
Leicester
(Ah!)
Elisabetta
(Sospira!)
Leicester
(Ed io potrei?…)
Elisabetta
(Che dirà? Vacilla!)
Leicester
(Oh, istante!
Splende un astro a’ danni miei!)
Elisabetta
(È confuso! È palpitante!)
Leicester
(Ah! prevedo il tristo evento.
E mancar mi sento il cor!)
Elisabetta
(Ti attendea nel gran cimento,
E ti colsi, o traditor!)
Leicester
Se al tuo sguardo io reo non sono,
Più non resta a’ miei desiri.
Elisabetta
Ciò non basta; e maggior dono,
La mercé, che tanto brami,
Da me avrai…
Leicester
(Che ascolto!)
Elisabetta
Un trono.
Leicester
(Ah! straziarmi! oh ciel! perché?)
Elisabetta
Sì, un trono: a me la mano:
Sei mio consorte, e re.
L’eroe nel suo sovrano
L’Anglia rispetti in te.
Ogni nemico è vano,
Se regnerai con me.
Leicester
(Che far?… che dir?)
Elisabetta
Perplesso,
Tu volgi altrove i rai?
Leicester
Regina!… oh Dio! non sai…
Elisabetta
Ti agiti? Tremi? Perché?
Leicester
Ravvisa in me un ingrato,
Di tanto dono indegno…
Son reo, ma sventurato…
Mi fulmini il tuo sdegno!
Sappilo alfin… consorte
Di Amelia io son… La morte
Punisca il fallo mio…
Ma l’infelice vittima
Serbi la tua pietà!
Elisabetta
Empio! il dicesti! Al varco
Io ti sorpresi alfine!
Sotto le tue rovine
Amelia ancor cadrà!
Leicester
Mi ascolta!…
Elisabetta
Il priego è vano!
Da me t’invola, olà!
Leicester
(Tutto è svanito! Qual colpo è questo!
Ah! mi hai tradito oh amor funesto!
Dov’è quel ciglio, che al mio tormento
Amare lagrime non sa versar?)
Elisabetta
(Io son tradita! Qual colpo è questo!
Ah! mi hai punita oh amor funesto!
Dov’è quel core, che in tal momento
Non fia sensibile al mio penar?)
Escono per vie opposte.
SCENA SECONDA
Stanze remote nell’antico castello. Amelia e Fanny.
Amelia
Ti riveggo, Fanny? Sento men grave
Il mio martir, se piangere mi lice
Dell’amistade in sen!
Fanny
Gli erranti passi
Volsi finor per rintracciarti.
Amelia
E come
Qui osasti penetrar?
Fanny
Cauta da lungi
Io ti ho seguita allora,
Che il barbaro Warney ti ha qui condotta.
Il veggo con Lambourne
Frettoloso partir. Sprezzo il cimento,
E volo a te vicina.
Amelia
I casi miei…
Fanny
Noti mi son.
Amelia
Tutto temer potea;
Ma un disleal, spergiuro
In lui trovar, che mi giurò costanza
Nel più funesto evento,
Ah! di morte è per me maggior tormento!
Par, che mi dica ancora…
«Io ti amerò costante!»
Quanto quest’alma amante
Era felice allor!
I giorni miei ridenti
Come cangiò un istante!
Pene, non più contenti,
Opprimono il mio cor!
Fuggì l’immagine,
Tanto gradita,
Che di letizia
Colmò mia vita!
Fra crudi palpiti
D’immensi affanni
Mi resta a piangere
Nel mio dolor!
Fanny
Ti calma: il ciel saprà…
Amelia
Stelle! Warney!
Ti ascondi in quella stanza, o sei perduta!
Fanny
Per te saprò perir!
(si cela, e resta inosservata)
Amelia
Cupo spavento
Quell’aspetto mi desta!
SCENA TERZA
Warney e dette; indi Lambourne; infine Leicester.
Warney
Amelia, è d’uopo,
Che tu mi segua.
Amelia
E dove?
Warney
A che saperlo?
Devi obbedir.
Amelia
Non partirò, se pria…
Warney
Da questo albergo io deggio
Svellerti a viva forza.
Amelia
Una violenza?…
Warney
Tal mi s’impone da colui, che adori:
Pur se di me pietà sentir potrai,
Trasgressor de’ suoi cenni…
Amelia
Anima rea!
Mostro in sembianza umana! Io ti detesto!
Warney
Dunque non più! Tu il vuoi? Sarò spietato…
Meco vieni…
Amelia
Oh! martoro!
Manca la luce al ciglio!…
(vacillando cade sopra una sedia)
Warney
Olà! un ristoro!
(Bever dovrai la morte… ecco l’istante
Della vendetta mia!)
Amelia
E la innocenza
In tal guisa si opprime?
Fanny
(Ah! l’infelice
Come salvar?)
Warney
Ti affretta! (In questo nappo
Velen possente…)
Lambourne reca una tazza. Warney sollecito da un’ampolla vi versa il veleno in modo che sia veduto da Fanny.
Fanny
(Ah! traditor!)
Warney
Ancora
Mi fai pietà! Ma mitigar non posso
Il tuo destin… deh! quel languore almeno
Ti piaccia ristorar…
Fanny
Ferma! È veleno!
(si scaglia su la tazza e la gitta a terra)
Lambourne
Che! Fanny!
Warney
Sciagurata!
Per te paventa ancor!… Vieni, ostinata!
(trascinando Amelia)
Lambourne
Compagna alla tua sorte
Sarà costei…
Warney
O mi obbedisci… o il mio…
Nel trascinarla comparisce Leicester; ed Amelia esclama.
Amelia
Ah! Leicester! pietà!
Leicester
Che mai vegg’io!
Contro di lei che osavi?
Amelia
Alle mie labbra
Letal bevanda egli appressava…
Fanny
Il cielo
Qui mi condusse a suo favor?…
Leicester
(a Warney)
Spietato!
A che tanto furor?
Warney
(Son disperato!)
SCENA QUARTA e Ultima
Elisabetta, domestici, damigelle, guardie ed i suddetti.
Coro
(precedendo Elisabetta)
La sovrana!
Leicester
In queste soglie?
Leicester, Amelia e Fanny
Al tuo piè!…
Elisabetta
Sorgete! amica
La regina omai mirate:
Le onte son da me obbliate,
E perdono al vostro error.
Coro
Donna augusta!
Amelia e Leicester
E quali accenti…
Warney
(E vi reggo, o miei tormenti?)
Elisabetta
La clemenza ha spenta l’ira;
Cessa il giusto mio rigor.
Leicester e Amelia
Ah! dov’è chi non ammira
Il magnanimo tuo cor?
Warney
(Odio in sen quest’alma spira!
La divora il suo livor!)
Amelia
(indicando Warney e Lambourne)
Da quei mostri io fui…
Warney
Sì… è vero:
Fiamma ascosa alimentai
Per Amelia; io la trovai
Sempre fida al suo consorte;
E sperai nel darle morte
Di dar tregua al fiero ardor.
Elisabetta
Da me lunge i traditori!
Le guardie conducono altrove Warney e Lambourne.
Elisabetta
Sian di esempio al delinguente:
Mai pietosa, mai clemente
Sarò all’empio, al seduttor!
(a Leicester)
Tu potesti un solo istante
Provocar la mia vendetta…
Ma in me sorge trionfante
Sol de’ sudditi l’amor!
Leicester
Tutti esprima il mio sembiante
I rimorsi del mio cor!
Amelia
Tutti esprima il suo sembiante
I rimorsi del suo cor!
Elisabetta
Non più! La stringi al seno!
Onora in lei la sposa,
Che seppe, generosa,
Il fallo tuo celar.
È paga appien quest’alma,
Nel suo regnar felice,
Se render può la calma
A un cor, che seppe amar!
Leicester e Amelia
Soave, e bel contento
M’inebbria in tal momento!
Se a me sorride amore,
Che resta più a bramar?
Coro e Fanny
Brittannia avventurata,
Se il cielo a te destina
Il don di una eroina,
Che ogni alma sa bear!
FINE
ACT I
Spacious and rich hall in the apartments of the Count of Leicester
SCENE I
Lambourne meeting servants, who arrive solicitously. Then Leicester.
Lambourne
Friends! What do you seek?
Chorus
An envoy from Warwick
Has arrived at the entrance
From Mortimer.
Lambourne
What does he bring?
Chorus
He asks for the Earl.
Lambourne
Ah! Perhaps the English queen
Is on her way
To us!
I’ll come to the tower . . .
Chorus and Lambourne
Oh, joy!
Oh, fortunate day!
Elizabeth! Let not the echo
Cease to resound.
(exeunt gaily)
Leicester
What voices! Every tongue
Celebrated Elizabeth, and to the heroine,
The splendor and support of Albion,
Offers a heart as pledge of devoted love.
But you, Leicester, will you offer her
A heart worthy of her, beloved object
Of her affections? An unbreakable chain . . . alas!
Binds you, and cuts off the flight
Of your fate toward favor . . .
Fatal conflict! Ambition! Love!
I see . . . alas! My innocent wife,
Who turns her smile toward me:
While I love her, in her I recognize
One who impedes my progress to the throne.
You . . . queen, open a passage
For my hope, and show me to a throne:
But . . . you do not know! I am perjured
To her who gave me love.
Oh, tyrant passions,
That lacerate my soul!
Cease for a time
Your cruelty!
Cast a friendly light
O lovely ray of peace!
But you make grave
The anguish of my heart!
SCENE II
Enter Lambourne with servants.
Lambourne
Elizabeth has already departed
From the neighboring city:
The royal lady hastens
On the way to Kenilworth.
Leicester
( And Amelia! Oh, Heaven! What if
The queen were to surprise her?
She must be hidden . . . but where? An offense,
If she is revealed? I tremble!
Ah! In mortal danger
What ever will become of me?)
Lambourne
(I understand his frenzy,
I know that perplexed heart:
But if he does not give up love,
He cannot hope for reward.)
Leicester
(Ah! Everyone thinks I am blessed
With fulfillment of my prayers;
But there is no heart
More unfortunate than mine!)
Chorus
Let our shouts of joy
Be heard on every shore,
If heaven has deigned to confer
Such a prestigious honor.
(Exit the Chorus)
Leicester
Listen to me, Lambourne: I ask your fidelity
In keeping utmost silence.
Lambourne
Have you not had sure proofs
Of that in the past?
Leicester
Make haste to Warney:
Take Amelia to the most secluded quarters
In my castle. Let her not know
Of the arrival of Elizabeth. Keep her away
From all eyes. I rely on you.
Lambourne
Recompose
Your mind in tranquility:
Think of yourself, of your glory. I go now
Cautiously to execute your command.
(Exit)
Leicester
How can I show an unruffled brow
If I have a sorrowing heart in my breast?
SCENE III
Enter Fanny.
Fanny
Your loving wife, my lord,
Hurries to you to quiet her anxiety.
Day is breaking: your wife has not yet
Seen you at her side,
And is overwrought with presages of dire misfortunes.
Leister
Before sunrise I shall see her. A grave matter
Calls me away. Tell her to suffer in peace
The destiny that threatens her and await
The reward of her virtue . . . which love . . . which heaven . . .
(Ah! I don’t know what to do! . . . Where can I hide?)
(Exit)
Fanny
I have never seen him so distracted! Oh, how . . .
Poor Amelia! More tears await you!
(Exit)
SCENE IV
Remote chambers in the old castle. Warney leads the unwilling Amelia, who follows him anxiously.
Warney
Come.
Amelia
Where are you taking me?
Warney
This is my order
From your husband, and my lord.
Amelia
Leicester!
And why confine me
To a hermit’s cell, alone?
Warney
I am not an interpreter
Of his will.
Amelia
How! Warney,
So talented at deceit, does he now
Feign complete artlessness?
Warney
You are and have always been
Always a tyrant to me! Yet I want only
To see you happy.
Amelia
In vain you pretend to
A sensitive heart in false words!
Do not lie! On your brow
I read clearly an impious heart1
You still feed the rancor
In your breast to my despite.
Warney
‘Tis not true; if your husband can
Be callous to your sighs,
Why, unjust lady, do you see in me
The sole author of your pain?
Amelia
So he is my tyrant?
Oh, speak!
Warney
From all eyes . . .
Yes . . . he bids me hide you.
Amelia
But why?
Warney
Who can explain
The reason?
Amelia
Could it be that the love for me
In his breast is spent?
Warney
You are prophetic, O unfortunate woman!
Amelia
Ah! Abandoned by all,
Why do I still cling to life?
Warney
Calm yourself, my dear! And see
In me a defender,
Be merciful and grant me
Guerdon for my sincere love.
As long as the breath of life
Remains in me
I am ready
To shed blood for you!
Amelia
How can you dare hope
That I would fail in my faith?
Feel the pain of an unhappy woman!
Have pity for me!
Oh, let me weep
Bitter tears
Without mercy
As long as I have life!
Warney
Then I am bereft of all hope?
Amelia
Shameless man! Still . . .
Warney
Go, then, foolish
Stubborn woman!
Amelia
Monster!
You horrify me!
Warney
You shall see,
Whether I can avenge
And spurned love! . . . (What sound!
Trumpets sound from afar.
Elizabeth! Ah! I must go . . .)
Amelia
You leave me?
Warney
Stay . . .
Amelia
Ah! No!
Listen!
Warney
Do you surrender
To my will?
Amelia
Ah! I would sooner die!
Warney
Well, then . . . You will repent
Your refusal . . . cruel woman!
Then you learn . . . ingrate!
To suffer for your obstinance!
Amelia
My poor heart! Groaning . . .
Oppressed . . . throbbing . . .
How do you still resist
So much grief?
Exit Warney
SCENE V
Enter Amelia, then Lambourne
Amelia
Who could ever have imagined that the villain
Would ever dare such a thing? But has he left me
Here alone for now? Ah! No! Someone follows . . .
Lambourne
Amelia,
Your are not permitted
To step across this threshold.
Amelia
What is this? Lambourne
Will dare to restrain me?
Lambourne
This is the command
Of Leicester.
Amelia
Ah! Then it is true? Oh, God!
What must I think? A cloud of doubts
Rises in my mind, and a dismal future
For my bewildered soul . . . Woe is me! . . . Show me!
(Enters the room)
Lambourne
You cannot escape me:
You do not know that an Argus watches you.
(parte)
SCENE VI
Outside the famous Kenilworth Castle. It is flanked by two towers rising majestically. A great entry portal. It is entered from a magnificent raised drawbridge decorated with obelisks and military trophies to celebrate the arrival of Elizabeth. Watchmen on the towers give the signal with trumpets that the royal cortege is already visible from Kenilworth. The cannons of the fortress resound. Many of Leicester’s guards emerge and form lines on both sides of the path that the queen will tread. All the servants and ladies in festive dress crowd the bridge watching the approaching procession; and intoxicated with pleasre with exclaim together.
Servants
There she is!
Ladies
Oh! Look!
Servants
Oh! Look
What a cortege!
Dame
What a procession!
Servants
It is near!
Ladies
It is here!
Long live Elizabeth!
All
Hoorah! Hoorah!
A squadron of royal guards precedes the queen, who
advances sitting on the back of a white steed. At her side is
the Earl of Leicester. Ladies and knights follow on horseback.
The people, the servants and the ladies express their joy in chorus.
Chorus
Come, great heroine
Of England!
Come delight and beloved
Of the people!
You arrive and the dry stems
Of the flowers revive
That the frost has just
Turned pale.
Arrive, and the lily
Symbol of our faith
Spontaneously
Sprouts at your feat.
The great star the sun
Shines thrice brilliantly,
Bringer
Of such a happy day.
Live, fair queen
Of England!
Live, delight and beloved
Of the people.
When The queen reaches center stage, she dismounts, aided by the Earl, and with her the ladies and knights, and while she turns to the people gathered about her, Leicester addresses Warney.
Leicester
(And Amelia?)
Warney
(Fear not . . . the secluded retreat
Will hide her from all eyes.)
Leicester
(At last I breath again!)
Elizabeth
Yes, my children! The fairest gift,
The greatest of my ornaments
Is seeing that I am the object
Of your genuine love.
If peace opens its treasures
To crafts and the shepherd,
If the laurels
Of British valor flourish,
My efforts are rewarded!
I shall always reign happy!
Chorus
Let Albion honor that genius in you
To which alone it owes its splendor!
Leicester
(Why is my breast heaving and trembling?
Why do you pound, my heart?)
Warney
(Fate offers you the laurel crown, and you are afraid?
That pallor betrays you!)
Elisabetta
(In sweet ecstasy
My soul is transported!
Heaven smiles and manifests
My happiness!
But amid such contentedness,
Winged God, I hear you!
I flee you, and yet your severity
Oppresses me!)
Leicester
Come, my Queen! Hasten
Your steps to Kenilworth!
Chorus and All
Long live Elizabeth,
Who has done us such honor!
The queen, accompanied by Leicester and followed by the entire cortege, enters the castle amid acclamation and jubilant cries of the public.
ACT II
Remote chambers, as in Act I.
SCENE I
Leicester and Warney.
Leister
Warney, you stop me in vain; I wish to see her,
To allay her distress.
Warney
Fear the queen,
My Lord. Her vigilant eye, which nothing escapes,
Reads the trembling of your soul
On your brow; and if the air of suspicion
In her heart is fed, if you stray far
From her side, you are lost.
Leicester
And do you wish
Me to abandon thus
A gentle wife? As cruel as that . . .
No . . . Leicester is not.
Warney
You will hear
Her complaints against me. She supposes, unjutly,
That I am her enemy.
Leicester
The poor woman
Deserves pity!
Warney
Then just renounce the throne
Of England. Let the offended Elizabeth
Know your torments
And expect high vengeance upon your head.
Leicester
Hush! At least pity
The dire tumult
Of my powerful emotions!
Warney
A disloyal friend
To you would I be, if I could nourish
A dangerous love. Let Amelia
Be removed from Kenilworth: Let her return
to the distant castle of Cumnor. Let her entrust
her destiny to time and events,
and let a threatening cloud be lifted.
Leicester
I want to persuade her of that.
Warney
Hope in vain.
Leicester
If she is reluctant, then conduct her thither
yourself discreetly.
Warney
You shall find me ready to obey, if you wish it.
(The ingrate is in my power!)
(Exit)
Leicester
What a difficult dilemma! Here she is! Oh, the moment!
No sooner does she see me than she runs to me breathless!
SCENE II
Enter Amelila.
Amelia
Ah! Leicester! You, here?
Leicester
(She does not know . . . My lips
Dare not utter a word!)
Amelia
You turn your glance
Away when we meet? Hatred or remorse . . .
Ungrateful heart! Does my presence,
Pray tell me, make you pale?
Does a faithful wife offend you?
Could I give you greater proof
Of my love?
Leicester
Hear me . . .
Amelia
I wish to speak:
Listen to me, and be silent!
Leicester
(Alas!)
Amelia
It was you, evil creature,
Who took me from my father,
Who made the days
Happy for me,
And with a pure soul Amelia
Sacrificed nature to you
And filial duty . . . everything . . .
My father’s tears . . . the resistance
Of my family could not
Restrain me . . .
Leicester
(Oh, God!)
Amelia
You willed it, and I
Forgot everything for you!
Leicester
Know . . .
Amelia
You asked me for
A secret marriage . . .
Leicester
It is true . . .
But . . .
Amelia
Then only charmed
By your sincere heart,
I gave you my hand . . .
Leicester
And still . . .
Amelia
Now, multiplying insults,
Driven to new pursuits,
Why do you shut me away,
A prisoner of Warney?
Is this the faith
That once you swore to me?
Leicester
(what can I say? I am confuted . . .
A God expresses himself on those lips!
What horror her accusing eyes
Impress on my soul!)
Amelia
(Still he is silent, and heeds me not!
He does not respond to my words!
There is no hope . . . I have surely lost
Any sway over his heart!)
Leicester
Dear, believe me: I love you . . .
To heaven, who hears me, I swear!
For you I breathe, and long
To make you happy . . . at least
Allow our union
To remain hidden for a little,
And then Britain shall see
In you my wife.
Amelia
I will not yield . . .
Leicester
Elizabeth,
Who honors my castle,
Does not know of my bond.
Amelia
Let her know, and from me myself . . .
I wish it! Delay
Is shame to my dignity: I am
Great in my candor!
Virtue and honor
Also open ways to the throne.
Leicester
Let it suffice me to know,
Ungrateful woman, your heart!
Dear, believe me: I love you . . .
No . . . in me you loved
Only the glory.
But a proud,
Haughty, ambitious soul,
Is not my wife,
Nor merits my love!
Amelia
Ah! Everything makes clear to me
That a vile seducer
Has robbed this soul
Of a tender passion!
Then conclude, despicable man,
Your barbarous transgression!
Kill me yourself,
Then, and be satisfied!
Amelia and Leicester
Afflictions! Sighs!
Agonies! Tortures!
What heart can withstand
Your cruel assaults?
Exeunt severally.
SCENE III
Lambourne respectully ushers in Warney’s friends, then Warney himself.
Lambourne
Enter here cautiously,
Attentively, and silently, friends.
Chorus
We follow you diligently . . .
Lambourne
Speak softly!
Chorus
What do you wish?
Lambourne
Warney desires to speak
To his most faithful.
Chorus
Faithful we are: let him lead us,
Employ us to his pleasure.
Quick to anticipate
A command or wish of his,
He will not be the first
To know our mettle.
Lambourne
Who could doubt
Such great loyalty?
Chorus
We wait in silence; we hope
That he will have greater proof
Of our loyalty.
Warney
Here I am: for your efforts you will have
Generous recompense.
(to Lambourne)
(Say, are you still loyal to me
As you have always been?)
Lambourne
(Warney! Your doubt
Offends me. Have not my lips,
My arm, boldly scorning danger
And life, laid open the path
To every bold enterprise?)
Warney
(But this time
I demand extreme proof.)
Lambourne
(Speak.)
Warney
(Listen.
You know that Amelia’s
Lovely eyes have kindled in me
A ravenous flame.)
Lambourne
(Extinguish it. Always contemptuous
Of your torment . . .)
Warney
(I have the power to strike down
The ingrate. Wildly, just now, she provoked
Her husband to anger. He wishes
Me to take her to Cumnor.)
Lambourne
(And what is the plan?)
Warney
(Of extreme ruthlessness, and worthy of Warney alone!
Love, be silent! If my soul has nursed
Till now a kindly hope,
Now that it groans thwarted in my breast,
Your harsh rule no longer oppresses it!
Ah! The arrow that still pierces it
Is its greatest torment!)
Lambourne
(If vengeance presses your heart,
Let loose the reins of your fury!)
Chorus
(Why does he sigh and tremble?
Why is he touched with pallor?)
Warney
Friends, hear me.
Chorus
Speak . . . What is your will?
Warney
Will you execute it faithfully?
Chorus
Can you doubt it?
Warney
Swear . . .
Chorus
We swear!
Lambourne
Be sure of them.
Warney
A perjured soul
Who has been unfaithful to me,
You must immediately
Carry away with you.
Chorus
And whither?
Warney
You will take
The brazen jade to Cumnor.
Chorus
We are ready . . . Show the way!
Warney
(pointing to Lambourne)
Our friend will guide you.
Lambourne
Come . . .
Warney
(taking him aside)
(Another task
Remains for you to accomplish.)
Lambourne
(What doubt stops you?
Why that sigh?)
Warney
(This dagger . . . )
Lambourne
(What are you thinking?)
Warney
(Take it, and as soon as the ingrate
Has arrived at her destination,
Go in to her, slay her,
Satisfy my wrath!)
Lambourne
(The victim shall be dispatched;
I know how to pierce her heart.)
Warney
(In her last gasps
Make her know of her insults to me . . .
Tell her, that you were
The avenger of Warney.
Oh, peace! I have lost you,
Oh, my fatal love!)
Lambourne
(In her last gasps
I shall insult her again!)
Chorus
If she has offended you, let her tremble
For her reckless audacity!
Exit Warney. Lambourne and the chorus enter the chambers.
SCENE IV
A circular cave excavated artificially into the mountainside as a pleasant resting place. On one side stands a majestic fountain, where the statue of Elizabeth is erected, crowned in the British fashion. From the wide entrance open to view are seen pleasant gardens and a park, decorted with many festive ornaments. Enter Amelia, then Elizabeth.
Amelia
Finally a heavenly hand has wrested me
From your rapacious claws, brutish Warney! Providence
Offered to my sight a secret underground passage
Leading from the isolated quarters
To a vast park. This secluded cave
Will hide me; and as soon as the sky darkens,
I shall hie myself from Kenilworth. Far
From the insidious enemies
I shall reclaim my rights . . . What lady . . .
Stars! Does she come this way? From her majestic appearance:
Why do fear and suspicion rise in my breast?
(timidly, hides behind the fountain)
Elizabeth
I am alone! O my sighs,
That I have till now repressed, make way!
Perilous moment! The sweet speech
Of him who, in spite of myself,
Lords over this soul, oh! What tumult,
What conflict of passions,
Have arisen in me just now! To calm
My agitated spirit, I seek a way
To distance him, and set foot
In this remote grotto. He grew faint
Somewhat at my words, and his heart
involuntarily made plain his hidden passion!
(sits on a rock)
Amelia
(Could it be the queen?)
Elizabeth
Elizabeth!
Take control of yourself!
Amelia
(Elizabeth!)
Elizabeth
Did you not promise
To be a mother
To your subject people? Let every other care
Which divides the affections,
Be far from you! And can I do it? Leicester,
Object worthy of me,
Because of you I feel how much a kingdom costs me!
Amelia
(exclaiming loudly)
(What do I hear! Ah! Woe to me!)
Elizabeth
Do I hear someone or am I mistaken?
(turning, sees Amalia)
A lady!
Amelia
(I can scarce
Control myself under her gaze!)
Elizabeth
At what do you tremble? Who are you?
Speak . . . come closer . . .
Amelia
Behold me at your feet, fair queen!
(prostrating herself and clasping Elizabeth’s knees)
Elizabeth
Why are you distraught and weeping?
Have you perhaps been wronged?
Behold in me, lady,
Your consoler!
Heaven gave me a throne
To relieve the oppressed:
To strike down arrogance,
To reward faith.
Amelia
From these bitter tears
You comprehend my state!
You see breathing at your feet
The victim of a betrayer!
Elizabeth
A betrayer! Who is it?
Amelila
(Ah! What shall I say?)
Elizabeth
Answer!
Amelia
(Leicester!)
Elizabeth
Are you confused?
Amelia
(Leicester! You are lost
If I reveal you to her!)
Elizabeth
Hello!
Elizabeth does not suffer
Ambiguous talk: quickly . . .
Who are you?
Amelia
The disgraced daughter
Of Hugo Robsart . . .
Elizabeth
Amelia! And who has brought
Misfortune upon you? Must I
Punish in you
A guilty soul?
Amelia
Ah! No!
I swear to heaven! Honor
Has guided my steps . . .
Elizabeth
But . . . the betrayer?
Amelia
Warney . . .
Elizabeth
He! Let him be sent for!
Amelia
Listen . . .
I did not tell the truth . . .
Elizabeth
Fear me!
You will speak under torture . . .
Amelia
Ah! My fate hangs
Only on Leicester . . .
Elizabeth
(surprised)
What!
Leicester! You! Is it possible!
(If it could be? Terrible
Suspicion! Ah! Let the villain tremble
If he has toyed with me! If ever . . . )
(pulling her with her)
Come!
Amelia
Have mercy!
Elizabeth
You will see
How the thunderbolt of my wrath
Will fall upon the impious!
Amelia
Ah! You make me tremble!
(What ever will become of me?)
SCENE V
While Elizabeth drags Amelia out of the cave, Leicester enters, followed by Warney and by guards and huntsmen who remain outside the entrance.
Leicester
The joyous call of the hunt,
August lady, always invites.
Elizabeth
A most welcome prey
I have kept for you . . . behold her!
(presents Amelia to him)
Leicester, Amelia and Warney
(Oh, heaven!)
Leicester
(It is she! Amelia! And who brought her
To the queen? Alas! What a chill
Seizes my heart! The veil is rent!
The betrayal is plain to see!
I can hardly breathe!
A dark cloud darkens my brow!
Ah! Escape from my peril,
Ah, save myself I cannot!)
Elizabeth
(He trembles! Irresolute, he reels!
His face betrays bewilderment!
Terror points clearly
To his offense, rendering him speechless!
Ah! Already anger rises in me!
Could that false heart
Ruin the beautiful peace
Of her whom once he loved?)
Amelia
(Ah! What I have found out! What a conflilct!
That cruel heart has betrayed me!
I adore him, and, faithless to me,
He nurtures another affection in his breast!
Oh, woe is me! I fully comprehend
That fate, despising me,
Wishes me forever wretched,
And has condemned me to die!)
Warney
(What! Is Amelia wrested from me?
Oh, fatal event!
Already in his bewilderment
The earl is silent, and declares himself guilty!
He groans, and my soul quakes, perplexed
At his peril!
Ah! I can find no counsel!
Reason has abandoned me!)
Elizabeth
(to Leicester)
Amelia has said that her fate
Depends on you: I wish to know
What tie is meant by this secret.
Leicester
Majesty!
You shall know . . .
Elizabeth
Stammered words are useless.
Speak or tremble!
Amelia and Leicester
(What a terrible panic!)
Warney
She is my wife: she believes me
Always to intend her harm, and thinks the earl
Orders me to love her.
Elizabeth
(to Amelia)
Say, is this true?
Amelia
(Ah!)
Leicester
(Unhappy woman!)
Elizabeth
Say . . . Is it true?
Amelia
No.
Elizabeth
How is that?
Warney
Liar!
Leicester
(She is losing me!)
Amelia
No! My
Savage fate cannot be changed!
Elizabeth
Unworthy souls! Am I being mocked?
But I will tear off this blindfold!
(to the guards, who come running at her command)
Let this woman be well guarded!
Guards! Take her away! Let no one
Come near her!
Amelia
Queen!
Leicester
Mercy!
Elizabeth
You ask mercy of me, you miscreant?
Never hope for that!
You shall see what this outrage to me
Will cost you!
(I feel a jealous frenzy
All around my heart!
Ah! I taste the cruelty,
Love, of your darts!)
Leicester, Amelia and Warney
(Moment of horror!
I feel my heart freeze!
It all terrifies me!
It all makes me tremble!)
The guards lead Amelia away. The others depart.
ACT III
A large hall as before
SCENE I
Leicester, Warney, then Elizabeth
Leicester
And Amelia?
Warney
She is locked up
There whence she fled.
Leicester
But Elizabeth . . .
Warney
I bravely claimed the right
Of holy wedlock. Amelia’s silence,
Imposed on her by fear,
I astutely interpreted
To my advantage. I obtained her
From the queen in my power.
Leicester
My poor wife!
Warney
Are you still in torment thinking
About a haughty soul, who exposed your life
To mortal danger . . . who wrested the royal wreath
From your head?
Leicester
But what will become of her?
Warney
Trust in me . . . you will be satisfied . . .
The queen enters, interrupting him.
Elizabeth
Warney,
Begone!
Warney withdraws.
Leicester
Majesty!
Elizabeth
And why is Leicester
No longer at my side?
Leicester
Your reproofs . . .
Without a new command . . . (ah! I am confused!)
Elizabeth
I understand. A lying tongue has nearly
Cast a shadow upon
Your exceptional loyalty. Fully convinced
That the child of Robsart
Is Warney’s spouse, I want her to hear
How much a grateful Elizabeth intended,
Decided to reward you.
Leicester
(Alas!)
Elizabeth
(Let his soul
Be read thus!)
Leicester
Who does not know
Your clemency?
Elizabeth
But today I desire
To give you patent proof.
Leicester
(Stars!)
Elizabeth
Britain will exult
At your fate . . . (Let the traitor tremble!)
Leicester
(Ah!)
Elizabeth
(He sighs!)
Leicester
(And could I?)
Elizabeth
(What will he say? He wavers!)
Leicester
(Oh, what a moment!
A star shines against me!)
Elizabeth
(He is confused! He shakes!)
Leicester
(Ah! I foresee the fatal event.
And my heart feels faint!)
Elizabetta
(I was waiting to see you in great conflict,
And I have caught you, O traitor!)
Leicester
If I am not guilty in your sight,
I have no greater wish.
Elizabeth
That is not enough; and a greater gift,
The reward that you so desire,
You shall have from me . . .
Leicester
(What do I hear!)
Elizabeth
A throne.
Leicester
(Ah! Tear me to shreds, O heaven, why?)
Elizabeth
Yes, a throne, and to me your hand.
You are my consort and king.
Let England honor in you
The hero in its sovereign.
Every enemy is hopeless,
If you will rule with me.
Leicester
(What to do? What to say?)
Elizabeth
Perplexed,
You turn your eyes away?
Leicester
Your Magesty! Oh, God! You do not know . . .
Elizabeth
You are distraught? Do you tremble? Why?
Leicester
You see in me an ingrate
Unworthy of such a great gift . . .
I am guilty, but unlucky . . .
Let your scorn strike me down!
Know, then . . . I am
Amelia’s husband . . . Let death
Be the punishment for my transgression . . .
But may the unhappy victim
Receive your mercy!
Elizabeth
Villain! You have said it! I have
Ambushed you finally at the pass!
Amelia too will fall
Under your ruins!
Leicester
Hear me!
Elizabeth
You plead in vain!
Get out of my sight, ho!
Leicester
(All has vanished! What guilt this is!
Ah! You have betrayed me, o fatal love!
Where are those eyes that would not shed
Bitter tears at my torment?)
Elizabeth
(I am betrayed! What guilt this is!
Ah! You have punished me, O fatal love!
Where is that heart that would not feel
My suffering at such a moment?)
Exeunt severally.
SCENE II
Secluded chambers in the ancient castle. Enter Amelia and Fanny
Amelia
Do we meet again, Fanny? I bear my torture
Less heavily now, if I may weep
For the friendship in my breast!
Fanny
I have been making my way
Till now to rescue you.
Amelia
How did you
Dare to enter here?
Fanny
Cautiously from a distance
I followed you
When vicious Warney brought you here.
I see him hurriedly leaving
With Lambourne. I defy the conflict
And run to your side.
Amelia
My troubles. . .
Fanny
Are known to me.
Amelia
I could fear anything;
But to find in him
A faithless, perjured lover, who swore fidelity to me
In this most sinister act,
Ah! It is a greater torment for me than death!
I can still hear him say . . .
“I shall love you faithfully!”
How happy then
Was this lovinng soul!
How my laughing youth
Has changed in an instant!
No more happiness, but grief
Oppresses my heart!
Fled is the image
So welcome
That filled my life
With joy!
Racked by violent tremors
Of immense woes,
I can only weep
In my sorrow!
Fanny
Calm yourself: heaven will find a way . . .
Amelia
Stars! Warney!
Hide in that chamber, or I am lost!
Fanny
I am ready to die for you!
(hides and remains unobserved)
Amelia
That figure
Arouses bleak terror in me!
SCENE III
Enter Warney and the above; then Lambourne; finally Leicester.
Warney
Amelia, you must needs
Follow me.
Amelia
And whither?
Warney
Why should you know?
You must obey.
Amelia
I shall not leave, if first . . .
Warney
I must bear you away
From this lodging by force.
Amelia
With violence?
Warney
So I have been charged by him whom I adored:
Yet if you can feel pity for me,
Disobedient to his commands . . .
Amelia
Felon!
Monster in human shape! I detest you!
Warney
Then no more! Do you want this! I shall be despised . . .
Come with me . . .
Amelia
Oh! Martyrdom!
The light fades from my eyes!
(faltering she falls on a chair)
Warney
Ho! A cordial!
(She must drink death . . . Now is the moment
Of my revenge!)
Amelia
And innocence
Is oppressed in such a manner?
Fanny
(Ah! How to save
The unhappy woman?)
Warney
Make haste! (In this cup
A potent poison . . .)
Lambourne brings him a cup. Warney carefully pours into it the poison from an ampule in such a way that it is seen by Fanny.
Fanny
(Ah! Traitor!)
Warney
Still
You arouse my pity! But I cannot change
Your destiny . . . Oh! At least may it please you
To cure your melancholy . . .
Fanny
Stop! It is poison!
(she hurls herself at the cup and throws it to the ground)
Lambourne
What! Fanny!
Warney
Vile woman!
Fear now for your life! Come, stubborn one!
(dragging Amelia)
Lambourne
She shall be a companion
In your fate . . .
Warney
Either obey me . . . or my . . .
Leicester appears and Amelia cries out.
Amelia
Ah! Leicester! Have pity!
Leicester
What am I seeing!
You dared to raise a hand against her?
Amelia
He was forcing
A lethal drink to my lips . . .
Fanny
Did heaven
Lead me here for her sake?
Leicester
(to Warney)
Cursed villain!
Why such rage?
Warney
(I am desperate!)
SCENE IV and last
Enter Elizabeth, servants, ladies, and guards.
Chorus
(preceding Elizabeth)
The sovereign!
Leicester
In these precincts?
Leicester, Amelia and Fanny
At your feet!
Elizabeth
Rise! A friend
You now see your queen:
The offenses are forgotten
And I pardon your error.
Chorus
Noble woman!
Amelia and Leicester
Such speech . . .
Warney
(And do master you, my torments?)
Elizabeth
Clemency has spent my wrath;
My just severity ceases.
Leicester and Amelia
Ah! Where is he who does not admire
Your magnanimous heart?
Warney
(My soul in my breast breathes hatred!
Bitter rancor devours it!
Amelia
(pointing to Warney and Lambourne)
By those monsters I was . . .
Warney
Yes, it is true:
I nourished a secret flame
For Amelia; I found her
Always faithful to her husband;
And I hoped in taking her life
To make truce with my fierce passion.
Elizabeth
Take the traitors away!
The guards lead Warney and Lambourne away.
Elizabeth
Let them be an example to evildoers:
I shall never be merciful, never clement
To the impious, to the seducer!
(to Leicester)
You succeeded in provoking me
To vengeance for a brief moment . . .
But only love for my subjects
Rose triumphantly in me!
Leicester
Let my countenance express
All the remorse of my heart!
Amelia
May his countenance express
All the remorse of his heart!
Elizabeth
Enough! I clasp her to my breast!
Honor her as your wife
Who sought so generously
To conceal your transgression.
And my soul is wholly satisfied
In its happy rule,
If it can bring peace
To a heart that knew how to love!
Leicester and Amelia
Sweet and fair contentment
Enraptures me at such a moment!
If love smiles upon me,
What more is there to desire?
Chorus and Fanny
Fortunate is Britania
If heaven destines for you
The gift of a heroine
Whom every soul must bless!
THE END