Gianni di Parigi (1831)

The More I learn, the Less I Know

Gianni di Parigi (1831)

Gianni of Paris
Comic Opera in 2 Acts
Libretto by Felice Romani

A blurry amateur video made with a hand-held camera

CAST OF CHARACTERS

The Princess of Navarre (Soprano)
The Grand Steward of the Princess (Bass)
Gianni of Paris (Tenor)
Pedrigo, an innkeeper (Bass)
Lorezza, his daughter (Mezzo-soprano)
Oliviero, a page (Contralto)
Choruses and extras, the princess’s retinue, Gianni’s retinue, waiters and waitresses of the inn, villagers

The scene is set in a village in the kingdom of Navarre at the Inn of the Post.

ATTO PRIMO

Sala nella locanda.

SCENA PRIMA
Coro d’inservienti e donne addette alla locanda, che vanno assettando la sala unitamente a Lorezza.

Coro
Su, sbrighiamoci, spazziamo;
Attenzione, diligenza.
Qui le tavole accostiamo,
Là posiamo la credenza;
Ogni cosa sia disposta
Con decenza e proprietà…
La locanda della posta
Una reggia sembrerà.

Lorezza
Se sapeste a chi s’infiora
Questo albergo fortunato,
Se vedeste la signora
Cui l’alloggio è preparato,
Voi direste: ci vuol altro
Per cotanta maestà!

Coro
Oh! cospetto! e chi sarà?

Lorezza
Zitti… ell’è la principessa…

Coro
Di Navarra?

Lorezza
Appunto; è dessa.

Coro
Quella saggia, amabil dama,
Di cui predica la fama
La virtude e la beltà!

Lorezza
Qui si attende, e qui verrà.

Tutti
Su, sbrighiamoci, spazziamo;
Attenzione, diligenza:
Qui le tavole accostiamo,
Là posiamo la credenza;
Ogni cosa sia disposta
Con decenza e proprietà…
La locanda della posta
Una reggia sembrerà.

Esce Pedrigo in collera, Oliviero lo segue supplichevole.

SCENA SECONDA
Pedrigo, Oliviero e detti.

Pedrigo
No, non posso, l’ho detto e il ripeto:
Le mie stanze son tutte occupate.
Non alloggio persone spiantate,
Quando aspetto la figlia d’un re.

Oliviero
Deh! non siate cotanto indiscreto;
Riposar mi lasciate un istante…
Deh! se il cor corrisponde al sembiante,
(a Lorezza)
Signorina, pregate per me.

Pedrigo
(prima a Lorezza la quale vuol parlare, poi ad Oliviero)
Zitta là. Non ci è caso: partite.

Oliviero
Ascoltate.

Pedrigo
Non odo ragione.

Oliviero
Un momento…

Pedrigo
No, no.

Oliviero
(con risoluzione)
Compatite;
Ma qui aspetto ser Gianni, il padrone.

Pedrigo
(ironico)
Il padrone!

Oliviero
Lui stesso.

Pedrigo
Ser Gianni!
E, di grazia, ser Gianni chi è?

Oliviero
(con disinvoltura)
Messer Gianni è un onesto borghese,
Vago assai di veder del paese,
Uom gioviale, d’amabil umore,
Sempre in cerca di gloria e d’amore,
Favorito di tutte le dame,
Adorato da mille beltà.

Pedrigo
(contraffacendolo)
Messer Gianni, l’onesto borghese,
Veda pur quanto vuol di paese,
Porti altrove il suo amabile umore,
Qui né gloria s’alloggia, né amore,
Cuciniere qui sono e non dame,
Qui si mangia, si paga e si va.

Oliviero
(a Lorezza)
Deh! se il cor corrisponde all’aspetto,
Signorina, impetrate pietà.

Lorezza
Discacciar sì gentil giovinetto,
Caro padre, saria crudeltà.

Pedrigo
Non alloggio, non voglio, l’ho detto.
(a Oliviero)
Voi partite:
(a Lorezza)
Tu sorti di qua.

Oliviero
Deh! pensate che alcuna locanda
Non si trova al paese vicina:
Io starò dove più si comanda
Nella porta, in soffitto, in cantina;
Ma lasciate che attenda il padrone,
Che a momenti a cercar mi verrà.

Lorezza
Deh! pensate che alcuna locanda
Non si trova al paese vicina:
Ei starà dove più si comanda
Nella porta, in soffitto, in cantina;
Ma lasciate che attenda il padrone,
Che a momenti a cercar lo verrà.

Pedrigo
Occupata è la nostra locanda
Dal soffitto perfino in cantina;
Voi tornate a colui che vi manda,
Tu, fraschetta, va tosto in cucina…
Oh! guardate; per forza il buffone
Alloggiare in mia casa vorrà!

Coro
Occupata è la nostra locanda
Dal soffitto perfino in cantina;
Voi tornate a colui che vi manda,
Voi, Lorezza, venite in cucina…
Oh! guardate; per forza il buffone
Alloggiare qua dentro vorrà!

Lorezza e il coro partono.

SCENA TERZA
Pedrigo, Oliviero, un servo, indi Lorezza che torna.

Pedrigo
E così, non partite? Avete inteso?
Siete sordo o stordito?

Oliviero
Pur troppo vi ho capito;
Ma non posso partir.

Pedrigo
Corpo di Bacco!
Sta a veder ch’ei comanda in casa mia.

Oliviero
Aperta per ciascuno è l’osteria.

Servo
Padrone, in questo punto
Un gran numero è giunto
Di cavalli da sella.

Pedrigo
Aperta sia
La maggior scuderia colla rimessa:
È l’equipaggio della principessa.

Servo
No, no: sulle gualdrappe il nome io lessi
Di Gianni di Parigi.

Oliviero
È il mio padrone,
Che talvolta pedone
Va per divertimento, e manda avanti
I suoi cavalli.

Pedrigo
(sorpreso)
I suoi cavalli!… Quello!…
Messer Gianni!…
(a Oliviero)
Ponetevi il cappello.

Lorezza
Padre mio, quanta gente!
Che staffieri! Che paggi!
Che carrozze! Che treno! Ch’equipaggi!

Pedrigo
Oh! questa volta è certo
La principessa.

Lorezza
Lo credeva anch’io;
Ma intesi che ser Gianni di Parigi
È il nome dell’illustre viaggiatore.

Pedrigo
Sedetevi, signore,
Ristoratevi alquanto… Or che ci penso…
Potrei… qualche stanzino… in cima o in fondo…
Ad ogni modo egli sarà servito.

Oliviero
Obbligato.

Pedrigo
Che giovane compito!
Anzi… fino a stasera
Forse non giungerà la principessa;
E se il vostro signore
Si ferma per poch’ore,
Voglio alloggiarlo al primo appartamento.

Oliviero
Parlerete con lui. Venir lo sento.

SCENA QUARTA
Gianni e coro del suo seguito.

Coro
Il desinar preparisi
Al nostro messer Gianni:
Ci sia sciampagna e Malaga,
Madera di trent’anni:
È questo il gran specifico
A stanco passaggier.
Il desinar preparisi,
Ma più ci sia da ber.

Gianni
Questo albergo, o locandiere,
È miglior ch’io non pensai.
Un giardino… un belvedere…
Sito aperto… ameno assai…
Di Parigi un buon borghese
Desiar di più non può.
Locandier, vi sia palese
Che mi piace e vi starò.

Pedrigo
Mi perdoni: è già fissato
Per sua altezza di Navarra.

Gianni
Quanto aveste di caparra?

Pedrigo
Ebbi piastre ventitré.

Gianni
Bagattelle! Eccone cento:
E l’albergo spetta a me.

Pedrigo
È di peso l’argomento,
Da rispondere non c’è.

Gianni
Tosto il pranzo preparate:
Vini vecchi, piatti buoni.

Pedrigo
Ma, signor, accaparrate
Sono ancor le provvigioni.

Gianni
Pago il doppio sul momento:
Le provviste son per me.

Pedrigo
È di peso l’argomento,
Da rispondere non c’è.

Gianni
Tutto qui spiri gioia e allegria,
Bacco c’inspiri dolce follia:
Il Nume è questo ch’io servirò.
(Ma se mi piace la bella dama,
Che tanta brama in me destò,
Bacco, perdonami son disertore:
Servo d’Amore mi renderò.)

Gianni e Coro
Tutto qui spiri gioia e allegria,
Bacco c’inspiri dolce follia:
Il Nume è questo ch’io servirò.
(Ma se mi piace la bella dama,
Che tanta brama in me destò,
Bacco, perdonami son disertore
Servo d’Amore mi renderò.)

Pedrigo, Lorezza e il Coro partono.

SCENA QUINTA
Gianni e Oliviero.

Gianni
Che ne dici, Oliviero? Come ti sembra
Questa maniera mia di far viaggio?

Oliviero
Bizzarra, e tal che un paggio
Non può trovarla che piacevol molto.
Quel tratto disinvolto,
Quel parlar, quel vestir sì ben trasforma
Il figlio di Filippo di Valese,
Che ognun lo prenderia per un borghese.

Gianni
Qualunque dell’impresa a cui m’accingo
L’esito sia, se d’eseguirla il modo
Sembra un po’ matto, converrassi almeno
Che l’intento e il disegno è saggio appieno.
Difatti, ovunque io sento
Nomar la principessa di Navarra,
Lodarne la beltà, vantarne i pregi,
Mille principi e regi
A piacerle aspirar; d’egual desìo
Pieno in segreto anch’io ma più prudente,
Anzi che dichiararmi, io vo’ di lei
Giudicar da me stesso: il re nol vieta;
E da migliori cavalier’ seguito
Io parto travestito, e porto meco
Quanto fia d’uopo, se sarò sforzato
A palesar il mio verace stato.

Oliviero
Tutto finor predice
L’esito più felice.

Gianni
In questo albergo
Io volli prevenir la principessa.
Agevolmente ad essa
Appressarmi potrò, potrò mirarla,
Parlarle, esaminarla,
E giudicar se non mentì la fama.

Oliviero
Del tempo approfittar questo si chiama.

Gianni
Tu quanto puoi ti adopra
A secondarmi: a te son noti appieno
Tutti i disegni miei.

Oliviero
Vado il gran piano
A preparar: in moto fian le spie,
Pronte le batterie,
Tesi gli agguati, e di sì gran vittoria
Un vostro paggio solo avrà la gloria.
(parte)

SCENA SESTA
Pedrigo, Gianni, indi Lorezza.

Pedrigo
Affé, signor borghese, in grazia vostra
Sono in un bell’impiccio.
L’ho fatta grossa.

Gianni
E perché mai?

Pedrigo
Si appressa
Il Siniscalco della principessa.

Gianni
(placidamente)
Il Siniscalco?

Pedrigo
Certo: ei trovar crede
Vuoto l’albergo.

Gianni
E pieno il troverà.

Pedrigo
Questo è quel che mi pesa. Or che farà?

Gianni
Quel che avrei fatto io stesso
Se più tardi giungea.

Pedrigo
Corpo di Bacco!
Voi sareste partito.

Gianni
Ei partirà egualmente.

Pedrigo
Ei mi ha pagato anticipatamente.

Gianni
Feci lo stesso anch’io.

Pedrigo
Di mala fede
Mi accuserà.

Gianni
Verissima è la cosa.

Pedrigo
Mi chiamerà furfante.

Gianni
Per lo meno.

Pedrigo
Impiccar mi farà.

Gianni
Tutto al più.

Pedrigo
Basta questo in verità.
Caro signor borghese,
Voi solo mi potete
Risparmiar così brutto complimento.

Gianni
In qual modo?

Pedrigo
Partendo sul momento.
Pensate che fra poco
Verrà la principessa.

Gianni
È ver.

Pedrigo
Pensate
Che restar presso a lei non è decente.

Gianni
Parlate ottimamente.

Pedrigo
Or dunque andrete…

Gianni
A trovar la mia gente, e a preparare…

Pedrigo
La partenza senz’altro…

Gianni
Il desinare.

Lorezza
Presto, presto correte:
Giunge il gran Siniscalco: egli già sale
Dell’albergo le scale.

Pedrigo
Ah! ch’io l’ho detto!
Borghese maledetto,
Non volete partir? Come!… Che vedo?

Gianni
Comodamente io siedo.

Pedrigo
Anche di queste?… Io sudo per la pena.
Eccolo… testa addio!

Gianni
(Che bella scena!)

SCENA SETTIMA
Siniscalco e detti. Gianni sta seduto tranquillamente in disparte. Pedrigo tenta di celarsi più che può fra il seguito del Siniscalco.

Siniscalco
Venga ciascun qual fulmine
Agli ordini ch’io dono;
Rispetto alla mia carica,
Gran Siniscalco io sono:
La principessa imposemi
L’ordine d’ordinar,
Dunque… umilmente uditemi,
Ordino… il desinar.

Pedrigo
(Ahi! Ahi! qui vien l’imbroglio:
Non so che dir, che far.)

Gianni
(Gonfio è costui d’orgoglio,
Ma gli dovrà passar.)

Siniscalco
Ebben? Ciascuno è immobile!
Il locandier non viene!

Pedrigo
(facendosi avanti)
(Qui perorar conviene.)

Siniscalco
Dov’è colui?

Pedrigo
Son qua.
(con sommo imbarazzo)
Signor… poiché l’onore…
Mi ha fatto d’onorarmi…
Avrò l’onor maggiore…
Di dirle e protestarmi…
Che il pranzo… da pranzare…
L’albergo… d’albergare…
Stanze, cucina e conto
Tutto era pronto… ma…

Siniscalco
Che ma?

Pedrigo
(accennando Gianni)
Quel galantuomo
Per me risponderà.

Siniscalco
(sorpreso e sdegnato)
Eterni Dei! Quest’uomo
Chi è, che vuol, che fa?

Gianni
(alzandosi e presentandosi al Siniscalco con grande
disinvoltura)
Di Parigi io son borghese;
Corro il mondo a passo a passo:
Mi diverto alle mie spese,
Con nessuno il capo abbasso,
Sol se incontro un’osteria
Io la vado a visitar.

Pedrigo
Visitato ha pur la mia,
E occupato il desinar.

Siniscalco
Come!… come!… Vada via:
O con me l’avrà da far.

Pedrigo
(a Gianni)
Intendeste?

Gianni
Intesi: e resto.

Pedrigo
Si può dar?…

Siniscalco
Va’ via, buffone.

Gianni
Dopo il pranzo.

Siniscalco
Sorti presto
Dalla porta o dal balcone.

Gianni
La gentil proposizione
Mi è impossibile accettar.

Siniscalco
(Poffar Bacco! ’sti borghesi
Hanno teste molto strambe.
Siniscalco, forte in gambe.
Non lasciarti sopraffar.)

Gianni
(Mai non vidi e non intesi
Un bel giuoco al par di questo;
Se al principio eguale è il resto,
Gran risate che ho da far!)

Pedrigo
(Parta o resti, quel ch’io presi
Più non rendo ad ogni modo:
Locandiere, muso sodo,
Non istarti a sgomentar.)

Odesi rumor di carrozze.

Siniscalco
Esci, vola; ecco i corrieri
Che precedono sua altezza.

Gianni
La vedrò ben volentieri:
Amo molto la bellezza.

Siniscalco
Ed insisti?…

Gianni
Di restare.

Siniscalco
E pretendi?…

Gianni
Desinare.

Siniscalco
(a Pedrigo)
Oh! cospetto! La vedrai…
Tu, briccon, la pagherai…

Pedrigo
Io che ci entro, poveretto?

Siniscalco
È tua colpa… è tuo difetto…

Pedrigo
(a Gianni)
Per pietà, signor borghese…

Siniscalco
Ambedue farò impiccar.
Sì, furfanti, sì, fra poco
Tanto eccesso fia punito:
Un par mio non va schernito,
Chi son io vi vo’ insegnar.
(Tanta bile in me si desta,
Che mi sento soffocar.)

Gianni
Io, signor, non prendo foco;
L’ira nuoce all’appetito,
Ed il pranzo stabilito
Indigesto mi può far.
(Una scena come questa
È difficile a trovar.)

Pedrigo
Messer Gianni, è lungo il gioco…
Mi ponete a mal partito.
Eccellenza, ei mi ha tradito…
Lui dovete condannar.
(Ah! se salvo la mia testa
Un miracolo mi par.)

Partono.

SCENA OTTAVA
Cortile nella locanda. Seguito della Principessa di Navarra, indi la medesima accompagnata dal Gran Siniscalco, camerieri della locanda, ecc. ecc.

Coro
All’illustre principessa,
Che si appressa,
Ogni cor tributi onor:
E vagheggi, e adori in quella
La più bella
Meraviglia dell’amor.

Principessa
Bel piacere è il viaggiar:
Chi lo niega è stolto affé.
Ma un piacer v’è nell’amar,
Ch’è maggior credete a me;
Tanto e tanto io girerò,
Che alla fin lo troverò.
Sì amabile speranza
Di gioia inonda l’alma…
Ah! l’amorosa calma
Ritroverà il mio cor.
Lo sento ai moti insoliti
Già rimbalzarmi in petto,
Vicino il vago oggetto
M’addita forse amor.
Ebbene, Siniscalco,
È all’ordine l’albergo?

Siniscalco
Ah! principessa,
Voi mi vedete afflitto,
Mortificato, indispettito, e pieno
Di rabbia e di veleno. Un grande esempio
Da voi Navarra aspetta
Di rigor, di giustizia ancor non visto.
Un insolente, un tristo,
Un uom del volgo, un misero borghese
Con inaudito ardire
La locanda occupò, né vuol partire.

Principessa
Ignora forse che per me fissato
Sia da più dì l’albergo?

Siniscalco
Oh! non l’ignora;
Ma senza alcun riguardo a vostra altezza
Tutte per sé ritien camere e sale,
Vuole il pranzo per sé.

Principessa
Che originale!

Siniscalco
Sciogliete, o principessa,
All’ira vostra il fren: s’innalzi il palco,
S’impicchi…

SCENA NONA
Oliviero e detti.

Oliviero
(prontamente avanzandosi)
Il Siniscalco…

Siniscalco
Come! Che ardir?

Oliviero
(come proseguendo il discorso)
Il Siniscalco, altezza,
Mal giudicò del mio padrone il core;
Nessuno al par di lui vi rende onore.
Ei sa che in grande impiccio
Vostra altezza saria, se fosse astretta
Altro alloggio a cercarsi, ed ei nol soffre.
In questo albergo ei v’offre
Il proprio appartamento, e di accettarlo
Umilmente vi prega e vi scongiura.

Siniscalco
(Questo di più.)

Principessa
(Bizzarra è l’avventura!)
Siniscalco!

Siniscalco
Madama.

Principessa
Senza indugiar andate
Al signor forestiere, ed in mio nome
Ringraziatelo.

Siniscalco
Come?

Principessa
E ditegli che accetto
L’appartamento che mi viene offerto.

Siniscalco
Principessa!…

Principessa
Ubbidite.

Siniscalco
(inchinandosi)
(È matta al certo.)

Partono da lati opposti.

SCENA DECIMA
Sala come prima. Pedrigo e Lorezza.

Pedrigo
Ho davvero un bel farmi coraggio,
Con quel diavolo ho proprio un bel dire:
Ei minaccia di farmi morire,
E la cosa spedita mi par.

Lorezza
Il borghese cagion dell’oltraggio
Serba un’aria sì franca e sicura,
Ch’io per me non ho niente paura,
Né dovreste voi tanto tremar.

Pedrigo
Sì, ma intanto il signor Siniscalco
A me parla di fune e di palco.

Lorezza
Eh! lasciate passar la tempesta,
Gran divario è tra il dire e l’oprar.

Pedrigo
Ah, Lorezza! se salvo la testa
Io non voglio più altezze alloggiar.

SCENA UNDICESIMA
Il Siniscalco, la Principessa col suo seguito e detti.

Siniscalco
Se importuno a voi son io
Perdonate, o principessa;
Ma la gloria è compromessa,
Ma in pericolo è l’onor.

Principessa
Siniscalco, l’onor mio
Non si appanna per sì poco.
Venni tardi, e preso è il loco:
Solamente è mio l’error.

Siniscalco
Ah! che ignora vostra altezza
Nuovo orribile attentato.

Principessa
Favellate.

Coro
Cos’è stato?

Siniscalco
Fremo in dirlo.

Tutti
Che sarà?

Siniscalco
Principessa, inorridite:
Senza pranzo si starà.

Coro
Senza pranzo! Che mai dite?

Siniscalco
La funesta verità.

Principessa
Partirete a dente asciutto,
Altro mal non ci sarà.

Siniscalco
Mai non vide il regno tutto
La più grande iniquità.

Pedrigo e Lorezza
(Ah! più serio e ognor più brutto
Il pericolo si fa.)

SCEMA DODICESIMA
Oliviero e detti.

Oliviero
Altezza, a voi richiede
Il mio signor licenza:
Come dovere ei crede
Di farvi riverenza;
E spera aver da un’ospite
Sì bella tal favor.

Siniscalco
Che ascolto? E ancor pretende
Che noi lo comportiamo?

Principessa
(Il laccio che mi tende
Di non veder fingiamo.)

Siniscalco
Ch’ei parta.

Principessa
No: ch’ei venga.

Oliviero parte.

È ’l nostro albergator.

Siniscalco
Altezza, oh Dio! Che fate?
Chi siete, almen, pensate.
Un uom sì basso e vile
Cacciate via di qua.

SCENA TREDICESIMA
Gianni, Oliviero e detti.

Gianni
Cacciarmi! Più gentile
Io credo la beltà.

La Principessa e Gianni si esaminano vicendevolmente. Intanto Oliviero si appressa a Lorezza e si trattiene scherzosamente con lei.

Principessa
(Non m’inganno: il prence è quello:
A’ miei sguardi invan si cela:
Quel sembiante assai lo svela
Pien di grazia e nobiltà.)

Gianni
(Ah! se come il volto ha bello,
Egualmente ha bello il core,
Sospirar, languir d’amore
A’ suoi piedi mi vedrà.)

Siniscalco
(S’ella è sana di cervello,
Se d’onor le voci ascolta,
Tutte quante in una volta
Il briccon le pagherà.)

Pedrigo
(Chi sa mai dove il flagello
A cader andrà fra poco?
Se sua altezza prende foco
Male assai per tutti andrà.)

Oliviero
Non fuggite, o viso bello,
D’ingannar non son capace:
Sono, è vero, un po’ vivace,
Ma fedele alla beltà.

Lorezza
Signorino, andiam bel bello,
Io non credo al vostro omaggio:
So che amor nel cor d’un paggio
Presto viene, e presto va.

Gianni
Chiedo scusa se mi avanzo
Alla buona e con franchezza;
Ma sapendo che da pranzo
Qui non c’è per vostra Altezza,
Io la prego d’aggradire
Quel ch’io faccio preparar.

Siniscalco
Insolente! hai tanto ardire?

Gianni
Gentilezza anzi mi par.

Siniscalco
Principessa, lo sentite?
Proferite… decidete…
Qual partito prenderete?

Principessa
Il partito… d’accettar.

Tutti
Accettar!

Principessa
Non altramente
Far poss’io, signor borghese,
Per risponder degnamente
Ad invito sì cortese,
Che gradirlo di buon core,
E del pranzo profittar.

Siniscalco
Veglio o sogno?

Gianni
Oh! qual favore!

Pedrigo e Lorezza
(Mi comincio a confortar.)

Principessa
Nel suo scherzo lo secondo,
Ma scoprirsi alfin dovrà.

Gianni, Oliviero e Lorezza
Non si trova in tutto il mondo
Grazia unita a tal bontà.

Siniscalco
Io stupisco e mi confondo:
È impazzita in verità.

Pedrigo
Ciò vuol dire chiaro e tondo
Che gran mal non ci sarà.

Tutti
Finché il pranzo e la mensa si appresta,
L’appetito fra’ giuochi s’inganni;
Passa il tempo con rapidi vanni
Dove alberga la gioia e il piacer.

Principessa
(Non vi è idea più bizzarra di questa:
Vo’ lo scherzo seguire e tacer.)

Gianni e Oliviero
(Vieni amore, concorri alla festa,
E seconda il gentile pensier.)

Siniscalco
(Se sua altezza ha perduta la testa,
Ch’io la perda egualmente è mestier.)

Pedrigo e Lorezza
(Finalmente passò la tempesta,
E possiamo cogli altri goder.)

ATTO SECONDO

Dispensa attigua alla cucina dell’albergo. Da un lato tavolino con un dessert preparato. Servitori
della locanda occupati a differenti lavori.

SCENA PRIMA
Siniscalco, Oliviero e Lorezza.

Siniscalco
Ebbene, signor paggio,
Si pranza o non si pranza? Omai si abusa
Della mia sofferenza.

Lorezza
(Comincia, sua eccellenza,
A sentir l’appetito.)

Siniscalco
Ebben, parlate:
Si pranza sì o no?

Oliviero
Si pranzerà
Tosto che il mio padrone ordinerà.

Siniscalco
Questo signor borghese
Va per le lunghe assai. Si può sapere
Quanto tempo aspettar si deve ancora?

Oliviero
Poco, eccellenza, un’ora.

Siniscalco
Come? Che indiscretezza!

Oliviero
Un’ora sola,
Se pur nessun ostacolo si oppone.

Siniscalco
Più non voglio aspettar.

Oliviero
Ella è padrone.
(parte con Lorezza)

SCENA SECONDA
Il Siniscalco, indi Pedrigo.

Siniscalco
Un’ora e forse più!… Corpo di Bacco!
La principessa aspetti quanto vuole:
Peggio per lei. Ma io non son sì pazzo:
Non vo’ che detto sia
Ch’io son morto di fame all’osteria.
Locandiere!

Pedrigo
Eccellenza.

Siniscalco
Ascolta in confidenza:
Ho bisogno di te.

Pedrigo
Comandi pure. (Che vorrà da me?)

Siniscalco
Tu conosci chi sono?

Pedrigo
Un illustre e degnissimo soggetto.

Siniscalco
Sai qual merto rispetto?

Pedrigo
Infinito, eccellenza.

Siniscalco
Un Siniscalco
Non si abbassa a pranzar con uom volgare.

Pedrigo
Io non c’entro. Farà quel che le pare.

Siniscalco
Dunque segretamente ed all’istante
Preparami la mensa in questa stanza:
Pranzerò da me solo.

Pedrigo
Mi rincresce
Che il pranzo sarà magro, e magro assai.

Siniscalco
Magro! Che dici mai?

Pedrigo
I cuochi del borghese
Han preso il buono e il bello, e sequestrato
Tutto quanto ella vede; e non rimane
Ch’ova… formaggio… e pane.

Siniscalco
E nulla più?

Pedrigo
(La stenta a mandar giù.)

Siniscalco
Crudel cimento!
Ma basta: io mi contento,
Purché salvi l’onor. Dirà la storia
La mia risoluzione al mondo intero.
Gran sacrifizio è il mio!

Pedrigo
Grande davvero!
Eccellenza… se sapesse…

Siniscalco
Tutto io so: mi tenti invano.

Pedrigo
Eccellenza… se vedesse…
Perde un pranzo da sovrano.

Siniscalco
Da sovrano!

Pedrigo
Veramente.
È squisito… sorprendente.
Che portate! Che apparecchi!
Quanti vini, e tutti vecchi!

Siniscalco
Parla, parla.

Pedrigo
Passerotti,
Starne, tordi, perniciotti…

Siniscalco
Starne! (Oh, care!)

Pedrigo
Un storione.

Siniscalco
Storione! (Oh, che boccone!)

Pedrigo
Pasticcini, pasticcetti,
Salse, intingoli, guazzetti,
E per colmo in un gran piatto
Un superbo vol au vent.

Siniscalco
Vol au vent!!!

Pedrigo
E tanto fatto.
Poi faggiani…

Siniscalco
Anche i faggian!

Pedrigo
Squisitissime omelettes,
Ma soufflées.

Siniscalco
Soufflées! Oh! dei!…
Taci, taci… ed io dovrei
Desinar con ova e pan?

Pedrigo
In qual bivio mal lo mette
Il decoro e l’omelette!
Qual contrasto nel suo core
Fra l’onore e il vol au vent!
E quel fagiano!…
Ah! quello, quello
Il suo cervello
Girar farà.
Della sua gloria
Avrà vittoria,
E in fumo andrà
La dignità.

Siniscalco
In qual bivio, oh Dio! mi mette
Il decoro e l’omelette!
Qual contrasto nel mio core
Fra l’onore e il vol au vent!
E quel fagiano!…
Ah! quello, quello
Il mio cervello
Girar farà.
Della mia gloria
Avrà vittoria,
E in fumo andrà
La dignità.

Pedrigo
Dunque io vado.

Siniscalco
Dove vai?

Pedrigo
L’ova e il pane a preparar.

Siniscalco
No, vien qua; meglio pensai:
Vo’ cogli altri desinar.

Pedrigo
Ma l’onore…

Siniscalco
Fia serbato.

Pedrigo
Ma la storia che ha da dire?

Siniscalco
Che sua altezza ho seguitato,
Ch’io doveva a lei servire.

Pedrigo
Badi ben vostra eccellenza…

Siniscalco
Via, non tanta confidenza.

Pedrigo
Dunque andrà?…

Siniscalco
Di mia presenza
Il borghese onorerò.
(Tralasciar sì gran banchetto!
No, davver, non è mio stile…
La mia rabbia e la mia bile
Sul faggiano io sfogherò.)

Pedrigo
(Ah! ah! ah! L’avea predetto…
La superbia è andata in vento.
Un buon pranzo è un argomento
Cui resister non si può.)
Badi ben, vostra eccellenza,
Mormorar di lei si può.

Siniscalco
Taci là: di mia presenza
Il borghese onorerò.

Partono.

SCENA TERZA
Giardino della locanda adornato per una festa. Da un lato vedesi la mensa, che i servitori dell’albergo van preparando. Coro di seguaci di Gianni e della Principessa.

Coro
La Dea della festa si canti e si onori:
Il suolo che preme si sparga di fiori,
A lei ne sollevino l’aurette l’odor.
E quanto d’intorno si move e si abbella
Sorrida in tal giorno di vita novella.
E parli col tenero linguaggio d’amor.

SCENA QUARTA
Gianni, indi la Principessa, il Siniscalco, Pedrigo, Lorezza e Oliviero.

Gianni
Sì, mio ben: tu mia sarai,
Mia per sempre, eternamente…
Non può il cor, non può la mente
Tanta gioia contener.
Il rigor, gli affanni immensi
Del destin più crudo e rio,
Tutto, ah, tutto andrà in oblio
Nell’eccesso del piacer.
Quand’io ti stringerò
A questo amante cor,
Allor io ti dirò
Quanto penai finor.
Tu mi sarai mercé
Del lungo mio soffrir…
Viver vogl’io con te,
Con te vogl’io morir.

Principessa
Che vi par, Siniscalco,
Di sì bell’apparecchio?

Siniscalco
Anch’io sorpreso
Ne son con voi: magnifico mi pare.
Ma… altezza, il desinare…

Principessa
(come sopra)
Impossibil mi sembra
Che ordinato tal pranzo abbia sì presto.

Siniscalco
Sorpreso anch’io ne resto;
Maggior di sé lo fece
Di servirvi la brama…
Ma il desinar, madama…

Gianni
(al Siniscalco)
Io vi ringrazio,
Che servirmi d’interprete volete.

Principessa
Andiam.
(avviandosi alla tavola)

Siniscalco
(Respiro alfin.)

Pedrigo
Posto prendete.
(siede, e fa seder Gianni alla destra, e il Siniscalco alla sinistra)

Gianni
Procuriamo che il pranzo
Sia più gaio col canto.
Che vi par, Siniscalco, del pensiere?

Siniscalco
Io son d’altro parere:
Quando mangio non canto.

Gianni
Ebben: mangiate.
Ascolterete almen.

Siniscalco
(sempre mangiando)
Sì, sì: cantate.

Gianni
Comincia tu, Oliviero,
La canzon del poeta provenzale.
Una strofa per un ne canteremo.

Pedrigo
E noi risponderemo
Con allegra ballata alla canzone.

Oliviero
Io son pronto.

Pedrigo
(ai villani e villanelle ecc.)
Silenzio ed attenzione.

Oliviero comincia la canzone. Dopo la prima strofa le villanelle vanno lietamente ballando.

Oliviero
«Mira, o bella, il trovatore
A’ tuoi piedi:
Tutto in lui t’esprime amore:
Tu nol vedi.
Deh lo guarda un sol momento;
Deh lo ascolta con pietà…
Questo dolce sentimento
Fa più bella la beltà.
Ah! s’è ver che il trovatore
Sia fedele,
Non avrà la bella il core
Più crudele.
Una timida incertezza
Sol ritrosa ancor la fa…
Una dolce sicurezza
Del rigor trionferà.»

Finita la canzone tutti si alzano: cessano le danze.

Principessa
Bravo, signor borghese!
Ben scelta è la canzone, ed eseguita
D’una maniera assai sentimentale.
Che vi par, Siniscalco?

Siniscalco
Non c’è male.
Ma il desinar, altezza,
Il desinar fu cosa sorprendente:
Comincio veramente
A ricredermi un poco…
Amico, avete proprio un bravo cuoco.

Gianni
Altezza, quanto io feci
È nulla al paragon di quanto merta
Il rango e la beltà di cui splendete:
Ogni pregio si oscura ove voi siete…
Ma dei momenti vostri
Abusar non vorrei. Termini, amici,
Con generale brindisi la festa,
E si dia lode alla bontà di lei,
Che della sua presenza
Onorò questo luogo, e della nostra
Umile mensa non è stata schiva.
Viva la Principessa!…

Tutti
(bevendo intorno)
Evviva, evviva.

Oliviero, Siniscalco, Pedrigo, Lorezza e Coro
Persona più amabile
Non v’è di sua altezza:
Il solo suo merito
Non è la bellezza:
Il pregio migliore
Consiste nel core,
Il vanto più nobile
È tanta bontà.

Principessa e Gianni
(Sì, questo è l’amabile
Oggetto bramato:
I moti mel dicono
Che in sen m’ha destato:
Già vedo in quel ciglio
Del core il periglio,
Già sento che l’anima
Resister non sa.)

Partono tutti.

SCENA QUINTA
Appartamenti. Gianni e la Principessa, che esce inosservata.

Gianni
Ho simulato assai!
Prima che a me s’involi
Penetrar del suo cor voglio i segreti.
Se ho da sperar mi sarà noto allora.

Principessa
(Vediam se in suo proposto è fermo ancora.)
Parmi, signor borghese,
Che quando non avete compagnia
La solita allegria non conserviate:
Fra voi stesso parlate
Come gli innamorati… in confidenza.
Siete voi forse in caso somigliante?

Gianni
Ah! pur troppo, madama, io sono amante.

Principessa
Domandarvi io non vo’ se degno sia
Del vostro amore l’adorato oggetto.

Gianni
Nulla di più perfetto
La natura formò: quanto di bello
Sparso si vede in mille è tutto accolto
Nella donna che impressa ho nel pensiero.

Principessa
Oh! ferito d’amor siete davvero.
Ma quel vantar cotanto
La vostra bella ad altra donna in faccia,
E specialmente a me, parmi che sia
Poca galanteria… Ma parliam d’altro.
Voi siete tanto scaltro, e per le feste
Tanto talento avete,
Che impiegarlo per me quasi desio.

Gianni
Disponete di me: che far degg’io?

Principessa
Noto vi fia che per far paghi i voti
Di mio fratello, mi trovai costretta
A scegliere uno sposo.

Gianni
(Addio, speranza!)

Principessa
In questa circostanza
Le più brillanti feste si faranno…
Di volerle dirigere vi prego.

Gianni
Veramente onorifico è l’impiego!
Ma… mi è permesso, altezza,
Domandarvi chi sia di vostra scelta
Il fortunato oggetto?

Principessa
Nulla di più perfetto
La natura formò: quanto di bello
Sparso si vede in mille è tutto accolto
Nel principe che impresso ho nel pensiero.

Gianni
(Misero me!)

Principessa
(Si turba.)

Gianni
(E che più spero?)
Questo mortal beato
Perché con voi non vedo?
Freddo amator lo credo
Se presso a voi non è.

Principessa
Egli è tuttor frenato
Da non so qual rispetto…
(osservandolo attentamente)
Ma… a piedi miei l’aspetto…
Egli è vicino a me.

Gianni
Dunque vedervi e intendervi
Gli fia concesso ognora?

Principessa
Vedermi sì: ma intendermi…
Non ne son certa ancora.

Gianni
(accorgendosi)
Il nome suo…

Principessa
Il tace.

Gianni
Perché?…

Principessa
Scherzar gli piace.

Gianni
(con trasporto)
Ah! voi sapete il vero…

Principessa
(con grazia)
Dunque non più mistero.

Gianni
Ah, Principessa!

Principessa
Ah, principe!

Gianni e Principessa
Alfin trionfa amor.
Sciogliamo ai teneri
Affetti il freno:
Dal vostro passino
A questo seno,
Ed a comprenderli
Cominci il cor.

Gianni
Dunque allor ch’io mi credea
Di sorprendervi, madama…

Principessa
Detto tutto il re mi avea
Che consorte a voi mi brama.

Gianni
Egli? E voi?

Principessa
La più sommessa
Son fra i sudditi del re.

Gianni
Ah, lasciate, o Principessa,
Ch’io mi prostri al vostro piè.
(s’inginocchia. La Principessa lo rialza amorevolmente)

Gianni e Principessa
Ah! spiegar non so il diletto
Che di sé m’inonda il petto:
Quando troppo un’alma sente,
Non può Il labbro favellar.
(partono)

SCENA SESTA e Ultima
Giardino come sopra. Il seguito di Gianni e della principessa che arrivano dopo il coro incontrati dal Siniscalco, da Oliviero, Pedrigo e Lorezza.

Coro
Si canti il piacer,
La gioia e l’amor,
Soavi pensier
D’un tenero cor.
Ma intanto che far?
Nessun ci sa dir
Se dessi restar,
Se dessi partir.
(si ritirano)

Oliviero
Signore, è preparato
Quanto avete ordinato. Ecco i compagni
Che aspettano bramosi di sapere
Quando si parte, o se si resta ancora.

Pedrigo
Altezza, è già mezz’ora
Che i cavalli son pronti, e l’altre dame
Non aspettan che voi.

Principessa
Tutte venite.

Entrano i cori.

Siniscalco
Si parte, sì o no?

Gianni
Silenzio! Udite.
(prima al Siniscalco, indi ai compagni)
Bravi compagni miei, pria di partire
Da questo lieto albergo, io vo’ che tutti
A parte siate d’una gran novella.
Io sono sposo, e quella
Che la sua man m’accorda è di Navarra
La gentil Principessa.

Pedrigo
(Delira.)

Lorezza
(È matto.)

Siniscalco
(confuso)
Voi madama!

Principessa
(con sicurezza)
Io stessa.
Dopo un maturo esame
Di tutti i pretendenti alla mia destra,
Vedo che questo amabile francese
Ogni rivale nel mio core ha vinto.
Un dolce e ignoto istinto
Qui condusse i miei passi, e qui trovai
Chi spogliarmi dovea del mio rigore.

Siniscalco
Altezza!… oh! disonor!

Principessa
Qual disonore?
A ciascun noto sia
Che al prence ereditario della Francia
Gli affetti io dono e insiem la destra mia.

Pedrigo
Gianni?

Gianni
Io stesso.

Siniscalco
Perdonate.

Principessa
Siniscalco, l’approvate?
Fausto sempre splenda il sole,
Sempre il fato a noi sorrida,
Di costanza la più fida
Dolce imene sia mercé.
Scorra ognor la nostra vita
Qual ruscello in via fiorita,
Dall’amore fecondata,
Coronata dalla fé.
D’un’alma che languìa
Son frante le catene,
Ed or godrà d’un bene
Che mai potea sperar.
La fredda gelosia
Nel tuo bel cor non scenda,
E da me solo apprenda
Siccome ei deve amar.

Gli Altri
Sempre sì lieto e fausto
Del vostro nome adorno,
Vedrem sì caro giorno
Felice ritornar.

FINE

ACT I

A common room in the inn.

SCENE I
Chorus of employees of the inn, who are putting the room in order along with Lorezza.

Chorus
Come on, let’s get busy and scrub;
Take care, be diligent.
Here let’s put the tables closer,
There we’ll put the credenza;
Every thing must be in place
With elegance and refinement . . .
The Inn of the Post
Will look like a palace.

Lorezza
If you knew for whom this lucky hostel
Is being festooned,
If you saw the lady
For whom the lodging is perpared,
You would say: “Something more Is wanted
For such a grand person!”

Chorus
Oh! Goodness! Who can it be?

Lorezza
Hush . . . it is the princess . . .

Chorus
Of Navarre?

Lorezza
Exactly. It’s she.

Chorus
That distinguished, kindly woman,
To whom fame attributes
Virtue and Beauty!

Lorezza
Here we wait, and here she will come.

All
Come on, let’s get busy and scrub;
Take care, be diligent.
Here let’s put the tables closer,
There we’ll put the credenza;
Every think must be in place
With elegance and refinement . . .
The inn of the post
Will look like a palace.

Enter Pedrgo, followed by Oliviero supplicating.

SCENE II
Pedrigo, Oliviero and the above

Pedrigo
No, I cannot, I have said it and I repeat it:
My rooms are all occupied.
I do not take in common folk
When I am expecting the daughter of a king.

Oliviero
Oh! You are not so indiscreet;
Let me rest for a moment . . .
Oh! If your heart matches your looks,
(to Lorezza)
Mademoiselle, plead for me.

Pedrigo
(first to Lorezza, who wants to speak, then to Oliviero)
Hush, there. There’s no use. Go.

Oliviero
Listen.

Pedrigo
I won’t argue.

Oliviero
One moment . . .

Pedrigo
No, no.

Oliviero
(resolutely)
Have a heart;
I’m expecting Monsieur Gianni, my master.

Pedrigo
(ironically)
The master!

Oliviero
The very same.

Pedrigo
Monsieur Gianni!
And, pray, who is this Monsieur Gianni?

Oliviero
(casually)
Monsieur Gianni is an honest burgher,
Eager to explore the countryside,
A hearty fellow, of affable nature,
Always in search of glory and love,
A favorite of all the ladies,
Adored by a thousand beauties.

Pedrigo
(imitating him)
Let Monsieur Gianni, the honest burgher,
Explore the countryside at will,
Let him take his affable nature elsewhere,
Here there resides neither glory nor love,
There are cooks, not ladies,
Here one eats, pays, and goes his way.

Oliviero
(to Lorezza)
Oh, if your heart matches your appearance,
Mademoiselle, beg for mercy.

Lorezza
To chase away such a nice young man,
Dear father, would be cruelty.

Pedrigo
I will not lodge him, don’t want to, I have spoken.
(to Oliviero)
You—leave:
(to Lorezza)
You, get out of here.

Oliviero
Oh! Consider that there is no other inn
In the neighboring vicinity:
I ‘ll stand wherever you tell me,
In the doorway, in the attic, in the cellar:
But let me wait for the master,
Who will come looking for me momentarily.

Lorezza
Oh! Consider that there is no other inn
In the neighboring vicinity:
He ‘ll stand wherever you tell him,
In the doorway, in the attic, in the cellar:
But let him wait for the master,
Who will come looking for him momentarily.

Pedrigo
Our inn is full
From the attic to the cellar;
You go back to whoever sent you,
You, wench, back in the kitchen right now . . .
Oh, look! The rascal will try to stay
In my inn by force!

Chorus
Our inn is full
From the attic to the cellar;
You go back to whoever sent you,
You, Miss Lorezza, come into the kitchen . . .
Oh, look! The rascal will try to stay
In here by force!

Lorezza and the chorus leave.

SCENE III
Pedrigo, Oliviero, a servant, then Lorezza, returning.

Pedrigo
So, you wont’ go? Did you understand?
Are you deaf or dazed?

Oliviero
Unfortunately, I did understand you,
But I cannot go.

Pedrigo
Thunderation!
We’ll see if you’ll give orders in my house.

Oliviero
The hostelry is open to anyone.

Servant
Master, at this point
A great number of saddle horses
Has arrived.

Pedrigo
Open up
The big stable with the storage shed;
It is the princess’s baggage.

Servant
No, no: on the caparison I read the name
Of Gianni of Paris.

Oliviero
That is my master,
Who sometimes goes on foot
For fun, and sends
His horses on ahead.

Pedrigo
(surprised)
His horses! That one!
Monsieur Gianni!
(to Oliviero)
Put on your hat.

Lorezza
Father, what a crowd!
What grooms! What pages!
What carriages! What a procession! What baggage!

Pedrigo
Oh! This time it is
The princess surely.

Lorezza
That’s what I thought, too;
But I heard that Monsieur Gianni of Paris
Is the name of the illustrious traveler.

Pedrigo
Be seated, Sir.
Rest a bit . . . Now that I think of it . . .
I could . . . some little rooms . . . on the top floor or down below,
In any case, he will be taken care of.

Oliviero
Thank you.

Pedrigo
What a polite young man!
Now, then . . . Perhaps the princess
Will not arrive until this evening;
And if your master
Is stopping for a just few hours,
I am willing to lodge him in the prime apartment.

Oliviero
You shall speak to him. I hear him coming.

SCENE IV
Enter Gianni and chorus of his entourage.

Chorus
Have dinner prepared
For our master Gianni:
There should be champagne and Malaga,
Thirty-year old Madeira:
This is the great remedy
For a weary traveler.
Have the dinner prepared,
But let there be more to drink.

Gianni
This hotel, or inn,
Is better than I thought.
A garden . . . a terrace . . .
An a large lot . . . quite pleasant . . .
A good bourgeois of Paris
Could not ask for more.
Innkeeper, let it be clear
That I like it here and will stay.

Pedrigo
Pardon me: it is already reserved
For her highness of Navarre.

Gianni
How much of a deposit did you get?

Pedrigo
I got twenty-three piasters.

Gianni
A trifle! Here are a hundred:
And the hotel is booked for me.

Pedrigo
The argument has weight,
I have no answer for it.

Gianni
Make the meal ready at once:
Old wines, good dishes.

Pedrigo
But, Sir, the privisions
Are also reserved.

Gianni
I’ll pay double right now:
The provisions are for me.

Pedrigo
The argument has weight,
I have no answer for it.

Gianni
Everything here breathes joy and gaiety,
Bacchus here encourages sweet folly:
He is the god I shall serve.
(But if I like the fair lady,
Who arouses desire in me,
Bacchus, forgive me for deserting:
I’ll become the slave of Cupid.)

Gianni and Chorus
Everything here breathes joy and gaiety,
Bacchus here encourages sweet folly:
He is the god I shall serve.
(But if I like the fair lady,
Who arouses desire in me,
Bacchus, forgive me for deserting:
I’ll become the slave of Cupid.)

Pedrigo, Lorezza, and the Chorus leave

SCENE V
Gianni and Oliviero

Gianni
What do you say, Oliviero? How do you like
My way of traveling?

Oliviero
Bizarre, and such that even a page
Can find it nothing but very pleasant.
That nonchalant air,
That way of speaking, that wardrobe transforms so well
A son of Philip of Valois
That anyone would take him for a bougeois.

Gianni
May any enterprise on which I embark
Be successful, if my way of working
Seems a bit eccentric, it will be seen in the end
That the intent and the design are entirely fitting.
In fact, wherever I hear
The name of the princess of navarre,
Her beauty, her virtues,
A thousand princes and kings
Strive to please her; a like desire
I too nurse in secret, but more prudently,
Before declaring myself, I want to judge
Of her for myself: the king does not forbid it;
And followed by a thousand knights
I set off in disguise and carry with me
Whatever I need in case I am forced
To reveal my true station.

Oliviero
Everything so far presages
The most fortunate outcome.

Gianni
I wanted to get to this hotel
Before the princess.
I shall easily be able
To get near her, to look her over,
Speak to her, examine her,
And judge if rumor doesn’t lie.

Oliviero
This is called using time wisely.

Gianni
As much as you can, strive
To aid me: you are fully apprised
Of all my designs.

Oliviero
I am going to prepare
The master plan: the spies will be set loose,
The batteries readied,
The ambushes laid, and of such a great victory
A page of yours shall have the glory.
(leaves)

SCENE VI
Enger Pedrigo, then Lorezza

Pedrigo
To be sure, Sir, for your sake
I am in a fine pickle.
I’ve made quite a mess of it.

Gianni
And why is that, pray?

Pedrigo
The Steward of the princess
Is about to arrive.

Gianni
(casually)
The Steward?

Pedrigo
Surely: he expects to find
The hotel empty.

Gianni
And he will find it full.

Pedrigo
This is what weighs on me. What shall I do now?

Gianni
Do that I myself would have done
If I had arrived later.

Pedrigo
By Jupiter!
You would have gone your way.

Gianni
And he will go likewise.

Pedrigo
But he paid me in advance.

Gianni
So did I.

Pedrigo
He’ll accuse me
Of bad faith.

Gianni
And he’ll be right.

Pedrigo
He’ll call me a knave.

Gianni
At least.

Pedrigo
He’ll have me hanged.

Gianni
Worst case scenario.

Pedrigo
I’ve really had it.
Dear sir,
Only you can
Save me from such a cruel turn of events.

Gianni
How is that?

Pedrigo
By leaving right now.
Think that the princess
Will come any minute.

Gianni
That’s true.

Pedrigo
Think
That it’s not proper for you to stay where she is.

Gianni
Very well spoken.

Pedrigo
So you’ll go . . .

Gianni
To find my people, and to prepare . . .

Pedrigo
Your departure, without further . . .

Gianni
My dinner.

Lorezza
Come, come quickly:
The grand Steward has arrived
He’s coming up the stairs of the inn now.

Pedrigo
Ah! What did I tell you!
Cursed bourgeois,
Won’t you leave? What! . . . what do I see?

Gianni
I am seated comfortably.

Pedrigo
These too? . . . I’m drenched with sweat.
Here he is . . . farewell, my head!

Gianni
(What a lovely scene!)

SCENE VII
Enter the Steward. Gianni remains seated calmly apart. Pedrigo tries to hide as well as he can among the Steward’s retinue.

Steward
Everyone come like lightning
At the orders I am giving;
Respect for my duty,
I am the head steward:
The princess has given me
The order to order,
Therefore . . . listen to me humbly,
I order . . . the dinner.

Pedrigo
(Alas! Alas! Here comes trouble:
I don’t know what to say or what to do.)

Gianni
(This one is puffed up with arrogance,
But is will have to suit him.)

Steward
Well then? Everyone is stock still!
The innkeeper isn’t coming!

Pedrigo
(stepping forward)
(Here I could use some support.)

Steward
Where is he?

Pedrigo
Here I am.
(most embarrassed)
Sir . . . considering the honor . . .
You have done me to honor me . . .
I shall have the greater honor . . .
Of telling you and declaring . . .
That the meal . . . that is, dining . . .
The inn . . . that is, lodging . . .
Rooms, kitchen and account
Everything was ready . . . but . . .

Steward
But what?

Pedrigo
(pointing to Gianni)
This gentleman
Will answer for me.

Steward
(surprised and indignant)
Ye gods! This man—
Who is he, what does he want, what is he doing?

Gianni
(rising and introducing himself to the steward with great nonchalance)
I am a bourgeois from Paris;
I roam the world at will,
I pay for my pleasures,
I take off my hat to no one,
Only if I encounter a hostelry
I go to make a visit.

Pedrigo
He’s just visited mine
And the dinner is bespoke.

Steward
What! . . . What! . . . Off with you:
Or you will have me to deal with.

Pedrigo
(to Gianni)
Did you hear?

Gianni
I heard. And I’m staying.

Pedrigo
Can this be happening?

Steward
Be off, fool.

Gianni
After my supper.

Steward
Leave at once
By the door or by the balcony.

Gianni
It is impossible for me to accept
Your kind invitation.

Steward
(By Jove! These bourgeois
Are queer in the head.
Steward, stand your ground.
Don’t let yourself be overwhelmed.)

Gianni
(I never saw or heard of
A game as amusing as this;
If the rest of it is like the beginning,
What a laugh I’ll be having!)

Pedrigo
(Leave or stay, what I have been paid
I’ll not refund in any case:
Innkeeper, hard nose,
Don’t start getting upset.)

Sound of carriages is heard.

Steward
Go, hurry; here are the couriers
Preceding her highness.

Gianni
I’ll be happy to see her:
I am very fond of beauty.

Steward
You insist still?

Gianni
On staying.

Steward
And you presume?

Gianni
To dine.

Steward
(to Pedrigo)
Oh! Curses! You shall see her . . .
You, rogue, will pay for this.

Pedrigo
What do I have to do with this, poor me?

Steward
It is your fault . . . You are to blame . . .

Pedrigo
(to Gianni)
Please, Sir . . .

Steward
I’ll have you both hanged.
Yes, you scoundrels, yes, shortly
All your outrages will be punished:
One such as I am not to be mocked,
I will teach you who I am.
(Such a rage is building up in me
That I’m feeling suffocated.)

Gianni
Sir, I don’t get heated;
Anger ruins the appetite,
And once the meal has settled
It can give me indigestion.
(A scene like this
Is hard to find.)

Pedrigo
Monsieur Gianni, the game has gone on too long . . .
You put me in a bad positioin.
Excellency, he has betrayed me . . .
You need to condemn him.
(Ah! If I save my head
It will seem a miracle.)

Exeunt.

SCENE VIII
The courtyard of the inn. Enter the Princess of Navarra’s entourage, then she herself accompanied by the head steward, hotel waiters, etc.

Chorus
Let every heart render honor
To the illustrious princess
Who approaches:
And imagine and worship in her
The most beautiful
Marvel of love.

Princess
Traveling is a fine pleasure:
Anyone who denies it is a fool, in faith.
But there is a pleasure in loving,
That is greater, believe me.
I will roam far and wide,
To find it in the end.
Such a pleasant hope
Of joy bathes my soul . . .
Ah! Amorous calm
I shall find in my heart.
I feel it by the strange sensations
Already spreading through my breast,
Perhaps love is leading me
Near to the fair object.
Well then, Steward,
Is the lodging in order?

Steward
Ah! Princess,
You see me in distress,
Mortified, exasperated, and full
Of rage and poison. Navarre awaits
From you a great example
Of sternness, of justice never before seen.
And insolent, miserable
Man of the people, a lowly bourgeois
With unheard of audacity
Has taken over the inn and will not leave.

Princess
Perhaps he does not know that
The inn was reserved for me days ago?

Steward
Oh! He knows it.
But with no regard for your highness
He reserves all the rooms and salons for himself,
And wants the dinner for himself.

Princess
How original!

Steward
Release, O Princess,
Your anger: let the scaffold be erected,
Have him hanged . . .

SCENE IX
Enter Oliveiro.

Oliviero
(promptly advancing)
The Steward . . .

Steward
What! How dare you?

Oliviero
(continuing his speech)
The steward, highness,
Has misjudged the heart of my master;
No one honors you more than he.
He know in what a great predicament
Your highness would be if constrained
To seek other lodging, and he will not allow it.
In this inn he offers you
His own quarters, and humbly begs and entreats you
To accept them.

Steward
(This is too much.)

Princess
(What a bizarre adventure!)
Steward!

Steward
Madame.

Princess
Go without delay
To the foreign gentleman, and thank him
In my name.

Steward
What?

Princess
And tell him that I accept
The apartment he has just offered me.

Steward
Princess!

Princess
That’s an order.

Steward
(bowing)
(She’s mad for certain.)

They leave in opposite directions.

SCENE X
A salon, as before. Enter Pedrigo and Lorezza

Pedrigo
I really call up my courage,
I really told that devil off:
He threatens to have me dead,
And I think I took care of things.

Lorezza
The bourgeois who is the cause of this outrage
Has such a frank and confident air,
That I have no fear for myself,
And you shouldn’t tremble so much.

Pedrigo
Yes, but all the while the Steward
Is talking to me about the rope and the scaffold.

Lorezza
Ha! Wait for the storm to pass,
There’s a big difference between words and deeds.

Pedrigo
Oh, Lorezza! If I save my head
I’m not taking in any more highnesses.

SCENE XI
Enter the Steward and the Princess with her entourage.

Steward
Pardon me, Princess,
If I am insistant to you;
But your glory is compromised,
But your honor is in danger.

Princess
Steward, my honor
Is not clouded by such a trifle.
I arrived late, and the place was taken:
It is entirely my fault.

Steward
Ah! Your highness doesn’t know
About a new horrible attack.

Princess
Speak.

Chorus
What has happened?

Steward
I tremble to say it.

All
What can it be?

Steward
Princess, prepare to be horrified:
There will be no dinner.

Chorus
No dinner! What are you saying?

Steward
The tragic truth.

Princess
You will depart with dry teeth,
Nothing worse than that.

Steward
Never has such a gross iniquity
Been seen in the whole kingdom.

Pedrigo and Lorezza
(Ah! The peril is becoming
More serious and nasty.)

SCENE XII
Enter Oliviero.

Oliviero
Highness, my master
Begs your indulgence:
He considers it a duty
To pay you homage;
And he hopes you will
Honor him as his guest.

Steward
What am I hearing? And still he presumes
That we would have to do with him?

Princess
(Let’s pretend not to see
The snare he is laying for me.)

Steward
Bid him leave.

Princess
No, bid him come.

Exit Oliviero.

He is our host.

Steward
Highness, Oh, Lord! What are you doing?
Think at least of who you are.
Chase away from here
A man so common and low.

SCENE XIII
Enter Gianni and Olliviero.

Gianni
Chase me away! I believe beauty
Is kinder than that.

The princess and Gianni look each other over by turns. Oliviero meanwhile goes to Lorezza and
flirts with her.

Princess
(I am not deceived: he is the princee:
He cannot conceal it from me.
That countenance reveals it surely,
Full of grace and nobility.)

Gianni
(Ah! If she has a heart as fair
As her face is fair,
I shall see myself sigh
And languish with love at her feet.)

Steward
(If she is sound of mind,
If she listens to the voice of honor,
She will give this rogue
What he deserves once and for all.)

Pedrigo
(Who knows where the whip
Is going to fall now?
If her highness gets her dander up,
It will go pretty badly for all of us.)

Oliviero
Don’t run away, my beauty,
I am not capable of deceit:
True, I am a bit spirited,
But faithful to the fair.

Lorezza
Sir, let’s cut to the point,
I don’t believe in your flattery:
I know the love in the heart of a page
Comes quickly and quickly goes.

Gianni
I beg your pardon if I am forward
Well meaning and and with sincerity:
But knowing that there no meal
Here for your Highness,
I beg her to accept
What I have had prepared

Steward
Insolence! How dare he?

Gianni
Good manners, I think it rather.

Steward
Princess, do you hear that?
Say something . . . Decide . . .
What side will you be on?

Princess
The side . . . of accepting.

All
Accepting!

Princess
To respond worthily
To such a courteous invitation,
Sir, I cannot
Do otherwise
Than welcome it with a grateful heart
And enjoy the meal.

Steward
Am I awake or dreaming?

Gianni
Oh! You do me a great favor!

Pedrigo and Lorezza
(I’m beginning to be relieved.)

Princess
I’ll join him in his game,
But in the end he’ll have to reveal himself.

Gianni, Oliviero and Lorezza
No where in the world is found
Grace combined wiht such virtue.

Steward
I am stupefied and confounded:
She is truly out of her mind.

Pedrigo
This means for sure
That there will be no catastrophe.

All
Until the meal and the table are ready,
The appetite is appeased with sport;
Time flies with rapid wings
Where joy and pleasure dwell.

Princess
(There is no more bizarre idea than this:
I’m going to be quiet and go along with the game.)

Gianni and Olilviero
(Come love, take part in the feast,
And support the noble mind.)

Steward
(If her highness has lost her head,
I had better lose mine as well.)

Pedrigo and Lorezza
(Finally the storm has passed,
And we can have fun with the others.)

ACT II

A pantry adjacent to the hotel kitchen. On one side a small table with a dessert prepared. Servers of the inn occupied with various tasks

SCENE I
Enter the Steward, Oliver, and Lorezza.

Steward
Well, then, Sir Page,
Do we eat or don’t we? Now you try
My patience.

Lorezza
(His excellency is beginning
To have an appetite.)

Steward
Well, say something:
Do we eat or not?

Oliviero
We shall eat
As soon as my master orders.

Steward
This bourgeois gentleman
Certainly takes his time. May we know
How much longer we’ll have to wait?

Oliviero
Not long, excellency, an hour.

Steward
What? What impudence!

Oliviero
Just an hour
If there is nothing that gets in the way.

Steward
I will not wait any longer.

Oliviero
She is the boss.
(Exit witih Lorezza)

SCENE II
The Steward alone, then Pedrigo

Steward
An hour, perhaps more! Thunderation!
Let the princess wait as long as she wants:
The worse for her. But I am not so balmy:
I don’t want it to be said
That I died of hunger at the inn.
Landlord!

Pedrigo
Excellency.

Steward
Hear this in confidence:
I have need of you.

Pedrigo
You have only ask. (What will he want from me?)

Steward
Do you know who I am?

Pedrigo
An illustrious and most worthy subject.

Steward
Do you know the respect due me?

Pedrigo
Infinite, Excellency.

Steward
A steward
Does not lower himself to dine with a common man.

Pedrigo
I won’t go there. He’ll do as he sees fit.

Steward
So in secret and at once,
Prepare the table in this room:
I shall dine alone.

Pedrigo
I regret
That the meal will be meager, and very meager.

Steward
Meager! What do you mean?

Pedrigo
The gentleman’s cooks
Have taken everything, and socked away
Everything they saw; nothing is left
But eggs . . . cheese . . . and bread.

Steward
Nothing more?

Pedrigo
(This is hard to swallow.)

Steward
Bitter conflict!
But enough: I am content
As long as honor is saved. History shall tell of
My resolve to the entire world.
Mine is a great sacrifice!

Pedrigo
Truly great!
Excellency . . . if you knew . . .

Steward
I know everything: it’s useless to try me.

Pedrigo
Excellency . . . if you saw . . .
You are missing a royal feast.

Steward
Royal!

Pedrigo
Really.
It is exquisite . . . astonishing.
What dishes! What china!
What wines, and all vintage!

Steward
Go on, tell me.

Pedrigo
Sparrows,
Partridges, squabs . . .

Steward
Partridges! (O, my lovelies!)

Pedrigo
A sturgeon.

Steward
Sturgeon! (Oh, what a delicacy!)

Pedrigo
Tarts, pastries,
Sauces, stocks,ragouts,
And to top it off, on a huge platter,
A magnificent vol au vent.

Steward
Vol au vent!!!

Pedrigo
And so much made.
Then pheasants . . .

Steward
Pheasants too!

Pedrigo
Exquisite omelettes,
But soufflées.

Steward
Soufflées! Oh! Ye gods!
Stop, don’t go on . . . and I must
Dine on bread and eggs?

Pedrigo
In what a dilemma he is stuck
Between decorum and the omelette!
What a conflict, in his heart,
Between honor and the vol au vent!
And that pheasant!
Ah! That, that
Will make
His brain spin.
It will score a victory
Over his glory,
And his dignity
Will go up in smoke!

Steward
In what a dilemma, Lord, I’m stuck
Between decorum and the omelette!
What a conflict, in my heart,
Between honor and the vol au vent!
And that pheasant!
Ah! That, that
Will make
My brain spin.
It will score a victory
Over my glory,
And my dignity
Will go up in smoke!

Pedrigo
So then, I’ll go.

Steward
Where are you going?

Pedrigo
To make the bread and eggs.

Steward
No, come here; I have a better idea:
I want to dine with the others.

Pedrigo
But . . . honor . . .

Steward
Let it be saved for later.

Pedrigo
But what story shall I tell?

Steward
That her highness I have followed,
That I was obliged to serve her.

Pedrigo
Take care, your Excellency . . .

Steward
Come, not so much confidence.

Pedrigo
Then you will go?

Steward
The bourgeois gentleman
Will be honored by my presence.
(To pass up such a great banquet!
No, forsooth, that’s not my style . . .
My rage and my bile
I’ll vent on the pheasant.)

Pedrigo
(Ha! Ha! Ha! I predicted it . . .
Pride has gone with the wind.
A good meal is an argument
That can’t be resisted.)
Take care, your Excellency,
There could be murmurs about you.

Steward
Hold your tongue: the bourgeois gentleman
Will be honored by my presence.

Exeunt.

SCENE III
The garden of the inn decorated for a party. On one side is a table which the hotel servers are preparing. Chorus of Gianni’s and the Princess’s entourages.

Chorus
Let us sing and honor the goddess of feasting:
Let us strew with flowers the throne where she sits,
Let the breezes waft the aroma up to her.
And let whatever stirs here be beautified
And smile with new life on such a day
And speak soft words of love.

SCENE IV
Enter Gianni, then the Princess, Steward, Pedrigo, Lorezza, and Oliviero.

Gianni
Yes, my dear: you shall be mine,
Mine for always, eternally . . .
Nor the heart, nor the mind
Can contain such joy.
The harshness, the immense anxiety
Of bitterest and cruelest fate,
All, yes, all will be forgotten
In the excess of pleasure.
When I clasp you
To this loving heart,
Then I shall say to you
How much I have suffered till now.
You will be my reward
For my long agony . . .
I want to live with you,
With you I want to die.

Princess
What do you think, Steward,
Of such a lovely table setting?

Steward
I am as surprised
As you: it looks magnificent.
But . . . Highness, the dinner . . .

Princess
(as above)
It seems to me impossible
That he arranged for such a meal so quickly.

Steward
I, too, am still surprised;
The desire to serve you
Has made him puffed-up . . .
But, the dinner, madam . . .

Gianni
(to the Steward)
I am grateful
That you wish to serve as my interpreter.

Princess
Let us go.
(making her way to the table)

Steward
(I breathe at last.)

Pedrigo
Take your place.
(Sits and seats Gianni on his righ and the Steward on the left)

Gianni
Let’s see to it that the meal
Is gayer with some song.
How do you like the idea, Steward?

Steward
I am of a different opinion:
When I eat, I do not sing.

Gianni
All right, then: eat.
You will at least listen.

Steward
(continuing to eat)
Yes, yes, sing.

Gianni
You begin, Oliviero,
The song of the Provençale poet.
We’ll each sing a stanza.

Pedrigo
And we’ll answer
The song with a lively dance.

Oliviero
I am ready.

Pedrigo
(to the townspeople)
Silence, your attention, please.

Oliviero begins the canzone. After the first stanza, the women begin to dance gaily.

Oliviero
“Look, my beauty, upon the troubador
At your feet:
Everything in him speaks love:
You do not see it.
Oh, look at him for one moment only;
Oh, listen to him with pity . . .
This sweet sentiment
Makes beauty more beautiful.
Ah! If it is true that the troubador
Be faithful,
The fair one will no longer
Have a cruel heart.
A timid hesitancy
Only makes her bashful still . . .
A sweet assurance
Will conquer rigidity.”

When the song is finished, all stand; the dancing ceases.

Princess
Bravo, Sir!
The song is well chosen, and rendered
With great feeling.
What do you think, Steward?

Steward
Not bad.
But the dinner, Highness,
The dinner was something amazing:
Truly, I am starting
To change my mind a little . . .
Friend, you have a really fine cook.

Gianni
Highness, what I have done
Is nothing to what the rank and beauty
With which you shine deserve:
Where you are, every virtue is dimmed . . .
But I have no wish to
Abuse your time. Let the feast end
With a general toast,
And let us give praise to the goodness of her
Who has honored this place
With her presence, and has not disdained
Our humble table.
Long live the Princess!

All
(with drinks all around)
Hurrah, hurrah, hurrah.

Oliviero, Steward, Pedrigo, Lorezza and Chorus
There is no kinder person
Than her Highness:
Beauty is not
Her only merit:
The best quality
Resides in the heart,
So much goodness
Is the noblest merit.

Princess and Gianni
(Yes, this is the dear
Object of my desire:
The sensations that pulse
In my breast tell me:
Already I see on that brow
That my heart is at risk,
Already I feel that the spirit
Cannot resist.)

Exeunt omnes.

SCENE V
Enter Gianni and the Princess, who is unobserved.

Gianni
I have dissembled enough!
Before she gets away from me,
I want to penetrate the secrets of her heart.
Then I will know if I have any hope.

Princess
(We shall see if he is still firm in his resolve.)
It seems to me, Sir,
That when you do not have company,
You do not maintain your usual gaiety.
You often talk to yourself
As lovers do . . . in confidence.
Are you perhaps in such a situation?

Gianni
Ha! Unfortunately, Madam, I am in love.

Princess
I do not wish to ask you if the beloved object
Be worthy of your love.

Gianni
None more perfect
Has nature fashioned: as many fine qualities
As are seen scattered among a thousand are all collected
In the woman whom I have stamped in my thoughts.

Princess
Oh! You are truly smitten by Cupid’s arrow.
But boasting so much, as you do,
About your fair beauty in the face of another woman,
And especially of me, seems
Lacking in gallantry . . . but let us talk of something else.
You are so clever, and have so much talent
For entertaining
That I almost want to hire it for myself.

Gianni
Use me. What must I do?

Princess
You should know that to fullful the wishes
Of my brother, I find myself obliged
To choose a husband.

Gianni
(Farewell, hope!)

Princess
In such a circumstance
The most brilliant entertainments will be held . . .
I am asking you to consent to manage them.

Gianni
I am truly honored by the offer!
But . . . allow me, Highness,
To ask you who might be
The fortunate object of your cnoice?

Princess
None more perfect
Has nature fashioned: as many fine qualities
As are seen scattered among a thousand are all collected
In the prince whom I have stamped in my thoughts.

Gianni
(Poor me!)

Princess
(He looks troubled.)

Gianni
(What more can I hope?)
Why do I not see
This blessed mortal with you?
I think him a cold lover
If he be not near you.

Princess
He is busy right now
With something or other . . .
(watching him attentively)
But . . . from my standpoint . . .
He is close to me.

Gianni
Then he may be allowed
To see you now and know your mind?

Princess
To see me, yes: but to know my mind . . .
I am not yet certain of that.

Gianni
(becoming aware)
His name . . .

Princess
He does not say.

Gianni
Why?

Princess
He enjoys a jest.

Gianni
(ecstatic)
Ha! You know the truth . . .

Princess
(with grace)
Then no more mystery.

Gianni
Ah, Princess!

Princess
Ah, Prince!

Gianni and the Princess
Love triumphs at last.
Let us loose the bonds
Of tender affections:
Let them pass from your breast
To mine,
Let our hearts begin
To know them.

Gianni
And so, since I thought
I would surprise you, Madam . . .

Princess
The king has told me all,
That he wishes me to be your wife.

Gianni
He? And you?

Princess
I am the most submissive
Of the king’s subjects.

Gianni
Ah, Princess, let me
Kneel at your feet.
(he kneels. The Princess raises him up lovingly.)

Gianni and the Princess
Ah! I cannot express the delight
That floods my breast.
When a soul feels too much,
Lips cannot speak.
(Exeunt)

SCENE VI and the Last
The garden as above. Enter Gianni’s and the Princess’s entourages, who arrive after the chorus, met by the Steward, Oliviero, Pedrigo and Lorezza.

Chorus
Sing pleasure
Joy and love,
Sweet thoughts
Of a tender heart.
But meanwhile what what to do?
No one can tell us
If you plan to stay,
Or if you plan to go.
(They withdraw)

Oliviero
Sir, what you had ordered
Is prepared. Here are your companions
Who are eagerly waiting to know
When we are leaving, or if we are staying on.

Pedrigo
Highness, the horses have been ready
For half an hour already, and the other ladies
Are only waiting for you.

Princess
Come, all of you.

The choruses enter

Steward
Are we leaving or not?

Gianni
Silence! Listen.
(first to the Steward, then to the company)
My fine companions, before departing
From this happy hostelry, I wish you all
To be informed of great news.
I am betrothed, and she
Who has promised me her hand is
The noble Princess of Navarre.

Pedrigo
(He’s mad.)

Lorezza
(He’s insane.)

Steward
(confounded)
Madam, you!

Princess
(self-possessed)
I myself.
After careful consideration
Of all the candidates for my hand,
I see that this amiable Frenchman
Has vanquished every rival for my heart.
A sweet and unconscious instinct
Guided my feet here, and here I have found
The one who was to overcome my resistance.

Steward
Highness! . . . Oh! Dishonor!

Prices
What dishonor?
Let everyone know
That I give my affection and with it my hand
To the heir to the throne of France.

Pedrigo
Gianni?

Gianni
I myself.

Steward
Forgive me.

Princess
Steward, do you approve?
May the sun shine ever favorably,
May fate always smile upon us,
May wedded bliss be the reward
Of most faithful constancy.
Henceforth may our life flow
Like a little stream in its flowery bed,
Nourished with love,
Crowned with fidelity.
The chains of a languishing soul
Are broken,
And now will partake of a happiness
That it could never have hoped for.
Let cold jealousy
Not enter your fair heart,
And may he learn from me alone
How he must love.

The others
Ever so gay and propitious,
Adorned with your name
We shall see so cherished a day
Happily return.

THE END

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