Il furioso all’isola di San Domingo (1833)

The More I learn, the Less I Know

Il furioso all’isola di San Domingo (1833)

The Madman on the Island of San Domingo
Music Drama in Two Acts
Libretto by Jacopo Ferretti

Based on the story of Cardenio and Lucinda in Don Quixote

.

A pirated video of a complete performance

CAST OF CHARACTERS

Cardenio (Baritone)
Eleonora, his wife (Soprano)
Fernando, brother of Cardenio (Tenor)
Bartolomeo, a peasant (Bass)
Marcella, daughter of Bartolomeo (Soprano)
Kaidamà, a black slave (Bass)
Chorus of colonists and sailors

The scene is the Island of San Domingo

ATTO PRIMO

Spiaggia di mare da un lato. Dall’altra parte folta boscaglia,
e rupi erte ed altissime. Scogli sul lido. Il cielo è oscuro,
tuona sordamente, e lampeggia. Varii cespugli ed alberi:
capanne sparse qua e là. Rozza panca innanzi ad una
capanna.

SCENA PRIMA
Marcella dalla sua capanna con paniere: indi dalla medesima Bartolomeo con frustino in mano.

Marcella
Freme il mar, lontan lontano
Mormorar il tuon si sente.
La tempesta, certamente,
A scoppiar non tarderà.
Chi sa dove il delirante
Va sforzando il passo errante!
Ah, il furor dell’oragano
Sulla rupe il coglierà!
Sventurato! Il cibo usato
Qui ritrovi al cespo in seno.
Ah! vorrei parlargli almeno!
Giovin! Bello!

Bartolomeo
Che fai là?

Marcella
Guardo il tempo.

Bartolomeo
No, signora
A cercar vien sempre fuora
Il Furioso.

Marcella
Qual sospetto!

Bartolomeo
Me l’ha detto Kaidamà.
Qui cos’hai?

Marcella
Nulla.

Bartolomeo
Davvero
Contrabbando qui v’è sotto.
Pane!… Datteri!… Biscotto!…
(osservando nel paniere)
Mezzo pollo!…

Marcella
Fu pietà.

Bartolomeo
So per chi. Sempre pietose
Fur le femmine pei matti.
Non l’intendo; e a tutti i patti
Questo imbroglio finirà.
Coi capelli dritti in fronte,
Mezzo scalzo, disperato,
Si precipita dal monte,
Di baston, di sassi armato;
E se incontra una persona,
La perseguita, l’abbranca,
Pesta, lapida, bastona,
Sì la negra che la bianca;
Ed io devo alimentarlo,
Anzi quasi ringraziarlo!
Questa pillola, figliuola,
Nella gola non mi va.

Marcella
Voi leggete in quella fronte
Come il misero è straziato?
Ramingando al bosco, al monte,
Va da tutti abbandonato.
Voi dovete ritrovarlo,
Dal pericolo salvarlo.
V’affrettate! Il tempo vola!
Soccorretelo, papà.

Bartolomeo
Ma già l’ordine ha il padrone
Perché venga imprigionato.

Marcella
Infelice!

Bartolomeo
(Ha pur ragione!)
Ed ai pazzi sia mandato.

Marcella
Cor di tigre!

SCENA SECONDA
Kaidamà dall’alto della rupe di dentro, indi in iscena. Escono alle sue grida molti coloni dalle capanne.

Kaidamà
Aita, aita!

Marcella
Ciel!

Coro
Quai grida?

Bartolomeo
È Kaidamà.
(andando verso le falde della rupe)

Kaidamà
(scende precipitoso dall’alto; e, giunto sull’innanzi del teatro si gitta affannato a sedere in terra; ma alla vista del frustino, sollevato in aria da Bartolomeo, salta in piedi)
Per obbedirvi rapido…
Ecco la storia mia.
Scelsi la via brevissima
Verso la fattoria.
Correa per quello sdrucciolo
Forte la gamba e lesta,
Quando improvviso… punfete!
Mi casca un pugno in testa.
Fermo, gridavo, e replica
Piff, paff il pugno a un tratto;
Bombe parean che sparano.
Mi volto…

Coro e Bartolomeo
Ed era?

Kaidamà
Il matto.

Coro
Ah! ah!

Kaidamà
Non v’è da ridere.
Triplice fu la botta.
Traverso al corpo afferrami
Strillando: l’hai sedotta?
Empio! Delle mie lagrime
Ti vieni a prender spasso?
Dice: le braccia s’aprono,
Fa rotolarmi a basso.
M’alzo ammaccato e livido,
M’arrampico carpone,
E vedo il matto stringere
Maiuscolo bastone,
E a lunghi passi correre
Per ripiombar su me.
Eroe mi fa il pericolo,
Mi raccomando ai piè.
Ma in dubbio ancor sto d’essere
Il quondam Kaidamà…
Scannatelo, ammazzatelo,
O il matto me la fa.

Marcella
Quanto più infuria il misero,
Più degno è di pietà.

Bartolomeo
Ad esser più sollecito
Così t’imparerà.

Coro
I sassi ancor fai ridere,
Ah! ah! ah! ah! ah! ah!

Bartolomeo
(a Kaidamà)
Verso la fattoria
Tornar bisogna.

Kaidamà
E il matto?

Bartolomeo
(agitando il frustino)
Mira il frustin.

Kaidamà
Vo via…

Scena Terza
Mentre Kaidamà s’incammina verso la rupe s’ode la voce di Cardenio; indi comparisce lentamente scendendo in vesti lacere, capelli scomposti, pallido, ecc.

Cardenio
Raggio d’amore…

Kaidamà
È là!
(retrocedendo impaurito)

Cardenio
Raggio d’amor parea
Nel primo april degli anni,
Ma quanto bella, rea
Maestra era d’inganni.
Sul volto avea le rose,
Le spine ascose in cor.
Vieni: l’antico amore
M’arde le fibre, ingrata!
Vieni, e mi svena il core,
Tiranna idolatrata.

Bartolomeo e Marcella
(sottovoce)
Piango a quel pianto, e palpito.

Coro
(fra loro)
Eppur ci forza a piangere.

Kaidamà
Ohimè! son paralitico.

Cardenio
Così morrei d’amor!

Bartolomeo
Ei viene…

Kaidamà
Ei viene? Io parto.

Bartolomeo
Resta.

Marcella
Pietà non desta?

Bartolomeo
Sì: ma vediamo.

Cardenio
È astratto.

Kaidamà
È matto.

Bartolomeo, Kaidamà e Marcella
Che farà?

Cardenio dalla punta d’uno scoglio misura un salto nel mare.

Cardenio
Meglio è finirla.

Marcella e Bartolomeo
Ah! fermati.

Kaidamà
Lascialo far.

Coro
Corriamo.

Cardenio
Donne qui ancor!… Fuggiamo.
(veduta Marcella è preso da convulsione, e va via per la
rupe)
Qui tutto è crudeltà.

Marcella, Bartolomeo e Coro
A quello squallido
Ferale aspetto
Un gelo, un tremito
Mi scese in petto:
Il cor mi straziano
Orror, pietà.
Chi del fremente
Nembo crescente
Nell’ira orribile
Fra l’ombre cupe
Su quella rupe
Salir potrà?

Kaidamà
Tremano, tremano,
Piegansi entrambe
Queste magrissime
Povere gambe;
Ma il piede immobile
S’inchioda qua.
Ma dove correre?
Come salvarmi?
Sempre in pericolo
Posso trovarmi;
Di qua sta il matto,
La frusta è là.

Bartolomeo
Lascia al solito cespo il tuo paniere;
La pietà non è colpa. Io sulla rupe
M’azzarderò per ritrovarlo: al pianto
M’ha forzato il suo canto.

Marcella
Oh! come vi son grata!

Kaidamà
(Questo è il punto di far la ritirata!)

Marcella si ritira nella capanna; ma è preceduta da Kaidamà che spiava il momento di non essere
osservato.

Bartolomeo
Ai lavori. Obbedite.
E Kaidamà? Sparì?
Era pur qui! Chi sa? Forse galoppa
Verso la fattoria.

I coloni rientrano nella capanna.

Del frustin la magia
Fa svaporar talvolta la paura.
Ma fra quest’aria scura
Come il posso cercar? Forse ai suoi gridi
Ritrovarlo potrò; pietà mi guidi.

Corre su per la rupe.

SCENA QUARTA
La tempesta va sempre crescendo; una nave mercantile passa nel fondo del mare battuto furiosamente dall’onde. I marinai cercano d’ammainare le vele. Kaidamà esce guardingo; indi Marcella, dopo i contadini.

Kaidamà
Che fu? Non so. Vado; il matto? Resto,
E se il frustin di botto…

Marcella esce in punta di piedi, e prendendo inosservata Kaidamà per un orecchio.

Marcella
Birbante! Ti nascondi? Ora di trotto
Corri alla fattoria.

Kaidamà
Povero orecchio!

Marcella
Impara a far la spia.
Cammina.

Kaidamà
E non vedete
Come è in collera il mar?

Marcella
Mio padre ha fretta.

Kaidamà
E se incontro per strada una saetta,
E mi ferma, e m’abbruccia, la risposta
Chi ve la porterà?

Agitata dalla burrasca ricomparisce la nave.

Marcella
Guarda… una nave…

Kaidamà
Guardo.

Marcella
Se mai la spezza la tempesta?

Kaidamà
Allor sana non resta.

Marcella
Sventurati!
Se mai cadono in mar?

Kaidamà
Si azzupperanno,
E a viaggiar per terra impareranno.

Di dentro la nave si grida.

Voci
Soccorso!… aiuto!

Marcella
Aiuto!

Kaidamà
Vado io… farò io.

Marcella
Sì.

Dalla nave si spara una cannonata, e Kaidamà cade in
terra.

Kaidamà
Son perduto.

Coro, Kaidamà e Marcella
(uscendo dalle capanne e aggruppandosi i coloni verso il mare)
Ahi, sciagura! Spumante s’incalza
Gonfio il flutto, e rimbalza sul lito;
E del vento il severo ruggito,
Si confonde col mugghio del mar!
Ciel, pietà! Già la nave è spezzata!
Già sparisce dall’onde ingoiata!
Or che fino è perduta la speme,
Cielo e mar s’incomincia a placar!

Nel tempo di questo coro, la nave spezzasi; è sommersa; ne passano i frammenti, e fra questi varie persone pericolanti. Eleonora viene gettata fuori da un’onda; mentre tutti si sono allontanati dalla sponda. La procella si calma.

SCENA QUINTA
Eleonora svenuta e detti.

Kaidamà
Era indigesto il mar. Guarda che imbrogli
Teneva nello stomaco!… Cospetto!
(andando pian piano verso Eleonora)
È femmina, mi pare,
O donna almen. Non le vuol manco il mare!

Marcella
Oh! come è cara!

Marcella ed i coloni alzano Eleonora e la conducono sovra un sasso. Kaidamà, nel cavo della mano
raccoglie dell’acqua, e gliela spruzza nel viso.

Kaidamà
Bell’animaletto!

Marcella
Soccorriamola.

Kaidamà
Sì: ci vuol dell’acqua.
Lasciate fare a me. So quel che dico.
In questi casi è il gran rimedio antico.

Eleonora
(scuotendosi, aprendo gli occhi, e spaventandosi di Kaidamà)
Misera! Dove son! Forse piombai
Giù negli abissi?

Kaidamà
Cosa ha detto?

Marcella
Vedi?
Ti crede Satanasso.

Kaidamà
Bell’incontro!

Marcella
Fate cuor: siete viva.

Eleonora
Io viva? Oh, affanno!

Kaidamà
E non ci avete gusto?

Eleonora
(guardando di nuovo Kaidamà, e gridando spaventata)
Ah!

Marcella
Tu le dai timor. Va’ via. Va’ via.

Kaidamà
Che bell’effetto di fisonomia!

Marcella
Su, coraggio, signora.

Eleonora
Oh! eccesso di tormento! Io vivo ancora!
Ah! lasciatemi, tiranni!
Troppi affanni io sento insieme!
Morte voglio. A un cor che geme
È crudele la pietà.

Marcella, Kaidamà e Coro
Là fra i vortici dell’onde
S’è sconvolto il suo cervello;
Ogni idea le si confonde;
Ragionar, parlar, non sa.

Eleonora
Vedea languir quel misero
Dell’età sua nel fiore;
Io l’ingannava, ahi, perfida!
E gli giuravo amore.
Piangeva alle sue lagrime
Qual tortora fedele,
E con la man crudele
Poi gli squarciavo il cor.
Fuggì. L’amai. Terribile
Amor mi sorse in petto.
Ardo d’un tardo affetto;
È mio supplizio amor.

Marcella
Chi può frenar le lagrime?

Coro
Quel pianto strazia il cor.

Kaidamà
Così per farci piangere
V’è un’altra matta ancor.

Eleonora
No, non piangete
Ai miei lamenti:
Goder dovete
De’ miei tormenti:
Degli astri merito
La crudeltà.
E intanto il misero
Nelle sue pene
Pietosa lagrima
Non troverà!

Marcella e Coro
Consolatevi, sperate:
Il destin si cangierà.

Kaidamà
Se voi sempre sospirate,
Presto il fiato vi uscirà.

SCENA SESTA
Bartolomeo scendendo dalla rupe e detti.

Marcella
Grondan le vostre vesti, o mia signora,
D’onda marina: nella mia capanna,
Se onorarla volete,
Sul momento potrete
Le mie vesti indossar da contadina.

Kaidamà
Non andar per le poste, padroncina.
Senti prima il papà; sai che talora
Somiglia a un temporale.

Eleonora
Il padre vostro
Irritar non dovete.

Marcella
Il padre mio
È d’un ottimo cor.

Kaidamà
Convengo anch’io;
Ma qualche volta poi pare…

Bartolomeo
Che pare?

Kaidamà
Una canna di zucchero,
Un mazzolin di fiori…
Umilissimo servo a lor signori.
(corre nella capanna)

Bartolomeo
Chi è questa donna?

Marcella
Un’infelice vittima
Del recente naufragio.

Bartolomeo
E che tardate?
Sacro il misero è sempre. Entrate, entrate.

Eleonora
Ah! vacillo… non reggo,
Le stanche membra…

Bartolomeo
Fate cor.

Marcella
Il braccio
Appoggiate sul mio

Bartolomeo
Coraggio.

Marcella
Al fine
L’aspetto suo crudel potrà la sorte
Per voi cangiar.

Eleonora
(entra con Marcella)
Lo cangierà la morte.

Bartolomeo
Sulle rupi il Furioso non trovai.
Ma, per nuova fortuna, e inaspettata,
Ritrovo in casa un’altra disperata!
(entra)

SCENA SETTIMA
Cardenio appoggiato ad un nodoso bastone entrando in iscena dalle falde della rupe; indi Kaidamà dalla capanna.

Cardenio
Tutto è velen per me! Per me sconvolto
È l’ordin di natura! Aprile istesso
Sol fecondo è di spine! Amare l’erbe,
(gitta il bastone, ed intreccia desolato le mani)
Amarissimi i pomi. Ardente vampa
L’aura spira per me. L’onda del rivo
Mi par liquido fuoco… E io vivo? Io vivo
Per vendicarmi… sì… perfida! E come
Tanto bella, e perché? No, quei begli occhi
Sospettar non faceano un cor tiranno.
Fatal, tremendo inganno!
Ma di’: perché tradirmi, Eleonora?
Va’, spietata, va’… No, no: t’amo ancora!
M’ami ancor tu?… Ti veggo… Oh, il bel sorriso.
Caro incanto d’amor, che fa beato
Anche in mezzo al dolor!… Ma che? Spergiura!
Al mio rivale a lato!
No, non mi fuggirai…
Il mio pugnal dov’è?… Morrai, morrai.
(in atto di vibrar colpi, poi rimanendo immobile)

Kaidamà
(uscendo gli chiudono la porta dietro)
Vado, vado. Stia fermo col frustino.
È un gran brutto destino
Quel non comandar mai!

Cardenio
(da sé desolato)
Fuggi!

Kaidamà
Coraggio.
Cielo, allontana il matto… Eh! tocca a me.
Un pugno, poi, cos’è?… Che imbroglio è questo?
(inciampando nel bastone; lo raccoglie; indi lo bacia, lo brandisce, e lo ruota in atto di menar colpi)
Bel bambucchetto! A tempo ti ritrovo.
Sei piovuto dal cielo! Finalmente
Il matto non è un uomo? E un uom non sono?
Se mi scarica un pugno, io lo bastono.
(accorgendosi di Cardenio, gitta il bastone e cade in ginocchio)
Misericordia!

Cardenio
Anima mia!
(stendendo le braccia amorose)

Kaidamà
Stia fermo.
Giù, giù con quelle mani.
Son scherzi da villani.

Cardenio
Oh, quanto! Oh, quanto
Io smaniavo per te! Sentiami attratto
Da un arcano potere…

Kaidamà
Io niente affatto.

Cardenio
Perché tremi?

Kaidamà
È un’usanza
Che non posso lasciar.

Cardenio
Mio ben!

Kaidamà
Mio male!

Cardenio
Fior di vera beltà!

Kaidamà
Ma io son Kaidamà.

Cardenio
Povero moro!

Kaidamà
Ma povero davvero!

Cardenio
Hai fame?

Kaidamà
E come!

Cardenio
Senti: un’alma pietosa entro quel cespo
Mi provvede ogni dì. Mangiamo insieme.
(corre nel cespo, cava il paniere e le provvisioni, e siedono l’uno contro l’altro a cavallo alla panca)

Kaidamà
(Complimenti indigesti!)

Cardenio
Ma dimmi: non sapesti
Mai, mai nuove di lei!

Kaidamà
Matto mio caro…

Cardenio
Non chiamarmi così.

Kaidamà
Savio mio bello!
Davver nulla ne so.

Cardenio
Vedi: una volta
Noi pranzavamo insiem dietro un boschetto.

Kaidamà
Si mangia bene al fresco.

Cardenio
Noi stavamo così: l’un contro l’altro.

Kaidamà
(mangiando il pollo)
Bellissimo tablò!

Cardenio
Colei…

Kaidamà
Mangiava…

Cardenio
No.

Kaidamà
Mangio io.

Cardenio
Taceva, e mi guardava.
Dei begli occhi i lampi ardenti
Rispondeano agli occhi miei,
Rinnovando i giuramenti
Che il bel labbro articolò.
La sua man la mia stringea
Qui su i palpiti del core…
Mano iniqua, ingiusta rea!
La mia morte poi segnò.
(improvvisamente scagliando la mano di Kaidamà sulla panca)

Kaidamà
Mano mia, che avevi fatto
Da soffrir sì gran dolore?
Ma del matto fu più matto
Chi la man gli consegnò.

Cardenio
La conosci?

Kaidamà
No.

Cardenio
Tu menti.

Kaidamà
Anzi sì: siamo amiconi.

Cardenio
Ecco il reo, che ai tradimenti
Il mio bene trascinò.

Kaidamà
Ma vi pare!

Cardenio
Ed or dov’è?

Kaidamà
Stava là; ma poi sparì.

Cardenio
Qualche volta pensa a me?

Kaidamà
Sì, no, sì, no, no, sì, sì.

Cardenio
Il rimorso la cangiò?
Qualche volta piangerà.

Kaidamà
Sì, signore, la cangiò.
Se ne ha voglia, piangerà.

Cardenio improvvisamente passa dallo sdegno alla preghiera con le mani protese, implorando pietà da Kaidamà.

Cardenio
Dunque mangiar non vuoi?
Cotanto ingrata sei!

Kaidamà
Ma va’ pe’ fatti tuoi;
Ch’io vo pe’ fatti miei.

Cardenio
Ma un pezzo di biscotto,
Idolo mio!…

Kaidamà
No, no.
(Io tanto gonfio e abbotto,
Che or ora schiatterò.)

Cardenio
Barbara!… Io piango!

Kaidamà
Eh! via.
Non pianger più: mangiamo.

Cardenio
Mangiar!… Chi!… Tu?

Kaidamà
Ci siamo!
Il tempo si cangiò.

Cardenio
Deciditi: la voglio.

Kaidamà
E chi ce l’ha?

Cardenio
Rendila.

Kaidamà
Che ho da rendere? Si sa?

Cardenio
Era il sorriso de’ giorni miei:
Da lei diviso tutto perdei.
Un’alma ardita me l’ha rapita;
Ma fin nell’Erebo la troverò.
Rendimi, rendimi l’anima mia,
Vedi ch’io spasimo di gelosia.
Più di contento non ho un momento
E in tanto strazio viver non so.

Kaidamà
Ah! ne vuol troppo la stella mia!
Lasciami in pace, matto! va’ via.
Non so se in testa ho più la testa.
Eh! via, finiscila che far non so.
Son paralitico per lo spavento.
Ma pure a correre farei col vento.
Ad eclissarmi vorrei provarmi.
Trecento miglia scappando andrò.

Cardenio afferra una pietra, e cerca lanciarla contro Kaidamà.

SCENA OTTAVA
Bartolomeo esce dalla capanna; alla sua vista Cardenio gitta la pietra, e corre su per la rupe; e Kaidamà, profittando del momento, con un salto corre nella capanna.

Bartolomeo
Quale strepito è questo? Intendo, intendo:
Or non mi fuggirai.
Tornato è il ciel sereno;
Ti rinverrò delle tue rupi in seno.
(corre per la via percorsa da Cardenio)

SCENA NONA
A vele spiegate si avanza un vascello da cui sbarcano molti marinai spagnuoli; e quindi Fernando, che si pone subito a percorrere la scena esaminando la rupe.

Coro
Ecco alfin l’onde tranquille
Al soffiar d’aure seconde.
Delle Antille sulle sponde
Fra i perigli si volò.
Se verace corse il grido
Questo è il lido, il monte è quello
Dove il misero fratello
Da una perfida ingannato,
Delle selve fra l’orrore
Ramingando disperato,
Il suo sdegno, il suo dolore,
Le sue lagrime celò.

Fernando
Sì, questo è il lido. Oh, mio Cardenio!
Oh, mio sospirato germano,
Io qui ti rivedrò? La mesta madre
Fra i caldi, impazienti
Palpiti del desir conta i momenti;
E qui del mio germano,
Io stesso andrò sull’orme. Il cielo arrida
Alla speme d’un cor che in lui confida.
Al mio desir s’oppose
Tutto il furor de’ venti;
Ma quindi a’ miei tormenti
L’ira del ciel calmò.
Dio di bontà, confortami
D’una speranza almeno!
Dammi, ch’io possa stringerlo
Meno infelice al seno:
Dammi, ch’io possa renderlo
Pietoso al mio desir;
Che d’una madre il gemere,
Possa per lui finir.

Coro
Il ciel vorrà sorridere
Clemente al tuo desir.

I marinai tornano a bordo del vascello.

Fernando
Ma chi scorta mi fia fra queste rupi?
Mi sorride fortuna. Da quel moro
Saprò il miglior cammino.

SCENA DECIMA
Kaidamà dalla capanna e detti.

Kaidamà
Maledetto frustino!
Quel tuo zig zag ora obbedir mi fa,
Precisamente contro volontà.

Fernando
Negro?

Kaidamà
Bianco?

Fernando
Sai dirmi ove mai sia…

Kaidamà
Bartolomeo Nargelos mio padrone…

Fernando
Non lo conosco.

Kaidamà
Non m’importa.

Fernando
Io cerco
Un povero infelice.
Che là fra quelle balze
Disperato s’aggira, e mentecatto.

Kaidamà
Lo spacciator dei pugni?… Insomma il matto?
Che? Gli sei amico?

Fernando
Oh! molto!
Suo fratello son io. Le sue sciagure
Io divido con lui; dai mali suoi
Anch’io mi sento oppresso.

Kaidamà
Dai suoi mali?… Alla larga? Con permesso.

Fernando
Perché fuggi?

Kaidamà
Non soffri i mali suoi?
Or dunque è cosa certa
Ch’hai dei pugni anche tu la zecca aperta.

Fernando
Eccoti un pugno d’oro.
(dandogli delle monete)

Kaidamà
Ah! questi pugni
Mi vanno proprio al core.
Sono con voi, signore,
Ma in caso difendetemi.
Io vo alla fattoria
E nell’andar v’insegnerò la via.

Salgono uniti la rupe.

SCENA UNDICESIMA
Interno d’una gran capanna abitata da Bartolomeo; alla destra degli attori porta, da cui in lontananza si scorge il mare, e parte d’un bosco. Una corda che pende vicina alla porta a destra accenna una campana destinata a convocare i contadini della fattoria. In fondo a sinistra porta che mette all’interno d’altra capanna. Rozze sedie. La volta della capanna è sostenuta da un gran tronco d’albero ritto nel mezzo. Dalla porta a sinistra Marcella conducendo per mano Eleonora vestita da contadina, indi dalla porta a destra i contadini.

Eleonora
Che il sorriso mio primiero
A brillar ritorni in me,
Non lo credo, non lo spero,
Più innocente il cor non è.

Marcella
Per vederti il cor sereno
Il mio sangue verserei.

Eleonora
Non mi stringi più al tuo seno
Se ti svelo i falli miei.
Traditrice, ingannatrice…

Marcella
Già men rea ti fa quel pianto.

Eleonora
Ma non sai che geme intanto
Una vittima per me?
Sappi.

Marcella
Narra.

Coro
Via, sgombrate:
(accorrendo dalla porta a destra)
Affrettate altrove il piè.
Il padron qua vien col matto:
(sottovoce a Marcella tirandola in disparte)
Lo scorgemmo da lontano,
Ci fea cenno con la mano
Di venirvi ad avvisar.
(partono)

Marcella
Più segreta i casi tuoi
Vieni, o cara, a palesar.

Marcella e Eleonora
(Un arcano sentimento
Di terrore, di contento,
Non so come vien quest’anima
Improvviso ad agitar!
Questa gioia, questo palpito
Io vorrei… non so spiegar.)

Entrando a sinistra.

SCENA DODICESIMA
Bartolomeo precede Cardenio ch’entra sospettoso, ma
calmato.

Cardenio
(arrestandosi sulla soglia)
Dove mi traggi?

Bartolomeo
Il voglio.
(traendolo con dolce violenza)

Cardenio
Non mi tradir.

Bartolomeo
T’avanza:
M’è sacro il tuo cordoglio.

Cardenio
Qual nutri tu speranza?

Bartolomeo
Saper d’un cor che geme
Il duol segreto…

Cardenio
Ah! mai!

Bartolomeo
Mescere il pianto insieme.

Cardenio
Con me tu piangerai?

Bartolomeo
Sì, teco io piangerò.

Cardenio
A che mi sforzi!

Bartolomeo
Abbracciami.

Cardenio
Il velo io squarcerò.
Storia saprai di lagrime.

Bartolomeo
Narrala, il pianto frena.

Cardenio
Vive un german più giovane;
M’è patria Cartagena.
Ricco, onorato, provvido
Il padre commerciante.
Studiò de’ figli l’indole,
Fu d’educarci amante.
Nacqui poeta, e fervido
L’estro bolliami e il cor.
Di portoghese vergine
Visto il fatal sorriso…

Bartolomeo
Segui.

Cardenio
Le fibre m’arsero,
Parmi da me diviso.
Figlia adorata ed unica,
Pari a me d’anni e stato,
D’amor rispose ai palpiti
Col guardo innamorato;
E i genitor sorrisero
Allo svelato amor.
Ma l’oceano istabile
Con l’onde irate e rotte
Vascel di merci carico
Dote, e speranze inghiotte.
Al fondo in cui precipita
Dà un guardo il padre, e more;
Ella mendica ed orfana
Da me non spera amore.

Bartolomeo
E il padre vostro?

Cardenio
Ferreo,
D’amarla allor vietò.

Bartolomeo
E voi?

Cardenio
Lo sprezzo.

Bartolomeo
Incauto!

Cardenio
D’amor furente e cieco
Sposo la bella, e rapido
Lungi con me la reco:
Vecchia parente accolsela.
Al mar m’affido; provo
Fausto il destin; ma cenere
Il padre mio ritrovo,
Che il suo paterno fulmine,
Morendo a me scagliò.

Bartolomeo
Sventura orrenda!

Cardenio
Ascoltami,
Il tuo terror sospendi.

SCENA TREDICESIMA
Eleonora ritenuta da Marcella rimanendo nel fondo, e sceneggiando secondo la diversità degli affetti da cui è commossa, e detti.

Eleonora
È la sua voce.

Cardenio
Il barbaro
Fin de’ miei casi intendi.
Tutto rapito aveami,
Tradiami nel mistero:
Seguito avea la perfida
Un seduttore.

Eleonora
È vero!

Marcella
Voi forse…

Eleonora
Io son.

Marcella
Celatevi.

Eleonora
Non merito pietà.

Bartolomeo
Calmatevi
In sen dell’amistà.

Cardenio
(balzando in piedi)
Seguo i suoi passi… oh, rabbia!
Col reo la trovo. Allora
Tento svenarlo. Involasi.
Su lei… L’amavo ancora!

Bartolomeo
Ed ella?

Cardenio
Oh, strazio! Insultami.
Con un sorriso amaro
Mi sprezza. Un mar di lagrime
Questi occhi miei versaro!

SCENA QUATTORDICESIMA
Fernando con Kaidamà dalla porta esterna, e detti.

Fernando
Ma qui sperarne indizio…

Kaidamà
Zitto, che il matto è la.

Cardenio
Deliro: un vivo incendio
Circola nelle vene.

Eleonora, Marcella, Fernando e Bartolomeo
Ahi, misero!

Cardenio
Frenetico,
Oppresso da catene,
Chiamavo ognor la perfida,
Il mio fratel chiamavo.
Sciolto, fuggivo; inospito
Deserto ricercavo.
Lungi così da femmine
Qui vivo, e qui morrò.

Fernando
No, di quest’alma i palpiti
Frenare io più non so.
(trattenuto da Kaidamà)
Voglio al mio petto stringerlo;
A lui mostrarmi io vo’.

Kaidamà
(a Fernando)
Che il capo non vi stritoli
Io garanzia non fo.

Eleonora
(a Marcella che la trattiene)
Che a lui men voli, ah! lasciami:
Pianger, spirare io vo’.
No, non sarò più misera
Se a’ piedi suoi morrò.

Marcella
(ad Eleonora)
Restate ancor. Frenatevi.
Non è ancor tempo, no.

Bartolomeo
Amico! Al sen stringetemi;
Tutto per voi farò.
Figlio! Le vostre lagrime
Pietoso io tergerò.

Cardenio
Risparmia quelle lagrime,
Il pianto tuo non vo’.
Io solo devo piangere:
Me il fato fulminò.

Bartolomeo
Fra spechi, rupi e selve
Deh! più non gite errando.

Cardenio
Gli uomini a me son belve.

Fernando
Anche il fratel?

Cardenio
Fernando!
Tu qui?… Tu meco! Oh gioia!

Fernando e Cardenio
(abbracciandosi)
Oh, sospirato amplesso!

Marcella, Kaidamà e Bartolomeo
Oh, vista!

Fernando e Cardenio
Al petto stringimi.

Cardenio
Odiar più non so adesso.

Eleonora improvvisamente sciogliendosi dalle braccia di Marcella e gettandosi ai piedi di Cardenio in un pianto dirotto.

Eleonora
Odiar non puoi?

Cardenio
Che!

Eleonora
In lagrime…

Cardenio
Stelle!

Eleonora
Al tuo piede io sono.

Fernando
Eleonora!

Cardenio
Lasciami.
(quasi commosso dopo averla guardata alla sfuggita)

Eleonora
La morte, o il tuo perdono.

Cardenio
Non ti conosco.

Eleonora
Uccidimi.
L’onor ti renda ardito.

Cardenio
Perfidi tutti!
(cominciando ad esser preso da un tremito convulso)

Marcella, Bartolomeo e Fernando
Ascoltala.

Cardenio
Tremate. Io fui tradito.
Ov’è un pugnal?

SCENA QUINDICESIMA
Kaidamà spaventato corre al cordone della campana, suona a distesa, ed al suono accorrono i coloni.

Kaidamà
Legatelo.

Coro
Fermo!

Cardenio
Sgombrate il passo.

Eleonora
Io ti oltraggiai: ti vendica.

Cardenio
A tanto io non m’abbasso.
Sento il furor risorgere.

Eleonora
Io non ti lascio.

Cardenio
Va’.
Donna iniqua! E non rammenti
Le tue frodi, i giuramenti?
Non ti bastan per trofei
Le mie smanie? I pianti miei?
Sfidi il vento, varchi il mare
Per venirmi a tormentare,
Per straziarmi, lacerarmi
Lentamente a brani il cor!
Ah! fuggite! Mi lasciate!
Involatevi! Tremate.
Odio tutti, odio me stesso;
Fin del sole io sento orror!
Lungi, lungi dal tuo sesso,
Sesso infido, ingannator.

Eleonora
Nel mio sguardo mezzo spento
Mira espresso il pentimento.
Non fuggirmi; ne morrei.
Cedi, cedi a’ pianti miei.
Ho varcato tanto mare
Per venirti a ritrovare,
Per svelarti, per mostrarti
Come spasima il mio cor.
Ah! che fugga non lasciate!
D’una misera tremate:
(a Cardenio)
Dal tuo sprezzo il core oppresso
Non desia che il tuo furor.
M’apri il seno, e leggi in esso,
Ch’io per te morrò d’amor.

Fernando
In quel volto, in quell’accento
Non ravvisi il pentimento?
(a Cardenio)
No, lasciarla tu non dêi.
Ah! ti calma ai prieghi miei.
Se varcato ha tanto mare
Per venirti a ritrovare,
Per parlarti, per placarti,
No, non mente il suo dolor.
Ah! che fugga, non lasciate:
O salvarlo disperate.
Non vedete? Ha in fronte espresso
Il delirio del furor.
Ah! mi manca il core oppresso,
Già presago di terror.

Kaidamà
Ah! fuggir, scappar lo fate;
(ora a Bartolomeo ora a Marcella, ora ai coloni)
Se vi coglie, singhiozzate.
Delle furie nell’eccesso
D’una vipera è peggior.
De’ suoi pugni il segno impresso
Serberà quattr’anni ancor.

Marcella, Bartolomeo e Coro
(a Cardenio circondandolo)
Ah! tremar, gelar ci fate;
Arrestatevi, ascoltate.
Vi commova quell’eccesso
Di rimorso e di dolor.
Ah! non ode! Ha in volto impresso
Il tumulto del suo cor.

Cardenio atterra alcuni coloni che gli si attraversano; s’invola seguito da Fernando; ed intanto Eleonora, gittando un grido altissimo, cade svenuta in braccio di Marcella.

ATTO SECONDO

Spiaggia di mare.

SCENA PRIMA
Kaidamà nel mezzo venendo dalla rupe, indi parte dei coloni che giunge dal bosco, e parte dal di dietro delle capanne.

Coro I
Là non v’è.

Coro II
Neppur qui.

Kaidamà
Dove sta?

Coro I
Ci fuggì.

Coro II
S’involò.

Kaidamà
Svaporò.

Coro I
Ma il padron che dirà?

Coro II
Che dirà?

Kaidamà
Che dirà?… Che farà già lo so.
Col frustino si sfoga su me,
Col frustino che ha tanta virtù,
Che fa l’ali spuntare al mio piè.
Col ziff-zaff e di sotto e di su.

Kaidamà e Coro
Tutto intorno torniamo a cercar.
A guardare, a spiare, a scoprir!
Sventurato! Se casca nel mar
Lo può l’onda per sempre inghiottir!
Ci dia lena pietoso un pensier:
La pietà con gli oppressi è un dover.

Coro I
Più non tardiam.

Kaidamà
Andiam.

Tutti
Voliam.
(vanno lungo il mare, e si perdono di vista)

SCENA SECONDA
Cardenio nel massimo furore, scendendo precipitosamente dalla rupe.

Cardenio
Lasciatemi! Lasciatemi!… Crudeli!
Ah! v’ho delusi! Era pur l’empia!… Il cenno
Avea sul labbro, di mia morte il cenno…
Sì, sì, morrò. Si appagheran quell’ire.
Ma vo’ pria vendicarmi e poi morire.
Qual fragore!… Ah! son dessi? Ove m’ascondo.
(correndo verso la capanna)

SCENA TERZA
Voce di Eleonora dentro la capanna; indi Eleonora ritenuta da Marcella e detto.

Eleonora
(di dentro)
Ah, per pietà! Vo’ rivederlo.

Cardenio
(indietreggiando convulso)
È questa,
Questa la voce sua. Voce tiranna,
Che detesto ed adoro!
T’apri, o terra, e m’ascondi… Io manco, io moro!
(gli mancano le forze nel fuggire e cade)

Marcella
Ma il padre mio…

Eleonora
Ma il mio dover… L’offesi
Ingrata, inginsta, infida;
Mi perdoni pietoso, o qui mi uccida.

Marcella
Deh! m’odi almen…

Eleonora
Lo voglio… eccolo… Ah!
(scorgendo Cardenio caduto e gittando un grido)

Marcella
Amica, che vedeste?

Eleonora
Eccolo là.
(si divincola, si scioglie, e corre a prostrarsi presso Cardenio)

Marcella
Sola, che far poss’io?
Cercherò suo fratello, e il padre mio.
(corre nella selva)

SCENA QUARTA
Eleonora e Cardenio.

Eleonora
La mia vittima è qui! Cardenio! Oh, in quale
Stato feral di morte! Ah! se sapessi
Che a te prostrato accanto,
Te il carnefice tuo bagna di pianto!
(alzandosi)

Cardenio
Verrò.

Eleonora
Cardenio!

Cardenio
Sì: già l’ora estrema,
L’invocata ora estrema omai già piomba.
Sì: ti riabbraccierò dentro la tomba.

Eleonora
Ah! che mai dice?

Cardenio
Il padre
T’uccisi è ver, ma vendicarlo io voglio.

Eleonora
Che farò? S’ei mi scorge
S’addoppia il suo furor.

Cardenio
Misero! E dove
Trascino il passo incerto?…
Oscuro, ampio deserto,
Immenso, immenso s’apre a me d’intorno.
(avanzandosi brancolando)
È per me spento il giorno; e brancolando
Fra questa muta oscurità non sento
Moversi, palpitar alcun oggetto,
Fuor che l’empio dolor che cresce in petto!

Eleonora
Morir mi sento!

Cardenio
E in mezzo
A questo cupo orror, guida pietosa
Chi scorterà fra l’ombre i passi miei?

Eleonora
Io…

Cardenio
Tu?

Eleonora
Sì.

Cardenio
Tu? Dove sei tu?… Chi sei?

Eleonora
Un’infelice.

Cardenio
No: solo infelice
Sulla terra son io… Che! taci?… fuggi?
Fuggono tutti la sventura! Tutti!

Eleonora
No, non ti lascio più: solo la morte
Dividerci potrà. Parla: m’è legge,
M’è sacro il tuo voler.

Cardenio
Voce soave
Come mi parli al cor! Dolcezza ignota
Mi scende per le vene,
E quasi scordo un secolo di pene!

Eleonora
Se mi leggessi in cor, tu d’un’indegna
Sentiresti pietà.

Cardenio
Pietà! T’inganni.
Terribili, tiranni
Sono gli affetti miei.
Non ho per me pietà, per te l’avrei?
Ma dimmi: esser mia guida
Come puoi tu fra questa
Profonda ombra funesta?

Eleonora
Splende a mezzo del ciel limpido il sole…

Cardenio
Splende?… E no ’l veggo!
Ah! dunque avaro il fato
Tutto mi tolse! Della vista il dono
Anche or m’invola.

Eleonora
M’odi.

Cardenio
Ah! cieco io sono!

Eleonora
Apri il ciglio.

Cardenio
Ah! invan!

Eleonora
Non vedi?

Cardenio
Tutto è notte e cupa e scura.

Eleonora
Ei delira.

Cardenio
La sventura
Fin la luce m’involò!
Ah! dal dì che per l’infida
Pace e speme, oh Dio! perdei,
Come adesso gli occhi miei
Cieco il cor già in me restò.
Ma tu piangi?

Eleonora
Oh, come!

Cardenio
Ah! sorgi.

Eleonora
Al tuo piè convien ch’io mora.

Cardenio
Che pretendi?

Eleonora
Eleonora
Non invan qui ti trovò.
Dai rimorsi in cor straziata,
Se pentita al piè ti cade,
Forse un raggio di pietade,
Forse invan da te sperò?

Cardenio
Ah! pian pian diradan l’ombre.
S’apre il ciglio ai rai del giorno.
Cara luce, io ti ritorno
Finalmente a vagheggiar!

Eleonora
Se non nieghi ai pianti suoi
Di perdono un solo accento,
La speranza ed il contento
Al tuo piè la fan spirar!

Cardenio
Parla… perché quel pianto?
Che vuoi?

Eleonora
Perdon!

Cardenio
Perdono?

Eleonora
Ho il cor per doglia infranto.

Cardenio
E tu saresti?
(mostrando di ricordarsi a poco a poco le sue sembianze)

Eleonora
Io… sono…
Io sono…

Cardenio
Ah! taci… aspetta:
Lontana rimembranza
D’un’empia, ma diletta,
Mi torna la sembianza!

Eleonora
(tendendogli le mani supplichevoli)
Cardenio!

Cardenio
Che?

Eleonora
Cardenio!

Cardenio
T’appressa… ancor t’appressa:
(facendola avvicinare, e dividendole i capelli sulla fronte)
Eleonora!… è dessa!

Eleonora
Sì, dessa; ma cangiata,
Pentita, disperata.

Cardenio
E m’ami ancor?

Eleonora
S’io t’ami?
Più vivo amor non brami,
Più amore il cor non sente;
Come la fiamma è ardente,
Immenso è come il mar.

Cardenio
Vola al mio seno, stringimi,
E più non mi lasciar.

Cardenio ed Eleonora
Rapito in un’estasi
Delira il mio core
Fra care delizie,
Fra sogni d’amore!
Lo sdegno sfidiamo
Degli astri tiranni,
Uniti scordiamo
Le pene, gli affanni.
Per te voglio vivere,
Morire con te.

Cardenio
Lasciarti è impossibile;
Sei nata per me.

Eleonora
Lasciarti è impossibile;
Sei nato per me.

Tenendosi per mano in piena tranquillità si avvicinano verso la capanna; improvvisamente Cardenio staccandosi da Eleonora colto da un nuovo pensiero.

Cardenio
Tu al fianco mio?… Tradirmi,
Sì! tu mediti ancora.
(afferrando un bastone)
Mori.

Eleonora
Aita!

SCENA QUINTA
Fernando dalla rupe, Marcella dalla spiaggia con qualche
colono.

Fernando
Fratel!

Marcella
Fermati.

Cardenio
Mora.

Cardenio disarmato da Fernando corre sulla rupe, e si getta in mare. Fernando gitta le vesti, e lo imita gridando.

Fernando
Cardenio!… Fratel mio!…
A salvarti, o perir, pronto son io.

Intanto Marcella ha condotto Eleonora nella capanna assistita dai coloni.

SCENA SESTA
Bartolomeo e Kaidamà.

Bartolomeo
Dove? Dove sarà? Tutta la selva
Ho invan percorsa. L’aguzzin dei negri,
Che ho trovato per via,
Neppure l’incontrò. Basta; il fratello,
I contadin lo cercano, qualcuno
Ritrovato l’avrà.
Kaidamà!… Kaidamà!… Le mie pistole
Devo spedire in fretta
Fino alla fattoria.
Kaidamà!…

Kaidamà
Son qua.
(correndo)

Bartolomeo
Mandarti via
Devo all’istante.

Kaidamà
Ch’io respiri almeno!
Lascia che prima parli: e sentirai
Cose grandi, padron, ma grandi assai!
Bisogna dir che il matto avesse caldo:
Pattatùnfete, in mar gittossi giù;
E appena cadde non si vide più.

Bartolomeo
Oh, sventura! Oh, sventura!

Kaidamà
Aspetta, aspetta:
Il fratel… che brav’uomo!
Si spoglia e salta in mar. Fra me pensavo
Chi s’è visto, s’è visto. Ecco vicino
Quasi alla fattoria
Aprendosi una via
Sopra il mar galleggiando
S’affaccia don Fernando. Con la manca
Il fratello stringea,
Con la destra rompea
A gran fatica, a gran fatica l’onda,
E col matto così giunse alla sponda.

Bartolomeo
Ma, Eleonora?

Kaidamà
In mare
Non la vidi cascar. Starà là dentro.

Bartolomeo
Andiam. Voglio vederla.

SCENA SETTIMA
Coro di coloni dalla spiaggia accorrendo. Bartolomeo e Kaidamà dal bosco; poi Fernando dalla spiaggia.

Coro
Allegri! Allegri!

Kaidamà
Udiamo!

Coro
Più da temer non v’è.
Il matto tornò in sé.
In braccio al suo germano
Parve sereno in viso;
Parlò tranquillo, umano:
E un placido sorriso
Sul labbro suo brillò.

Kaidamà
Non vi saria pericolo
Che vi sognaste?

Fernando
No.
La ragion che avea perduta
Ricovrò quell’infelice.
Con piacer a voi lo dice
Un fratel che ognor l’amò.
Ma gli è spina al cor acuta
Sol colui che l’ingannò.

Coro
Vi consoli, o buon signore,
Il saperlo alfin guarito;
E colui che l’ha tradito
Forse pena al mal trovò.

Fernando
Tremar dovrà l’indegno
Dell’ira mia feroce.
Vendetta orrenda atroce
Sul capo suo già sta.
Ei sol, ei sol fia segno
Al foco ond’ardo in core;
Del suo destin l’orrore
Non ei fuggir potrà.

Coro
Dal ciel quel traditore
Punito alfin sarà.

I coloni si sperdono mentre Fernando e Kaidamà entrano nella capanna.

SCENA OTTAVA
Bartolomeo solo.

Bartolomeo
Sarà: ci spero poco, un qualche ramo
Sempre ci resta. Veglierò… Per Bacco!
Dell’aguzzin de’ negri mi scordavo
Che vuol le sue pistole! Kaidamà,
Volerà, tornerà. La fattoria
È un po’ lontana, è ver; ma l’aguzzino
Ha gran bisogno delle sue pistole
E Kaidamà sa correr quando vuole.
(entra in fretta nella capanna)

SCENA NONA
Cardenio senza barba, e con abiti decenti, e cappello, lentamente avanzandosi dalla spiaggia. Incomincia la sera.

Cardenio
Qui pianse al pianto mio! Qui la rividi
Più bella nel dolor… Pietà mi vinse…
Tutto scordai; mi strinse
Lacrimando la mano…
Tentai fuggir… ma lo tentavo invano.
Ah! l’amo ancor… Io l’amo?
Ed or?… Dir non saprei che cerco e bramo!
Fuggir… Fuggir… Fratello mio! T’affretta,
Fuggiamo. E trar potrei
Da lei lungi i miei dì? Morrò con lei.
(siede sopra un sasso, quasi incontro alla capanna, concentrato in dolce melanconia)

SCENA DECIMA
Kaidamà dalla capanna con due pistole e detto.

Kaidamà
Non è soverchieria?
Fino alla fattoria
Con due pistole cariche, e di notte?
E se, per caso… vanno via le botte,
Io fra quest’ombra scura
Prudentemente moro di paura.

Cardenio
(da sé)
Di pistole parlò! Potrei…

Kaidamà
Coraggio!…
Sì… Coraggio le zucche! Io nei cimenti
Soffro ognor di podagra, e appena appena
So camminare a passo di formiche.
Fame e paura in me son cose antiche.

Cardenio
(da sé alzandosi)
Ho risoluto.

Kaidamà
E adesso che rifletto:
Trovar potrei Cardenio, e non m’affretto?
Chi sa? Povero lui! Spesso il periglio
Fa cangiare in leopardo anche il coniglio.
Sarà quel che sarà:
Lascio la botta al primo: chi va là?
Dopo m’arrolo al reggimento,
E per correr più presto
Ogni mio piede ha un’ala…
(mentre sta così da sé parlando a voce alta per farsi coraggio s’è fatto vicinissimo a Cardenio, onde ascoltandone la voce, e voltandosi si trovano faccia a faccia)

Cardenio
Negro, m’ascolta.

Kaidamà
Il quondam matto in gala!
(rimanendo come una statua)

Cardenio
Perché tremi?

Kaidamà
Io! no: ti pare?

Cardenio
Son cangiato.

Kaidamà
Me l’han detto.
(Ma peraltro ci scommetto
Non sia tutta verità.)

Cardenio
Una grazia da te voglio.

Kaidamà
Una grazia!

Cardenio
Non negarla.

Kaidamà
Eh!… vedrò.

Cardenio
L’accordi?

Kaidamà
Parla;
Ma due miglia almen più in là.

Cardenio
Fu l’orror dei tradimenti
(con dolcezza, sempre avvicinandosi a Kaidamà che cerca stargli lontano)
Ch’ecclissò la mia ragione;
Assordai piangendo i venti
Nella mia disperazione;
Parvi forse fra le smanie
Pieno il cor di crudeltà;
Mi perdona… ah! no: non crederlo:
Ero degno di pietà.

Kaidamà
Caro mio, se ti rammenti,
Non ti ho troppa obbligazione.
Mane e sera i complimenti
Mi facevi col bastone.
Le mie spalle lo ricordano;
Ma il mio cor lo scorderà.
Si fa scuro… addio… ma lasciami:
Tutta avrai la mia pietà.
(mentre Kaidamà vuol partire viene per un braccio arrestato da Cardenio che vuol vedere, girandogli intorno, ciò che tiene in mano; e gelosamente nasconde)

Cardenio
Aspetta.

Kaidamà
Vado in fretta.

Cardenio
Che tieni?

Kaidamà
(Ecco l’imbroglio!)
Inezie.

Cardenio
Veder voglio;
(forzandolo a mostrarle e volendo prendergliele)
Mostrale.

Kaidamà
Lasciale star.
Sono due belve indomite
Che, quando vanno in collera,
Sconquassano, fracassano
E fanno in aria andar.

Cardenio
(ridendo serio)
Ah! ah!

Kaidamà
(Brutta risata!
Battiam la ritirata.)

Cardenio
Cedile.

Kaidamà
No.

Cardenio
Mi servono.

Kaidamà
(volendo gridare)
Padron… Bartolomeo…

Cardenio
(avendogli tolte le pistole, e guardando severo)
Zitto.

Kaidamà
(volendo correre alla capanna)
Padron…

Cardenio
Impiétrati.

Kaidamà
Son mutolo. Non parto.
(Ah! gli è tornato il quarto!)

Cardenio
(lodandolo perché sta muto e immobile)
Bravo!

Kaidamà
Oh!

Cardenio
Superbe.
(esaminando le pistole, e volgendone le bocche)

Kaidamà
Ohimè!

Cardenio
Se giuri a me silenzio:
Temer non devi e va’.
Ma basta anche una sillaba…

Kaidamà
Grazie alla sua bontà.

Cardenio
Sì: decisi, e seco spento
Dileguar vedrò gli affanni;
Affrettar saprò il momento
D’involarla dagl’inganni,
La crudel che m’innamora
Più tradirmi non potrà.
Ah! nell’urna amarla ancora
Cener freddo il cor dovrà.

Kaidamà
Gamba mia, se mi vuoi bene
Di mostrarlo ecco il momento.
Ora vincer ti conviene
Il pensiero, il lampo, il vento.
Abbi sempre, galoppando,
Leggerezza, agilità.
Gamba mia, mi raccomando:
Non tradirmi per pietà.

SCENA UNDICESIMA
Cardenio accompagna Kaidamà, che corre via fino alla selva, ed assicuratosi che è partito torna indietro lentamente, mentre esce Eleonora dalla capanna, immersa in dolorosi pensieri, appresso a Fernando.

Fernando
Fratel! La mira, e a quelle
Lagrime di dolor non esser cieco.
Ti parli la pietà.

Cardenio
Lasciami seco.
(Fernando parte, Eleonora s’inginocchia)
Perché?

Eleonora
Perché son rea, perché pentita,
Se perdon non ottengo, odio la vita.
Il seduttor crudele
Del carnefice in man lasciò coi giorni
Tutti i delitti suoi. Mi scossi, e vidi
Le mie colpe, e ne piansi. A Cartagena
Mossi in traccia di te.

Cardenio
(facendola sorgere)
Di me!

Eleonora
Bramai,
Perdonata, i miei dì chiudere in cupo
Ignorato recesso, e là nel pianto
Far che morisse a poco a poco il core
Fra il dolor tardo ed il risorto amore.
Qua la tempesta mi balzò. Ti vidi,
Ebbi orrore di me. Tu parti, io voglio
Il tuo perdono, e qui scontar desio,
Ove errasti furente, il fallo mio.

Cardenio
(Non vacillarmi, o cor!) M’odi: non posso
Viver senza di te; con te no ’l devo.
Involiamoci entrambi
A sì strano soffrir.

Eleonora
Come?

Cardenio
(cava le due pistole)
Di queste
Una tu prendi… Per l’estrema volta
Abbi un addio col mio perdono in terra.
Quando la man ti stringo
Sparerò, sparerai.

Eleonora
Tua fra l’ombre sarò, tu mio sarai.
(prende una delle pistole)
A me.

Cardenio
Coraggio.

Eleonora
Questo è il voto mio:
Cardenio!

Cardenio
Eleonora!

Eleonora e Cardenio
A morte… addio.

SCENA DODICESIMA e Ultima
Fernando, Bartolomeo, accorrendo dalla capanna con alcuni coloni, con faci. Si scorge Eleonora che tiene la pistola rivolta al proprio petto; indi si avvicina il vascello, e ne smontano i marinari con faci accese.

Fernando e Bartolomeo
(disarmandoli a forza)
Ah! fermate, fermate!

Cardenio
E perché volta
Tieni l’arma al tuo sen?

Eleonora
Perché degg’io
Sola espiar, morendo, il fallo mio.
(facendo dei sforzi per riavere la pistola)
Lasciatemi morir. Ei mi perdona;
Chi più lieta di me?

Cardenio
No: vivi, vivi.
M’ami, me ’l prova assai
Quel deciso voler. Sì: pago io sono.
Abbi col mio perdono
Tutto, tutto il primier tenero amore.

Eleonora
Amici! a tanta gioia è poco un core!
Nel piacer di questo dì
È confuso, oppresso il cor.
Se il destino ancor ci unì
Fu per opra dell’amor.
Ogni duol scordar potrò
Su quel sen che mi piagò.

Gli Altri
Sempre, sempre in sen d’amore
Scorreran tranquille l’ore;
Nel pensier di questo istante
Sempre esulti il vostro cor.

Eleonora
Sì amabile speranza
Di gioia inonda l’alma.
Ah! l’amorosa calma
In te ritrova il cor.
Lo sento ai moti insoliti
Già rimbalzarmi in petto;
Vicino al caro oggetto,
Vita riprende amor.

FINE

ACT I

On one side, a sea beach. On the other a dense forest and sheer cliffs, very high. Rocks on the shore. The sky is dark, thunder sounds, and lightning flashes. Various shrubs and trees: rude cabins here and there. In front of one of the cabins a rough bench.

SCENE I
Marcella from her cabin with a basket; then Bartolomeo from the same with a whip in his hand.

Marcella
The sea is rough, a murmuring sound
Is heard in the distance.
The tempest will certainly
Not wait long to break out.
Who knows where the deranged man
Directs his wandering step!
Ah, the fury of the hurricane
Will burst on the cliffs!
Unfortunate man! Let him find
His usual meal here inside this bush.
Ah! I wish I could at least speak to him!
Young! Handsome!

Bartolomeo
What are you doing there?

Marcella
I’m looking at the weather.

Bartolomeo
No, Ma’am,
The madman always
Comes out looking for you.

Marcella
What a suspicion!

Bartolomeo
Kaidamà told me.
What’s the matter?

Marcella
Nothing.

Bartolomeo
Truly
There is contraband under here.
Bread! Dates! Biscuits!
(examining the basket)
Half a chicken!

Marcella
I felt pity.

Bartolomeo
I know for whom. Women have always
Been piteous toward the deranged.
I don’t understand it; and this mess
Puts and end to all the agreements.
With his hair over his forehead,
Half shod, desperate,
He dashes down from the mountain
Armed with a club or rocks;
And if he meets a person,
He chases him, grabs hold of him,
Beats, stones, canes him,
The same whether black or white;
And I have to feed him,
As if to thank him!
This pill, dear daughter,
Is not going down my throat.

Marcella
Do you read in that face
How tortured the poor man is?
Roaming the forest and mountain
He goes, abandoned by all.
You must find him,
Save him from danger.
Hurry! The time is running out!
Help him, Papa.

Bartolomeo
But the master already has the order
That he be imprisoned.

Marcella
The poor man!

Bartolomeo
(She’s right there!)
And sent to the madhouse.

Marcella
Heart of a tiger!

SCENE II
Kaidamà from the top of the cliff, offstage, then enters. Many settlers come out of the cabins.

Kaidamà
Help, help!

Marcella
Heavens!

Chorus
What shouting?

Bartolomeo
It’s Kaidamà.
(going toward the base of the cliff)

Kaidamà
(descends precipitately from the height; when he reaches the front of the stage he throws himself breathless to the ground; but seeing the whip, raised by Bartolomeo, he jumps to his feet.)
To obey you at once . . .
Here is my story.
I chose the shortest way
To the plantation.
I was running along that slope,
My legs strong and fast,
When suddenly . . . wham!
A fist strikes my head.
I stop, I cry out, and then,
Wham, bam, the fist again;
It was like bombs falling.
I turn . . .

Chorus and Bartolomeo
Then what?

Kaidamà
The madman.

Chorus
Ha, ha!

Kaidamà
It’s not a laughing matter.
The blows were triple.
He grabs me around the waist
Screaming: “Did you seduce her?
Villain! Do you come to mock
My tears?”
He says. His arms open,
He rolls me over.
I get up all bruised and livid,
I climb up on all fours,
And I see the madman holding
A monstrous club,
And running with giant steps
To set upon me again.
Danger makes me heroic,
I take to my feet.
But I’m still in doubt
Whether I’m the same Kaidamà . . .
Massacre him, slaughter him,
Or the madman will do it to me.

Marcella
The more the poor man rages,
The more he deserves pity.

Bartolomeo
Thus he will teach you
To be more attentive.

Chorus
You even make the rocks laugh,
Ha, ha, ha, ha, ha, ha!

Bartolomeo
(to Kaidamà)
You need to go back
To the plantation.

Kaidamà
And the mandman?

Bartolomeo
(shaking the whip)
Look at the whip.

Kaidamà
I’m going . . .

SCENE III
While Kaidamà makes his way toward the cliff, Cardenio’s voice is heard; then he appears slowly descending in torn clothing, his hair disordered, pallid, etc.

Cardenio
The ray of love . . .

Kaidamà
He is here!
(drawing back in fear)

Cardenio
The ray of love was
As in the first April of the ages,
But such a beautiful, wicked
Mistress of deceit she was.
On her face she had the roses,
The spines hidden in her heart.
Come: the old love
Burns my fibers, ingrate!
Come and drain my heart’s blood,
Idolized tyrant.

Bartolomeo and Marcella
(whispering)
I weep at such weeping, and tremble.

Chorus
(among themselves)
He even makes us cry.

Kaidamà
Alas! I am paralyzed.

Cardenio
Thus I would die of love!

Bartolomeo
He’s coming . . .

Kaidamà
He’s coming? I’m leaving.

Bartolomeo
Stay.

Marcella
Does he not arouse pity?

Bartolomeo
Yes, but we shall see.

Cardenio
He is dazed.

Kaidamà
He’s crazy.

Bartolomeo, Kaidamà, and Marcella
What will he do?

Cardenio from the top of a rock considers jumping into the sea.

Cardenio
‘Tis best to end it all.

Marcella and Bartolomeo
Ah! Stop.

Kaidamà
Leave him be.

Chorus
Hurry.

Cardenio
More women here! We flee.
(seeing Marcella he is seized with convulsions and runs away along the cliff)
Here all is cruelty.

Marcella, Bartolomeo and Chorus
At that miserable
Wild expression,
A chill, a shiver
Rose in my breast:
Horror and pity
Rend at my heart.
Who could escape
The shuddering
Cloud Growing
In terrible wrath
Among the grim shadows
Upon that rock?

Kaidamà
They tremble, they tremble,
They both give out
These poor
Skinny legs;
But my motionless
Feet are nailed down here.
But where to run to?
How to save myself?
I may find myself
Always in danger;
This way there’s the madman,
And that way the whip.

Bartolomeo
Leave your basket in the usual bush;
Pity is no crime. I will risk climbing
The cliff to find him: his song
Has brought me to tears.

Marcella
Oh, how grateful I am to you!

Kaidamà
(This is the time to make my exit!)

Marcella withdraws into the cabin; but she is preceded by Kaidamà, who takes advantage of the
moment to not be observed.

Bartolomeo
To work. Obey.
And Kaidamà? Has he disappeared?
He was just here! Who knows? Maybe he’s galoping
To the plantation.

The settlers go back into their cabins.

The magic of the whip
Sometimes makes fear evaporate.
But in this darkness
Who can I look for him? Perhaps I can locate him
By his cries; let pity guide me.

Runs up onto the cliff.

SCENE IV
The storm continues to grow; a merchant ship passes on
the horizon furiously battered by the waves. The sailors try
to furl the sails. Kaidamà enters warily; then Marcella, then the peasants.

Kaidamà
What happened? I don’t know. I’m going; the loony? I’ staying here, and if the whip . . .

Marcella enters on tiptoe, and unobserved taking Kaidamà by the ear.

Marcella
Rascal! Are you hiding? Now run
To the plantation on the double.

Kaidamà
My poor ear!

Marcella
That will teach you to spy.
Get moving.

Kaidamà
And don’t you see
How angry the sea is?

Marcella
My father is in a hurry.

Kaidamà
And if I get hit by lightning on the road
And stop and am burned up, who will bring
You the answer?

Tossed by the gale, the ship reappears.

Marcella
Look . . . a ship . . .

Kaidamà
I’m looking.

Marcella
What if the storm wrecks it?

Kaidamà
Then it won’t stay in one piece.

Marcella
The poor unfortunates!
What if they fall into the sea?

Kaidamà
They’ll be in the soup,
And will learn to travel on land.

Cries from on board the ship.

Voices
Help! Help!

Marcella
Help!

Kaidamà
I’ll go . . . I’ll do it.

Marcella
Yes.

A cannonade is fired from the ship, and Kaidamà falls to the ground.

Kaidamà
I am done for.

Chorus, Kaidamà and Marcella
(the settlers coming out of the cabins and and facing the sea)
Alas, misfortune! The flood swollen with foam
Crashes on the shore;
And the brutal howling of the wine
Mixes with the roar of the sea!
Heaven, have mercy! Now the ship is wrecked!
Now it disappears swallowed by the waves!
Now that hope is lost,
The sky and the sea begin to calm!

During this chorus, the ship crashes and sinks; the fragments pass by, and among them various persons precariously holding on. Eleonora is thrown up by a wave; while all have drawn away from the shore. The storm dies down.

SCENE V
Eleonora in a swoon and the above.

Kaidamà
The sea had indigestion. Look what a turmoil
It had in its stomach! Goodness!
(going very slowly towards Eleonora)
It’s female, I think,
Or at least a woman. Even the sea doesn’t want her!

Marcella
Oh! How sweet she is!

Marcella and the settlers raise Eleonora and take her onto a rock. Kaidamà, takes some water in the
palm of his hand and sprinkles it on her face.

Kaidamà
Beatiful little creature!

Marcella
Let us help her.

Kaidamà
Yes, we need water.
Leave it to me. I know what I’m saying.
In these cases it is the great ancient remedy.

Eleonora
(shaking herself, opening her eyes, and taking fright at Kaidamà)
Oh wretched me! Where am I! Perhaps I fell
Down into the abyss?

Kaidamà
Whad did she say?

Marcella
Do you see?
She thinks you’re a devil.

Kaidamà
A fine meeting!

Marcella
Take heart: you are alive.

Eleonora
I, alive? Oh, woe!

Kaidamà
And don’t you care for it?

Eleonora
(looking again at Kaidamà, and crying in fear)
Ah!

Marcella
You’re scaring her. Go away. Go away.

Kaidamà
What a fine effect of physiognomy!

Marcella
Come, madam, courage.

Eleonora
Oh! What terrible torment! I still live!
Ah! Let me be, tyrants!
I feel too many afflictions at once!
I want to die. For a heart in pain
Pity is cruel.

Marcella, Kaidamà and Chorus
There in the swirl of the waves
Her brain has become addled;
All her thoughts are mixed up;
She cannot reason or speak.

Eleonora
I saw that poor man languish
In the flower of his youth;
I deceived him, oh, unfaithful!
And swore him love.
I wept at his tears
Like a faithful dove,
And with a cruel hand
Then crushed his heart.
I fled. I loved him. Terrible
Love swells in my breast.
I burn with a belated affection;
Love is my torture.

Marcella
Who can quench her tears?

Chorus
That wailing rends the heart.

Kaidamà
Now there’s another crazy
To make us cry.

Eleonora
No, do not cry
Over my griefs:
You must find joy
In my torments;
I merit
The cruelty of the stars.
And meanwhile the poor man
In his pain
Finds no
Pitying tears!

Marcella and Chorus
Console yourself, have hope:
Your destiny will change.

Kaidamà
If you keep breathing,
Soon you’ll catch your breath.

SCENE VI
Bartolomeo descending from the cliff and the above.

Marcella
Your clothes, Milady, are drenched
With seawater: if you would do it the honor,
In my cabin you may
At once
Put on my peasant garb.

Kaidamà
Don’t ride post, mistress.
First listen to your father; you know
Now he looks like a storm.

Eleonora
You must not
Irritate your father.

Marcella
My father
Has the best heart.

Kaidamà
I agree;
But then sometimes he . . .

Bartolomeo
What’s all this?

Kaidamà
A sugar cane,
A bouquet of flowers . . .
Your lorships’ most humble servant.
(runs into the cabin)

Bartolomeo
Who is this woman?

Marcella
An unfortunate victim
Of the recent shipwreck.

Bartolomeo
So why do you tarry?
One in misery is always sacred. Enter, enter.

Eleonora
Oh! I am shaky . . . I can’t manage,
My tired limbs . . .

Bartolomeo
Take heart.

Marcella
Lean your arm
On mine.

Bartolomeo
Courage.

Marcella
In the end
Fate may change its cruel visage
For you.

Eleonora
(enters with Marcella)
Death will change it.

Bartolomeo
On the crags I did not find the madman.
But, by a stroke of luck, and unexpected,
I find another needy case at home!
(enters)

SCENE VII
Cardenio, leaning on a knotty staff, entering the scene from a gap in the cliff; then Kaidamà from the cabin.

Cardenio
Everything is poison for me! For me the order
Of nature is convulsed! April itself
Is fecund only with thorns! Bitter the grass,
(drops the staff and wrings his hands in despair)
The apples most bitter. There breathes
A blazing flame for me. The water of the brook
Is like liquid fire . . . And I live? I live
To avenge myself . . . yes . . . faithless one! And how
Such beauty, and why? No, those fair eyes
Led me not to suspect of a tyrant heart.
Fatal, hideous deceit!
But tell me: why betray me, Eleonora?
Go, I scorn you, go . . . No, no, I love you still!
Do you still love me? . . . I see you . . . Oh, the lovely smile.
Love’s sweet enchantment, which brings bliss
Even in the midst of agony! But what? Perjurer!
Beside my rival!
No, you will not escape me . . .
Where is my dagger? You will die, you will die.
(making stabbing motions, then remaining motionless)

Kaidamà
(emerges as they close the door behind him)
I’m going, I’m going. Hold on with the whip.
It is my great bitter fate
Not to be his boss!

Cardenio
(to him self, desolate)
Flee!

Kaidamà
Courage.
Heavens, keep the madman away . . . Oh! It’s touching me.
A fist, then, what is it? . . . What the devil is this?
(tripping over the staff; he picks it up, then kisses it, brandishes it, and swings it as if delivering blows.)
A fine bamboo rod! I find you just in time.
You’ve fallen from the sky! Isn’t the madman
In the end a man! And am I not a man?
If he throws me a punch, I’ll clobber him.
(Noticing Cardenio, he drops the staff and falls on his knees)
Have mercy!

Cardenio
My soul!
(extending loving arms)

Kaidamà
Hold on.
Take your hands off me.
That’s a dumb joke.

Cardenio
Oh, how much, oh, how much
I have longed for you! I felt attracted
By a mysterious force . . .

Kaidamà
Me not at all.

Cardenio
Why do you tremble?

Kaidamà
It’s a habit
I can’t break.

Cardenio
My dear!

Kaidamà
My fear!

Cardenio
Flower of true beauty!

Kaidamà
But I’m Kaidamà.

Cardenio
Poor Moor!

Kaidamà
But poor for sure!

Cardenio
Are you hungry?

Kaidamà
And how!

Cardenio
Listen: a merciful soul provides for me every day
Inside this bush. Let’s eat together.
(runs to the bush, takes out the basket and the provisions, and they sit facing each other straddling the bench)

Kaidamà
(Indigestible compliments!)

Cardenio
But tell me: you’ve never,
Ever heard news of her!

Kaidamà
My dear loony . . .

Cardenio
Don’t call me that.

Kaidamà
My wise sage!
Really, I know nothing.

Cardenio
You see, one time
We dined together behind a copse.

Kaidamà
It’s nice to eat outside.

Cardenio
We sat like this, face to face.

Kaidamà
(eating the chicken)
A lovely scene!

Cardenio
She . . .

Kaidamà
Was eating . . .

Cardenio
No.

Kaidamà
I’m eating.

Cardenio
She sat silent and looked at me.
The glowing lamps of her beautiful eyes
Reflected my eyes,
Renewing the oaths
That her fair lips had pronounced.
Her hand pressed mine
Here where my heart pulses . . .
Wicked hand, evil woman!
My death she then decreed.
(suddenly throwing Kaidamà’s hand onto the bench)

Kaidamà
My hand, what have I done
To suffer such great pain?
Anyone who gave you a hand
Was madder than the madman.

Cardenio
Do you know her?

Kaidamà
No.

Cardenio
You are lying.

Kaidamà
Rather, yes: we’re chums.

Cardenio
Here is the guilty party who lured
My love into betrayal.

Kaidamà
That’s what you think!

Cardenio
And now where is she?

Kaidamà
She was there, but now she’s disappeared.

Cardenio
Does she think of me sometimes?

Kaidamà
Yes, no, yes, no, no, yes, yes.

Cardenio
Has remorse changed her?
Sometimes she weeps.

Kaidamà
Yes, sir, it changed her.
If she wants to, she will weep.

Cardenio suddenly turns from spite to an attitude of prayer with outstretched hands, imploring Kaidamà for mercy.

Cardenio
Then you don’t want to eat?
You are so ungrateful!

Kaidamà
But you do your thing;
Let me do mine.

Cardenio
But a piece of biscuit,
My darling!

Kaidamà
No, no.
(I’m so stuffed and swollen
That I’ll burst any moment.)

Cardenio
Barbarous woman! I weep!

Kaidamà
Eh! Go on.
Don’t cry any more: let’s eat.

Cardenio
Eat! Who! You?

Kaidamà
Here we are!
The weather has changed.

Cardenio
Make up your mind: I want her.

Kaidamà
And who has her?

Cardenio
Give her back.

Kaidamà
What do I have to give back? Do you know?

Cardenio
She was the smile of my days:
Separated from her I lost everything.
An ardent soul she robbed from me;
But even if in Hades I’ll find it.
Give me back, give me back my soul;
See how I ache with jealousy.
I no longer have a moment of happiness
And cannot bear such torture.

Kaidamà
Ah! My star wants too much of me!
Leave me in peace, madman! Go away.
I don’t know if I still have a head in my head.
Eh! Go away, I don’t know how to finish it.
I am paralyzed with fright.
Or else would even run with the wind.
I wish I could make myself invisible.
I’d go escaping three hundred miles.

Cardenio picks up a rock and makes to throw it at Kaidamà.

SCENE VIII
Bartolomeo emerges from the cabin; at the sight of him, Cardenio drops the rock and runs up onto the cliff; Kaidamà, seizing the moment, jumps up and runs into the cabin.

Bartolomeo
What is this noise! I see, I see:
Now you will not run away from me.
The peaceful sky has returned;
I’ll find you in the depths of your crags.
(Runs off on the path taken by Cardenio)

SCENE IX
A vessel with unfurled sails approaches, from which disembark many spanish mariners; and then Fernando, who begins immediately running about the scene examining the cliffs.

Chorus
Behold at last the waves tranquil
After the turbulent winds.
Amid the perils we sailed
To the shores of the Antilles.
If the common cry be true,
This is the strand, that the mountain
Where the unfortunate brother,
Deceived by a faithless woman,
Hid his tears,
His scorn, his pain,
Desperately wandering
Among the terrors of these forests.

Fernando
Yes, this is the strand. Oh, my Cardenio!
Oh, my long lamented kinsman,
Will I find you here? Our disconsolate mother,
Mid the hot, impatient
Throes of longing, counts the moments:
And here I come myself on the traces
Of my dear kinsman. May heaven smile
On the hopes of a heart that trusts in it.
All the fury of the winds
Opposed my desire;
But then at my suffering,
The wrath of heaven subsided.
God of goodness, comfort me
With a hope at least!
Grant that I may clasp him
To my breast less unhappy:
Grant that I may make him
Merciful toward my desire;
That the grieving of a mother
May by him be ended.

Chorus
Heaven will wish to smile
Mercifully on your desire.

The sailors return on board the vessel.

Fernando
But who who would guide me among these cliffs?
Fortune smiles on me. From that Moor
I shall find out the best path.

SCENE X
Kaidamà from the cabin and the above.

Kaidamà
That cursed whip!
That zigzag of yours makes me obey,
Precisely against my will.

Fernando
Negro?

Kaidamà
White man?

Fernando
Can you tell me just where I am . . .

Kaidamà
Bartolomeo Nargelos, my master . . .

Fernando
I don’t know him.

Kaidamà
I don’t care.

Fernando
I am seeking
A poor unfortunate.
Who runs around there among those boulders
Desperate and deranged.

Kaidamà
The dispenser of punches? You mean the lunatic?
What? Are you a friend of his?

Fernando
Oh! Very much so!
I am his brother. I share his misfortunes
With him: by his woes
I too feel afflicted.

Kaidamà
By his woes? At a distance? Begging your pardon.

Fernando
Why do you run away?

Kaidamà
Aren’t you suffering his woes?
Then it’s a sure thing
That you have fistfuls of punches, too.

Fernando
Here is a fistful of gold.
(giving him some coins)

Kaidamà
Ah! These fists
Go right to my heart.
I’m with you, Sir,
But defend me if need be.
I’m going to the plantation
And in going I’ll show you the way.

They ascend the cliffs together.

SCENE XI
Inside a large cabin inhabited by Bartolomeo; on the right a door, from which the sea can be seen in the distance, and part of a wood. A cord hanging near the door on the right rings a bell used for calling together the plantation workers. At the back on the left a door leading inside another cabin. Rough chairs. The ceiling of the cabin is supported by a great tree trunk in the middle. From the door on the right Marcella enters, leading Eleonora, dressed as a farmworker, by the hand. Then from the right, the plantationworkers.

Eleonora
I wish my first smile
Would return to shine in me,
I don’t believe it, I don’t hope for it,
My heart is innocent no more.

Marcella
To see your heart at peace
I would shed my blood.

Eleonora
You clasp me to your breast no more
If I reveal to you my transgressions.
Traitoress, deceiver . . .

Marcella
Already your weeping makes you less guilty.

Eleonora
But do you not know that meanwhile
A victim groans for me?
Be sure of it.

Marcella
Tell us.

Chorus
Go, clear out:
(running in from the door on the right)
Hasten your steps elsewhere.
The master is coming here with the madman:
(whispering to Marcella drawing her aside)
We saw him from a distance,
He signaled us with his hand
To come and warn you.
(they leave)

Marcella
Come, my dear, and relate
Your experiences more secretly.

Marcella and Eleonora
(A mysterious feeling
Of terror, of happiness,
I don’t know how, comes
Suddenly to trouble my heart!
This joy, this tremor
I would like to . . . know not how to explain.)

Exeunt left.

SCENE XII
Bartolomeo precedes Cardenio, who enters suspiciously, but calmed.

Cardenio
(stopping on the threshold)
Where are you taking me?

Bartolomeo
Come with me.
(pulling him with gentle force)

Cardenio
Don’t betray me.

Bartolomeo
Go ahead:
Your grief is sacred to me.

Cardenio
What hope do you cherish?

Bartolomeo
To know the secret pain
Of a heart that suffers . . .

Cardenio
Ah! Never!

Bartolomeo
To join our laments together.

Cardenio
You will weep with me?

Bartolomeo
Yes, I will weep with you.

Cardenio
What are you pushing me to?

Bartolomeo
Embrace me.

Cardenio
I will tear the curtain.
You will hear a tale of tears.

Bartolomeo
Tell it, hold back your tears.

Cardenio
A younger brother is living;
Cartagena is my home.
My father a merchant
Rich, honored, provident.
He studied the temperament of his sons,
Desirous of educating us.
I was born a poet, and inspiration
Boiled within me and my heart.
Having seen the fatal smile
Of a Portuguese maiden . . .

Bartolomeo
Continue.

Cardenio
My fibers burned,
I seemed divided from myself.
The beloved only daughter,
Equal to me in age and rank,
Responded to my tremors of love
With a loving expression;
And her parents smiled
Upon our love revealed.
But the fickle ocean
With angry and chaotic waves
Swallowed a vessel loaded
With goods, dowry and hopes .
From the depths to which it he sinks
Her father looks up and dies;
She now a begger and orphan
Hopes no more for love from me.

Bartolomeo
And your father?

Cardenio
With a will of iron,
He forbade me then to love her.

Bartolomeo
And you?

Cardenio
I scorn him.

Bartolomeo
Reckless!

Cardenio
Furious and blind with love
I marry the beauty and quickly
Take her far away with me:
An elderly relative harbored her.
I entrust myself to the sea; I prove
My destiny fortunate; but I find
My father in ashes,
That his paternal lightning
Dying hurled at me.

Bartolomeo
Horrendous misfortune!

Cardenio
Listen to me,
Suspend your terror.

SCENE XIII
Enter Eleonora, supported by Marcella, remaining in the background, and reacting to the various emotions by which she is moved, .

Eleonora
It is his voice.

Cardenio
The brute
Meant to end my affairs.
He had stolen everything from me,
Betrayed me keeping a secret:
The faithless woman had followed
A seducer.

Eleonora
It is true!

Marcella
You perhaps . . .

Eleonora
I am the one.

Marcella
Hide.

Eleonora
I do not deserve mercy.

Bartolomeo
Find repose
In the bosom of friendship.

Cardenio
(jumping to his feet)
I follow his tracks . . . oh, rage!
I find her with the guilty one. Then
I try to slay him. He escapes.
On her . . . I still loved her!

Bartolomeo
And she?

Cardenio
O torture! She insults me.
With a bitter smile
She scorns me. A sea of tears
These my eyes poured out!

SCENE XIV
Enter Fernando with Kaidamà from the entry door.

Fernando
But to hope for a clue here . . .

Kaidamà
Hush, the madman is there.

Cardenio
I am delirious: a fiery flame
Flows through my veins.

Eleonora, Marcella, Fernando and Bartolomeo
Alas! Poor man!

Cardenio
Frantic,
Weighed down with chains,
Over and over I called the faithless woman,
I called my brother.
Escaped, I fled, I sought
The inhospitable desert.
Here I live, thus far
From females, and here I will die.

Fernando
No, I can no longer restrain
The throbbing of my soul.
(held back by Kaidamà)
I want to clasp him to my bosom;
I want to show myself to him.

Kaidamà
(to Fernando)
That he won’t smash your skull
I can’t guarantee.

Eleonora
(to Marcella who restrains her)
Let me fly to him, ah, let me go:
I want to weep, to breathe.
No, I will no longer be miserable
If I die at his feet.

Marcella
(to Eleonora)
Stay a bit. Control yourself.
It’s not time yet, no.

Bartolomeo
Friend! Clasp me to your breast;
I will do anything for you.
Son! I will wipe away
Your piteous tears.

Cardenio
Spare those tears,
I do not want your laments.
I must weep alone:
Fate has struck me down.

Bartolomeo
Oh! Go wandering no longer
Among the caves, cliffs, and forests.

Cardenio
Men to me are beasts.

Fernando
Even your brother?

Cardenio
Fernando!
You here? You with me! Oh joy!

Fernando and Cardenio
(embracing)
Oh, longed-for embrace!

Marcella, Kaidamà and Bartolomeo
Oh, what a sight!

Fernando and Cardenio
Hold me to your breast.

Cardenio
Now I can no longer hate.

Eleonora suddenly freeing herself from Marcella’s arms and throwing herself at Cardenio’s feet weeping copiously.

Eleonora
You cannot hate?

Cardenio
What!

Eleonora
In tears . . .

Cardenio
My stars!

Eleonora
I am at your feet.

Fernando
Eleonora!

Cardenio
Let go of me.
(as if moved after having barely looked at her fleetingly)

Eleonora
Death, or your pardon.

Cardenio
I do not know you.

Eleonora
Kill me.
Let honor embolden you.

Cardenio
Deceivers, all of you!
(beginning to be seized by a confulsive shudder)

Marcella, Bartolomeo and Fernando
Listen to her.

Cardenio
Tremble. I have been betrayed.
Where is a dagger?

SCENE XV
Kaidamà, frightened, runs to the bell cord, sounds the bell, at the sound of which the settlers come running.

Kaidamà
Bind him.

Chorus
Tightly!

Cardenio
Clear the way.

Eleonora
I committed an outrage: avenge yourself.

Cardenio
I do not abase myself so.
I feel my fury return.

Eleonora
I won’t leave you.

Cardenio
Go.
Depraved woman! Do you not remember
Your lies, your oaths?
Are my ravings not enough of a trophy
For you? My cries of pain?
You defy the wind, cross the sea
To come to torment my heart,
To torture it, to tear it
Slowly to shreds!
Ah! Begone! Leave me!
Get hence! Tremble.
I despise everyone, despise myself;
I even feel horror of the sun!
Far, far from your sex,
Faithless sex, deceitful.

Eleonora
In my half-dead face
See expressed my repentance.
Do not flee from me; I would die from that.
Yield, yield to my tears.
I have crossed much sea
To come find you again,
To reveal to you, to show you
How my heart aches.
Ah! Do not let him flee!
Tremble for a poor unfortunate:
(to Cardenio)
My heart oppressed by your contempt
Desires only your fury.
Open my breast and read there
That I shall die of love for you.

Fernando
In that face, in those words
Don’t you recognize repentance?
(to Cardenio)
No, you must not leave her.
Ah! Calm yourself at my pleas.
If she has crossed so much sea
To come find you again,
To speak to you, to placate you,
No, her anguish does not lie.
Ah! Do not let him flee:
Or you despair of saving him.
Do you not see? His brow shows
The frenzy of madness.
Ah! My oppressed heart grows weak,
Already I foresee horrors.

Kaidamà
Ah! Make him flee, escape;
(now to Bartolomeo, now to Marcella, now to the settlers)
If he catches you, you’ll be sobbing.
In the excess of fury
He’s worse than a viper.
For four years yet I’ve kept
The marks of his fists.

Marcella, Bartolomeo and Chorus
(to Cardenio, surrounding him)
Ah! You make us shiver and quake;
Stop and listen.
Be moved by that excess
Of remorse and anguish.
Ah! He doesn’t hear! The tumult of his heart
Is written on his face.

Cardenio knocks down a few of the settlers who come in his way; he flees followed by Fernando; meanwhile Eleonora, uttering a scream, falls fainting into Marcella’s arms.

ACT II

A beach

SCENE I
Kaidamà in the center coming from the cliffs, then some settlers arrive from the forest, and others from behind the cabins.

Chorus I
He’s not there.

Chorus II
Nor here.

Kaidamà
Where is he?

Chorus I
He’s got away from us.

Chorus II
He’s escaped.

Kaidamà
He’s vaporized.

Chorus I
But what will the master say?

Chorus II
What will he say?

Kaidamà
What will he say? . . . Sure I know what he’ll do.
He’ll let loose on me with the whip,
With the whip that has the power
To sprout wings on my feet.
With whizzing whistling above and below.

Kaidamà and Chorus
Let’s go back and search all around.
Look, spy, discover!
The unfortunate! If he falls into the sea
The waves can swallow him for good!
May merciful thoughts give us energy:
Pity for the oppressed is a duty.

Chorus I
Let’s delay no longer.

Kaidamà
Let’s go

All
Make haste.
(they go along the seashore out of sight)

SCENE II
Cardenio in extreme rage, descending precitiately from the
cliffs.

Cardenio
Leave me alone! Let me be! Cruel people!
Ah! I have failed you! It was the wicked woman! She had
The sign on her lips, the sign of my death . . .
Yes, yes, I shall die. My wrath will be satisfied.
But first I will avenge myself and then die.
What’s that racket! Ah! Is it they? Where can I hide.
(running to the cabin)

SCENE III
The voice of Eleonora inside the cabin; then enter Eleonora supported by Marcella.

Eleonora
(from within)
Ah, have pity! I want to see him again.

Cardenio
(starting back convulsed)
It is she,
This is her voice. Tyrant voice
That I loathe and adore!
O Earth, open and hide me . . . I faint, I die!
(His strength gives out as he flees and he falls)

Marcella
But my father . . .

Eleonora
But my duty . . . I offended him,
Ingrate, unjust, unfaithful;
May he forgive me mercifully, or here kill me.

Marcella
Oh! At least hear me . . .

Eleonora
I want to . . . there he is . . . ah!
(seeing the fallen Cardenio and uttering a cry)

Marcella
Friend, what did you see?

Eleonora
There he is, there.
(she breaks away and runs to prostrate herself next to Cardenio)

Marcella
Alone, what can I do?
I’ll seek out his brother and my father.
(runs into the wood)

SCENE IV
Enter Cardenio

Eleonora
My victim is here! Cardenio! Oh, in what a
Wild state of death! Ah! If you knew
That prostrate beside you
Your murderer is bathed in tears!
(rising)

Cardenio
I’ll come.

Eleonora
Cardenio!

Cardenio
Yes, now the final hour,
The prayed for final hour is now striking.
Yes, I shall embrace you again within the tomb.

Eleonora
Ah! What ever are you saying?

Cardenio
It is true
I killed your father, but I will avenge him.

Eleonora
What will I do? If he sees me
His fury will be doubled.

Cardenio
Wretch that I am! And where
Do I drag my stumbling steps?
Dark, vast desert,
Immense, immense, opens about me.
(advancing, groping)
And my days are over; and groping
Through this silent tarkness I do not feel
Anything moving or shaking,
Aside from the guilty agony that grows in my breast!

Eleonora
I feel I’m dying!

Cardenio
And in the midst
Of this gloomy horror, what merciful guide
Will accompany my steps in the shadows?

Eleonora
I . . .

Cardenio
You?

Eleonora
Yes.

Cardenio
You? Where are you? Who are you?

Eleonora
An unhappy soul.

Cardenio
No: the only unhappy soul
On earth am I . . . What! You do not speak? You flee?
Everyone flees misfortune! Everyone!

Eleonora
No, I shall not leave you more: only death
Can divide us. Speak: your wish
Is law to me, sacred to me.

Cardenio
Sweet voice
How you speak to my heart! Unknown sweetness
Flows into my veins,
And I almost forget a century of agonies!

Eleonora
If you could read my heart, you would feel pity
For an unworthy woman.

Cardenio
Pity! You are mistaken.
Terrible, tyrannical
Are my feelings.
I have no pity for myself; would I have it for you?
But tell me: how can you be
My guide through these
Deep, sinister shadows?

Eleonora
The sun shines clear high in the sky . . .

Cardenio
Shines? . . . And I do not see it!
Ah! Then rapacious fate
Has taken all from me! Of the gift of sight
It now also robs me.

Eleonora
Hear me.

Cardenio
Ah! I am blind!

Eleonora
Open your eyes.

Cardenio
Ah! It’s no use.

Eleonora
Do you not see?

Cardenio
All is night and black and dark.

Eleonora
He is raving.

Cardenio
Misfortune
Has even robbed me of light!
Ah! From the day I lost
Peace and hope, O God, because of the faithless woman,
Did my heart become blind in me
Just as my eyes are now?
But you are weeping?

Eleonora
Oh, how!

Cardenio
Ah! Get up.

Eleonora
It is right that I die at your feet.

Cardenio
What do you mean?

Eleonora
Eleonora
Has not found you here in vain.
If she falls penitent at your feet,
Tortured in her heart with remorse,
Perhaps she has hoped in vain,
Perhaps for a ray of mercy from you?

Cardenio
Ah! Slowly the shadows are clearing.
My eyes open to the light of the day.
Dear light, at last
I dream of you again!

Eleonora
If you do not deny her tears
A single word of forgiveness,
Hope and happiness
Will make her die at your feet!

Cardenio
Speak . . . why these tears?
What do you wish?

Eleonora
Pardon!

Cardenio
Pardon?

Eleonora
I have a heart racked with agony.

Cardenio
And you would be?
(showing the memory of her features gradually returning)

Eleonora
I . . . am . . .
I am . . .

Cardenio
Ah! Hush . . . wait:
A distant memory
Brings back the image
Of a wicked but lovely woman!

Eleonora
(extending her hands in supplication)
Cardenio!

Cardenio
What?

Eleonora
Cardenio!

Cardenio
Come closer . . . come still closer:
(drawing her nearer, and brushing the hair from her forehead)
Eleonora! It is she!

Eleonora
Yes, she herself; but changed,
Repentant, dispairing.

Cardenio
And do you still love me?

Eleonora
Do I love you?
You cannot wish for a more vibrant love,
The heart cannot feel more love;
It burns like a flame,
And is as wide as the sea.

Cardenio
Come to my bosom, hold me,
And never leave me more.

Cardenio and Eleonora
Carried away in an ecstasy
My heart is delirious
With sweet delights,
With dreams of love!
We defy the scorn
Of the tyrant stars,
United we forget
The agonies, the tribulations.
I want to live for you,
To die with you.

Cardenio
To leave you is impossible;
You were born for me.

Eleonora
To leave you is impossible;
You were born for me.

Hand in hand in perfect tranquility they approach the cabin; Cardenio suddenly letting go of Eleonora struck by a new thought.

Cardenio
You at my side? Yes, you plan
To deceive me agin.
(grasping a staff)
Die.

Eleonora
Help!

SCENE V
Enter Fernando from the cliffs, Marcella from the beach with some settlers.

Fernando
Brother!

Marcella
Stop!

Cardenio
She must die.

Cardenio, disarmed by Fernando, runs onto the cliff and jumps into the sea. Fernando tears off his clothes and follows shouting.

Fernando
Cardenio! My brother!
I am ready to save you or perish.

Meanwhile Marcella has led Eleonora into the cabin assisted by the settlers.

SCENE VI
Enter Bartolomeo and Kaidamà.

Bartolomeo
Where? Where can he be? All the forest
Searched in vain. The overseer of the slaves
I met on the way
Did not encounter him either. Enough; the brother,
The farmworkers all searched for him, someone
Will have found him.
Kaidamà! Kaidamà! I must make haste
To send my pistols
To the plantation.
Kaidamà!

Kaidamà
I am here.
(running)

Bartolomeo
I must send you
Away at once.

Kaidamà
Let me at least catch my breath!
First let me speak: and you will hear
Great things, master, but really great!
It must be said that the madman was hot:
Hippity-hop, he jumped down into the sea;
And as soon as he fell there was no sight of him.

Bartolomeo
Oh, misfortune! Oh, misfortune!

Kaidamà
Wait, wait:
His brother . . . what a hero!
He strips and dives into the sea. I thought to myself,
Whoever was seen, was seen. Lo, almost
At the plantation
Don Fernando turns up
Making his way
Bobbing on the sea. In his left hand
He was holding his brother,
With his right he plied
The waves with great effort,
And thus he arrived on shore with the madman.

Bartolomeo
But, Eleonora?

Kaidamà
I didn’t see her
Fall into the sea. She must be inside.

Bartolomeo
Let’s go. I want to see her.

SCENE VII
Chorus of settlers running up from the beach. Bartolomeo and Kaidamà from the forest; then Fernando from the beach.

Chorus
Rejoice! Rejoice!

Kaidamà
Let us hear!

Chorus
There is nothing more to fear.
The madman has come to his senses.
On the arm of his brother
He seemed of calm countenance;
He spoke softly, humanly:
And a placid smile
Shone on his lips.

Kaidamà
Didn’t you imagine
There would be danger?

Fernando
No.
That poor unfortunate recovered
The reason that he had lost.
A brother who has always loved him
Tells you with pleasure.
But only he who deceived him
Is a sharp thorn in his heart.

Chorus
Console yourself, O good sir,
Knowing him cured at last;
And he who deceived him
Has perhaps been punished for his wrong.

Fernando
The villain will be made to tremble
By my fierce wrath.
A terrible and dreadful vengeance
Now hangs over his head.
He alone, he alone can quench
The fire with which I burn in my heart;
He will not be able to escape
The horror of his fate.

Chorus
That traitor will end up
Punished by heaven.

The settlers disperse while Fernando and Kaidamà enter the cabin.

SCENE VIII
Enter Bartolomeo alone.

Bartolomeo
So be it: I have little hope; some vestige
Always remains. I shall keep watch . . . by Jove!
I was forgetting the overseer
Who wants his pistols! Kaidamà,
He will run, he will return. The plantation
Is a bit distant, it’s true; but the overseer
Is in great need of his pistols,
And Kaidamà knows how to run when he wants.
(hurriedly enters the cabin)

SCENE IX
Cardenio, beardless and decently dressed and combed, slowly coming from the beach. Evening is coming on.

Cardenio
Here she wept with my weeping! Here I saw her again
More beautiful in her anguish . . . Pity conquered me . . .
I forgot all; in tears
She pressed my hand . . .
I tried to flee . . . but tried in vain.
Ah! I love her still . . . I love her?
And now? I could not say that I seek and desire her!
To flee . . . to flee . . . my brother! Hurry,
Let us flee. And could I draw out
My days far from her! I shall die with her.
(sits upon a rock, almost next to the cabin, lost in sweet melancholy)

SCENE X
Enter Kaidamà from the cabin with two pistols.

Kaidamà
Is that not overdoing it?
All the way to the plantation
Burdened with two pistols, and at night?
And if by chance . . . it comes to blows,
It would be prudent to die of fear
In this darkness.

Cardenio
(to himself)
He spoke of pistols! I could . . .

Kaidamà
Courage!
Yes . . . courage legs! In a tough situation
I always get leg cramps, and can hardly
Walk as fast as an ant.
Hunger and fear are old friends to me.

Cardenio
(to himself, getting up)
I am resolved.

Kaidamà
And now I should reconsider:
Could I run into Cardenio, and not hurry up?
Who knows? Poor fellow! Often danger
Makes even a rabbit change into a leapard.
What will be will be:
I’ll strike the first blow: who’s there?
After this I’m enlisting in the regiment,
And to run faster
Both my feet have wings . . .
(while he is talking to himself aloud to give himself courage, he has moved very near to Cardenio, where hearing his voice and turning, so they are face to face)

Cardenio
Black man, listen to me.

Kaidamà
The former madman, all dressed up!
(standing like a statue)

Cardenio
Why do you tremble?

Kaidamà
I! no, does it look like it to you?

Cardenio
I have changed.

Kaidamà
So they told me.
(but on the other hand, I bet
It’s not the whole truth.)

Cardenio
I want a favor from you.

Kaidamà
A favor!

Cardenio
Don’t refuse.

Kaidamà
Eh! I’ll see.

Cardenio
You’ll do it?

Kaidamà
Speak;
But at least two miles more that way.

Cardenio
It was the horror of the betrayals
(speaking gently, coming closer to Kaidamà, who tries to keep his distance)
That eclipsed my reason;
I deafened the winds with my cries
In my desperation;
In my mania I seemed perhaps
To have a heart full of cruelty;
But forgive me . . . Ah! No, don’t believe it:
I was worthy of pity.

Kaidamà
My dear man, if you recall,
I am not too obliged to you.
Morning and night you conveyed your compliments
With your stick.
My shoulders remember it;
But my heart will forget.
It’s getting dark . . . goodbye . . . but let me go:
You will have all my pity.
(while Kaidamà wants to leave, Cardenio grasps him by an arm and turns him around to see what he’s holding in his hand and jealously guarding)

Cardenio
Wait.

Kaidamà
I’m in a hurry.

Cardenio
What do you have there?

Kaidamà
(What a predicament!)
Nothing.

Cardenio
I want to see.
(forcing him to show them and trying to take them from him)
Show them.

Kaidamà
Let them be.
They are two wild beasts
That, when aroused to anger,
Crush, smash,
And toss you in the air.

Cardenio
(laughing gravely)
Ha, ha!

Kaidamà
(An bitter laugh!
Let’s beat a retreat.)

Cardenio
Give them to me.

Kaidamà
No.

Cardenio
I can use them.

Kaidamà
(wanting to scream)
Master . . . Bartolomeo . . .

Cardenio
(having taken the pistols from him and looking at him severely)
Quiet.

Kaidamà
(wanting to run to the cabin)
Master . . .

Cardenio
Halt right there.

Kaidamà
I’m mute. I’m not leaving.
(Ah! His old self again!)

Cardenio
(praising him because he is silent and immobile)
Bravo!

Kaidamà
Oh!

Cardenio
(examining the pistols and pointing their barrels)
Superb.

Kaidamà
Oh, no!

Cardenio
If you swear silence to me:
You don’t have to fear, and go.
But if even one syllable . . .

Kaidamà
Thank you for your kindness.

Cardenio
Yes, I’ve decided, and in death
I shall see all my troubles dissolve;
I can hasten the moment
To free her from her deceptions,
The cruel one who ensnares me
Will be able to betray me no more.
Ah! My heart will have to love her
Still as cold ashes in the urn.

Kaidamà
My leg, if you love me,
Now is the moment to show it.
Now it’s time to conquer
Fear, lightning, and wind.
Always galloping
Be light and agile.
My leg, I commend myself to you:
Please don’t betray me.

SCENE XI
Cardenio accompanies Kaidamà, who runs off as far as the forest and, assuring himself that he is gone, turns back slowly, while Eleonora emerges from the cabin, immersed in mournful thougt, with Fernando.

Fernando
Brother! Look at her, and do not be blind
To those tears of grief.
Let pity speak to you.

Cardenio
Leave me with her.
(Fernando leaves, Eleonora kneels)
Why?

Eleonora
Because I am guilty, because I am penitent,
If I do not obtain forgiveness, I hate life.
The cruel seducer
Left behind at his death all his crimes
In the hand of the hangman. I shuddered, and saw
My guilt, and I wept over it. I moved
To Cartagena in search of you.

Cardenio
(raising her up)
Of me!

Eleonora
I wished,
To end my life, forgiven, in a dark
Unknown recess, and there in lamenting
Make my heart die little by little
Amid belated misery and reawakened love.
Here the tempest tossed me. I saw you,
You were in horror of me. You depart, I want
Your forgiveness, and here where you wandered
Raving, I desire to atone for my sin.

Cardenio
(Oh heart, do not falter!) Hear me: I cannot
Live without you, with you I must not.
Let us both rid ourselves
Of this strange suffering.

Eleonora
How?

Cardenio
(takes out the two pistols)
Of these
You take one . . . for the last time
Take my farewell with my pardon on earth.
When I squeeze your hand
I shall vanish, you shall vanish.

Eleonora
In the shadows I shall be yours, you shall be mine.
(takes one of the pistols)
Come to me.

Cardenio
Courage.

Eleonora
This is my prayer:
Cardenio!

Cardenio
Eleonora!

Eleonora and Cardenio
To death . . . farewell.

SCENE XII and the Last
Fernando, Bartolomeo, running from the cabin with a few settlers with torches. The see Eleonora, who is pointing the pistol at her own breast; then the ship arrives and sailors disembark with lighted torches.

Fernando and Bartolomeo
(disarming them by force)
Ah! Stop, stop!

Cardenio
And why do you hold
The weapon turned toward your breast?

Eleonora
Because I must
Alone expiate my sin by dying.
(making an effort to recover the pistol)
Let me die. He forgives me;
Who is happier than I?

Cardenio
No: live, live.
You love me. Wishing that decision
More than proves it to me. Yes. I am content.
With my pardon
Have all, all my former tender love.

Eleonora
Friends! A heart is too small for so much joy!
In the pleasure of this day
My heart is confused and full of care.
If fate unites us again
It was the work of love.
On that breast, I can forget
Every agony that plagued me.

The others
May the hours pass tranquilly
Always, always in the bosom of love;
May your hearts ever exult
In the memory of this moment.

Eleonora
Such kind hope
Of joy floods the soul.
Ah! In you my heart recovers
Its loving calm.
From the strange sensations I feel
it already spreading in my breast ;
By the side of my dearest treasure,
Love takes new life.

THE END

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